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Dal nodo Contship al polo per la transazione energetica: problemi e aspirazioni di Sommariva In evidenza

di Elena Voltolini - Il neo Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale si presenta alla città, con la quale vuole un dialogo costruttivo. Entro il 2025, con il Recovery Plan, il nuovo molo crociere.

Primo incontro con la stampa spezzina, ma non solo, questa mattina, per Mario Sommariva, neo Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale. Un incontro che il successore di Carla Roncallo ha voluto impostare non come un monologo, con l'illustrazione delle linee guida del suo programma, ma come un dialogo ed un confronto, attraverso il quale sono comunque emerse, chiaramente, le sue priorità e il suo modus operandi.

Mario Sommariva è davvero uomo di grande esperienza nel settore della portualità, avendo ricoperto molteplici incarichi in diversi porti d'Italia e proveniendo da una pluriennale attività quale Segretario generale dell'Autorità di Sistema portuale di Trieste, una realtà geograficamente e strategicamente diversa da quella dei porti della Spezia e Marina di Carrara, ma per vari aspetti simile, come ha sottolineato lui stesso: “Tirreno ed Adriatico hanno bacini di traffico diversi, ma sia Trieste che La Spezia sono porti molto importanti e li accomuna l'essere delle eccellenze ferroviarie”.
“Oggi – ha sottolineato il Presiedente mettendo subito in chiaro uno degli obiettivi del suo mandato – l'intermodalità è fondamentale. A Trieste abbiamo raggiunto risultati lusinghieri; La Spezia è già una eccellenza, con il trasporto ferroviario che si attesta intorno al 32%, ma dobbiamo crescere ancora”.

E subito emerge un altro obiettivo posto da Sommariva nella sua lista di priorità: “Santo Stefano è fondamentale, ci sono eccellenze come il centro unico servizi, ma è qualcosa che al momento non saprei definire con precisione: interporto? Centro logistico? Io penso che debba diventare compiutamente un interporto e per farlo bisogna innanzitutto raddrizzarne la governance.
Ad oggi manca un soggetto che ne faccia gli interessi generali dal punto di vista dei servizi. Ci sono tante significative realtà private, che devono essere mantenute, ma vorrei introdurre una regia pubblica. Serve un salto di qualità organizzativo”.

La sfida che riguarda, invece, il vero e proprio porto spezzino, è quella del nuovo terminal crociere e del fronte a mare, che dovrebbero dare un nuovo volto alla città.
Quale è la madre di tutte le questioni secondo Sommariva?
“Senza dubbio la concessione Contship. A cascata, poi, andrebbero a posto tutte le restanti questioni”.
I lavori di Contship, i dragaggi che deve effettuare l'Autorità di Sistema Portuale e i lavori Tarros sono, secondo Sommariva, priorità collegate strettamente tra loro ed il nodo da sciogliere, che permetterebbe di districare la matassa, è proprio quello Contship.

“Bisogna però anche considerare la situazione attuale, che certo non favorisce gli investimenti – ha sottolineato il Presidente – Il termine della concessione può variare, in un senso o nell'altro, se cambiano vari fattori”.

Il nuovo terminal crociere è stato inserito nei “desiderata” della Liguria per il Recovery Plan, i cui cantieri dovrebbero scadere nel 2026, ma Sommariva, a chi chiede le tempistiche per vedere il nuovo terminal, anticipa un po' i tempi: “Nel 2024, 2025 potrebbe essere tutto concluso”.

Per quanto riguarda la crociere, però, Sommariva allarga anche lo sguardo ed introduce un ulteriore elemento di confronto: “Le crociere a Panigaglia sono un'idea da approfondire e ne parleremo con Snam”.

Snam, ed anche Enel, con le quali il neo Presidente vorrebbe affrontare anche un altro discorso: “Il porto della Spezia – sostiene – potrebbe diventare polo della transazione energetica. Abbiamo queste due importanti aziende sul territorio, un binomio unico in simili contesti”.

Questo ci ricollega ai temi ambientali e al confronto con gli ambientalisti che si è tenuto in videoconferenza proprio prima dell'incontro di Sommariva con la stampa. Il Presidente lo ha definito “molto proficuo” e pur sottolineando come, ovviamente, non si tratti di questioni che si possano trattare in un singolo incontro, ha voluto porre l'accento su alcune consonanze di vedute e su alcuni temi condivisi, due fra tutti: la decarbonizzazione e la mitigazione”.

Dagli ambientalisti, ma non solo, visto che in questi giorni Sommariva sta avendo incontri con tutte le realtà del territorio che ruotano intorno al porto, è stata sollevata anche la questione della fascia di rispetto, necessaria alla Spezia ancor più che in altre realtà, vista la vicinanza del porto con alcuni quartieri cittadini. Anche questa una questione che Sommariva ritiene meritevole di attenzione e di approfondimento, per andare avanti con un percorso comune.

Dalla stessa decisione di confrontarsi con le realtà locali emerge un altro aspetto della filosofia alla base del mandato del neo Presidente: il dialogo e l'apertura alle richieste del territorio.
Un porto non può prescindere dalla comunità che gli sta intorno. La questione è sempre complessa ed ogni realtà territoriale è diversa. Bisogna ascoltare e capire il pensiero di tutti e avviare percorsi quanto più possibile condividi. Tutti crescono nello sviluppo del porto, ma il porto deve crescere in accordo con la città”.

A chi, quindi, sottolinea come spesso si dica che il porto è troppo grande rispetto al Golfo, Sommariva replica: “Non è ridimensionando il porto che si arriva alla soluzione, ma bisogna fare in modo di integrare al meglio tutte le attività e di costruire uno sviluppo del porto armonico con lo sviluppo della città. Vorrei lavorare sull'unione, non sulla divisione”.

Il tutto senza dimenticare che stiamo parlando di una Autorità di Sistema Portuale, ovvero di una governance che unisce i porti della Spezia e di Marina di Carrara: “Carrara non deve essere una figlia minore del sistema. Molto si è fatto e c'è un ottimo piano regolatore, misurato sulle reali capacità di espansione di quel porto e sul dialogo con il Comune. Al momento ho deputato il venerdì ad andare sul territorio toscano, poi vedrò se e in che misura delegare”.

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