Gli accurati controlli della merce, compiuti anche mediante analisi di laboratorio, hanno consentito di accertare che la partita di olive presentava concentrazioni di un particolare antiparassitario (clorpirifos), più propriamente un insetticida fosforganico, notevolmente superiori ai limiti consentiti dalle vigenti disposizioni in materia di sanità dei prodotti destinati all'alimentazione umana e, come tale, non idonea al consumo sul territorio dell'Unione Europea.
L'antiparassitario rinvenuto nelle olive è stato proibito recentemente anche dall'E.P.A. (Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente) per tutti gli impieghi non agricoli, in quanto può provocare, in particolare nei bambini, ipereccitazione del sistema nervoso.
Nei confronti della società importatrice, ignara della contaminazione, è stato emesso il divieto di immissione in consumo. La società stessa ha richiesto di poter rispedire l'intera partita di merce al mittente.