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Pontili galleggianti, il "fronte del no" risponde al sindaco Paoletti In evidenza

Nei giorni scorsi il sindaco di Lerici ha diffuso un video nel quale spiega nel dettaglio come intende riqualificare la Rada. La raccolta firme contro il progetto, intanto, raggiunge le 1000 adesioni.

Inevitabilmente, l'intervista pubblicata sul canale youtube del sindaco il 10 aprile sul tema dei 'Pontili galleggianti', ha suscitato la reazione del fronte opposto: il gruppo di cittadini che da tempo si dichiarano contro il progetto e che si sono recentemente costituiti come 'Comitato' avviando una raccolta firme. Rispetto all'intervista, secondo loro, è necessario fare alcune precisazioni, partendo proprio dalla definizione di 'progetto definitivo', primo aspetto che ritengono non essere stato chiarito. Ad esprimere il punto di vista dei cittadini 'del fronte del no' Elena Darosi, Bernardo Ratti e Giovanni Cortelezzi.

"In merito all'intervista- spiegano- riteniamo necessario fare alcune considerazioni".

Le obiezioni a quanto affermato dal primo cittadino Paoletti spaziano dalle questioni ambientali a quelle concettuali. Ad esempio, dicono: "Riteniamo grave che il Sindaco asserisca che l'attuale 'progetto definitivo', già approvato dalla giunta comunale e pagato, in realtà non sia il progetto definitivo". Questo perchè, come spiegano: "Il progetto attuale, di cui si parla da mesi, è indicato come 'definitivo' e inviatoci dal responsabile del Servizio LLPP in risposta a una richiesta ufficiale protocollata di accesso agli atti.

Quanto in esso contenuto, in base alle parole del Sindaco, dovrebbe essere revisionato, dovrà essere integrato con una nuova progettazione e, di conseguenza, si andrà incontro a un prevedibile e ulteriore esborso di denaro da parte di tutti i cittadini, anche perchè tra il 2016 e il 2020 sono stati presentati già ben due progetti, e il prossimo sarebbe quindi il terzo. Per questo noi non pensiamo che possa trattarsi di variazione 'sostanziale' ma dello stesso progetto con qualche 'aggiustamento' in corsa".

Secondo loro, poi, ci sarebbe un problema di trasparenza che emerge dalle parole del Sindaco: "Nell'intervista emerge come non si tratti di un semplice trasferimento di barche da gavitello a pontile, come sempre affermato. Ciò porta a considerare la poca trasparenza rispetto a quanto ripetuto da anni ai suoi concittadini, ossia che avrebbe realizzato dei pontili galleggianti in sostituzione dei gavitelli. Ora si parla chiaramente di porticciolo turistico. Non si comprende l’esigenza di 'razionalizzare' e di 'riorganizzare'. Da migliorare certamente servizi, fruizione, dissabbiamento, eccetera, ma la rada, pur con tante barche, non è disorganizzata, è gestita bene dalle Associazioni e necessita di servizi, pulizia e migliore qualità delle acque".

"In pochi giorni il Sindaco ha cambiato più volte linea- proseguono- ad esempio una settimana fa parlava di 40 natanti da 15 metri a pontile, ora parla di 18. Il Primo cittadino afferma anche che la situazione attuale della rada sia divenuta improvvisamente un problema per la città e che l’unica soluzione siano questi 400 posti barca a pontile che faranno evolvere Lerici per dare risposte alle esigenze più ampie. Per la maggioranza dei cittadini i problemi del Borgo sono altri: servizi, manutenzioni, fognature, scarichi che non funzionano, qualità delle acque, insabbiamento della rada, evidenti agli occhi di tutti".

Nel frattempo, la raccolta firme portata avanti nelle scorse settimane ha raggiunto il traguardo delle mille adesioni, questo perchè, come ovvio, il progetto di riorganizzazione della rada non riguarda esclusivamente chi ha un posto barca.

Come spiegano: "Non sono ancora noti i tempi di realizzazione del progetto, i disagi a cui andrebbero incontro tutti i lericini (non solo i 400 titolari del posto a pontile), gli ospiti e gli operatori commerciali".

Lerici, nel caso il progetto veda la luce, andrebbe incontro ad un'operazione di ampie dimensioni: "Troppo vaghe le parole del Sindaco, a cui si chiede: quanto tempo le zone limitrofe alla realizzazione del progetto e il centro del paese saranno non praticabili? Nel progetto definitivo si parla di 11 mesi (a nostro avviso si andrebbe ben oltre l'anno) con rada, calate e lungomare che saranno un immenso cantiere, con problematiche importanti. Come si intende bonificare il fondale, andando a ripulirlo dai probabili ordigni bellici? Parte del borgo potrebbe essere probabilmente evacuata, ma in che modo? Dove si intendono trasferire le barche in rada nel momento in cui verranno eseguiti i lavori? Chi pagherebbe gli alaggi e, nel caso, i rimessaggi? Un disagio subito da tutta la cittadinanza, dai turisti e dai villeggianti".

"Nessuno mette in dubbio la competenza dell'Ingegnere e del suo studio (ricordiamo che sono più di 20 anni che propongono progetti su progetti per Lerici), ma la rada di Lerici è sicuramente conosciuta parimenti e anche maggiormente da chi la vive da sempre (come operatori nautici, Comandanti, tecnici, nostromi, ma anche semplici lericini). Ci chiediamo la ragione, ad esempio per cui non siano mai state prese, in questi ultimi 20 anni, misure strumentali sulle altezze d'onda all'interno della rada, utilizzando invece solo modelli matematici su dati forniti dall' ondametro di ISPRA posizionato un tempo fuori dal Tino".

Per lo studio del progetto, infatti, sono stati utilizzati i dati dal 1989 al 2009, ma "Tale ondametro non è più in funzione dal 2014 e anche precedentemente a tale periodo le misure delle boa dopo il 2001 sono state spesso poco considerate a fini statistici in quanto disperse e caratterizzate da numerose interruzioni".

Sempre sul piano tecnico, le obiezioni proseguono: "Perchè nei progetti non è mai stata calcolata la massima penetrazione del moto ondoso tra i 230° e i 240°? Il Sindaco è così tranquillo da affidarsi a calcoli così datati, ignorando la tropicalizzazione del meteo di questi ultimi anni, (anni non computati) con aumento per quantità e forza delle mareggiate? Probabilmente i lericini e gli eventuali fruitori dei pontili vorrebbero maggiori assicurazioni in merito.

Quali interventi reali pensa di effettuare a carico della scogliera? Cosa si intende per 'rifiorimento' della diga? In considerazione del fatto che spesso in questi ultimi anni ogni qualvolta si sono andate a toccare le scogliere sono sorti problemi, vedi insabbiamento? Il rischio che la baia sia snaturata nelle sue caratteristiche è reale. Perchè, invece, non valutare l'utilità di un riposizionamento della scogliera con spazi (tetrapodi) sott'acqua per aumentare il ricircolo e provare a frenare il fenomeno dell'insabbiamento?"

Concludono: "Invitiamo, ancora una volta, il Sindaco a ritornare sui suoi passi per il bene di Lerici. Un buon Amministratore, che non dubitiamo egli sia, deve dare ascolto a tutti. Siamo disponibili a un confronto con lui e con i progettisti".

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