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Un parco lungo gli argini del Magra: ecco il progetto del comune di Ameglia In evidenza

di Alessio Boi- Dal Ramo Morto al Mamellone: due chilometri di area da bonificare per rendere percorribili le zone del fiume ad oggi in stato di abbandono.

"Parco 09" è il nome del progetto presentato questa mattina che ridisegnerà il volto delle coste del fiume Magra sotto il comune di Ameglia. Due chilometri di bonifica per ottimizzare le aree già presenti e frequentate quotidianamente da cittadini che amano la vita nella natura e all'aria aperta, ma che, al giorno d'oggi, sono vittime di degrado. È per questo motivo che l'amministrazione uscente ha voluto affrontare la questione impegnandosi in un progetto di bonifica per realizzare un vero e proprio parco che costeggi il fiume in sinergia con l'Ente Parco di Montemarcello Magra-Vara, per ricostruire un rapporto sano tra uomo e acqua, che si è rovinato nel corso delle alluvioni precedenti che hanno messo in ginocchio la comunità.

Dal Ramo Morto al Mamellone: questa l'area sotto la lente del progetto illustrato oggi e presentato dagli architetti Patrizia Burlando e Mario Manfroni dello Studio Manfroni & Associati che lo hanno sviluppato, sotto la supervisione della responsabile all'Urbanistica del comune di Ameglia Nicoletta Giangaré. "L'interesse per quest'area iniziò negli anni '80 dalla giunta Ciri, che ebbe per prima l'intenzione di bonificare la zona- così esordisce il primo cittadino Andrea De Ranieri, e prosegue- nel corso degli anni i progetti rimasero in cantiere, ma l'amministrazione corrente ha ripreso in mano il discorso- e conclude- è un nostro dovere, dopo tutte le iniziative realizzate per la sicurezza dei cittadini, fare in modo che si recuperi il rapporto umano con il Magra e che il fiume sia vissuto al meglio".

Anche la Giangaré si esprime: "Abbiamo aderito a un bando regionale che aveva come oggetto la bonifica e la rigenerazione urbana, che è proprio lo scopo di questo progetto preliminare che stiamo per presentare: vorremmo ridare dignità alla frazione di Cafaggio che è stata distanziata dalle sponde". Anche l'Assessore Andrea Bernava: "Quella in oggetto è un'area con varie criticità e vorremmo svilupparla, per fare in modo che in futuro si possano ospitare molte altre attività, da quelle ludiche a quelle sportive e molto altro". L'architetto Patrizia Burlando entra nel dettaglio e spiega in cosa consiste il piano per il recupero delle sponde del Magra: "L'intento non è di fare cose nuove, ma di riqualificare e rigenerare quello che già esiste- e spiega il titolo del progetto- si chiama "Parco 09" perché considera tutti i lotti, dallo 0 al 9, appunto, quindi l'area dal Ramo Morto al Mamellone presa in considerazione, zona frequentata dalla popolazione e l'obiettivo è quello di renderla più vivibile".

Poi prosegue: "Vogliamo mettere in collegamento le due aree pavimentando i collegamenti, in modo tale da rendere percorribile il tragitto anche in bicicletta e, in questo modo, l'argine avrà una doppia valenza: quella della sicurezza, per proteggere l'entroterra dalle esondazioni del fiume, ma anche come ciclopedonale, ma è importante che la zona non sia frequentata in periodi a rischio esondazione".

L'architetto prosegue l'intervento elencando molte delle attività e i servizi che possono svilupparsi: saranno presenti un info point, il noleggio delle biciclette, un'area di sosta, un percorso botanico, un'area pic nic, una per il birdwatching e agricoltura a km0. Ma il percorso sarà attrezzato con segnaletica, molteplici servizi e parcheggi. Insomma un masterplan che pensa in grande e che include anche uno sviluppo agronomico che sarà curato dal Parco di Montemarcello: questa la nuova vita degli argini del Magra pensata per recuperare quel rapporto intimo tra uomo e natura, sostituito negli anni da paura e ansia per i fenomeni atmosferici che, ogni anno, straziano l'animo degli abitanti.

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