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Agente ferito nel carcere della Spezia

Il SAPPe denuncia l'elevata presenza di detenuti psichiatrici, non adeguatamente assistiti da medici, e chiede l’intervento del Presidente della Regione.

 

Grave episodio nel carcere di La Spezia causato da una brutale reazione di un giovane detenuto psichiatrico di origine marocchina il quale ha rotto un braccio ad un assistente della Polizia Penitenziaria intervenuto per sedare una colluttazione tra due detenuti.

Il SAPPe della Liguria, attraverso il suo segretario Michele Lorenzo, denuncia "la forte presenza di detenuti psichiatrici nei vari carceri della Liguria e la mancanza di una seria programmazione di assegnazione dei detenuti".

"Il carcere della Spezia – spiega il SAPPe Liguria – è sottoposto ad una presenza di detenuti psichiatrici difficoltosi nella loro gestione.
Questa volta l’agente di servizio è intervenuto per sedare una colluttazione tra due detenuti; uno dei detenuti, un marocchino di circa 30 anni che deve scontare una pena collegata a vari reati come spaccio e resistenza a pubblico ufficiale, nel reagire ha volutamente sbattuto la porta blindata della propria cella nel mentre l’agente lo stava accompagnando. Il malcapitato si è trovato quindi con il braccio chiuso nella porta con conseguente frattura".

"Il carcere della Spezia – continua LORENZO del SAPPe – gestisce circa 160 detenuti ed almeno 5 presentano seri problemi psichiatrici i quali necessitano di continua assistenza che l’istituto della Spezia non può garantire in quanto il medico psichiatrico non è sempre presente ma assicura solo poche ore settimanali.
Una grave carenza di assistenza sanitaria in carcere che non può trovare giustificazione specialmente quanto è solo la Polizia Penitenziaria a subire, oltretutto senza alcuna specifica preparazione o adeguati strumenti di protezione, le aggressioni e gli errori di valutazione dell’Amministrazione penitenziaria; l’assegnazione dei detenuti, specialmente quelli psichiatrici, deve avvenire con criterio, evitando la contemporanea presenza nello stesso istituto, cosa che invece non avviene".

"Siamo l’unica forza di Polizia – conclude LORENZO – che subisce il maggior numero di aggressioni e siamo l’unica forza di Polizia che opera con la sola arma della persuasione, ma oggi questa non basta più.
Al collega ferito oltre ad augurare una pronta guarigione va il nostro plauso, nonostante la frattura del braccio ha comunque gestito il detenuto rinchiudendolo nella cella.
I troppi detenuti psichiatrici dovrebbero essere curati nella REMS (Residenza Esecuzione Misure di sicurezza) una struttura dedicata alla cura e custodia dei soggetti psichiatrici ma, purtroppo in Liguria benché ultimata non è ancora disponibile, ed ironia della sorte la REMS ligure è prevista proprio nel territorio spezzino.
Speriamo che la giunta regionale del presidente Toti, il quale ha anche la delega della sanità, si attivi anche e soprattutto per l’istituzione della REMS, liberando così, la polizia penitenziaria dalle violenze dei detenuti".

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