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“Allargare la platea per il concorso oss di gennaio, ma serve un piano B per quelli a rischio” In evidenza

C'è preoccupazione per una parte dei 158 oss che rischia di trovarsi senza lavoro .

Il dibattito sull’ormai nota vicenda dei 158 Oss di Coopservice si sposta nella III commissione consiliare. Un confronto, quello di questo pomeriggio, che arriva dopo l’incontro tra i sindacati e Regione Liguria in cui sono stati comunicati i criteri con cui sarà costituito il bando pubblico per la stabilizzazione di 158 Oss previsto per gennaio 2021.

Le sigle sindacali hanno concordato sul fatto che con questo bando di concorso sia stato fatto un passo avanti, ma non è tutto rose e fiori. Trattandosi di un concorso pubblico chiunque può accedervi, non solo i 158 oss, questo significa che, in base ai punteggi, potrebbero rimanere fuori una buona parte degli oss in questione.

“Siamo nella fase interlocutoria con Alisa che predisporrà il bando di concorso nel quale stiamo cercando di porre tutti i requisiti per tutelare il livello occupazionale al massimo - così Daniele Lombardo (Cgil) - Parliamo di un concorso pubblico, non ci può essere un assorbimento diretto. Al bando parteciperanno più persone rispetto ai posti messi oggi a disposizione. Rispetto ai 158 posti a tempo pieno messi a bando di concorso ci è stato detto che con la graduatoria aperta per 3 anni ci sarà la possibilità di arrivare a 300 assunzioni nel triennio”.

“Ci sono aspetti che possono essere migliorati, ad esempio non c’è distinzione tra chi ha lavorato nel pubblico e chi magari partecipa provenendo da strutture esterne – ha sottolineato Marco Furletti (Uil) - Ci vuole una maggiore valorizzazione dell’anzianità per chi ha lavorato nel settore ospedaliero. Dovremo contestualmente iniziare a dare gambe ad un percorso di salvaguardia per quelli che potrebbero rimanere fuori. Questo è un concorso aperto a tutti, sappiamo che nelle altre Asl liguri sono stati banditi a gennaio concorsi per 274 Oss, poi bloccati a causa dell’emergenza sanitaria. Sarebbe importante prevedere che il concorso bandito per Asl5 abbia la solita collocazione temporale di quelli delle altre Asl liguri”.

“Questo è un concorso pubblico, che da punteggio non rispetto ad un’anzianità ma più precisamente rispetto all’esperienza acquisita all’interno delle strutture sanitarie, tutte le esperienze maturate sono utili a portare esperienza nel bagaglio dell’operatore – ha evidenziato Mirko Talamone (Cisl) - Per quel che riguarda la sola provincia spezzina abbiamo circa 300 oss (esclusi i 158) con 15 anni di anzianità che potrebbero portarsi dietro il bagaglio come massima esperienza acquisita. Un 30/35% delle persone impegnate di Coopservice ha un’esperienza maturata inferiore ai 5 anni, quindi una parte di questi lavoratori parte svantaggiata. Ritengo prematuro parlare di un tavolo di ricollocazione, il fabbisogno di questa Asl è perlomeno di 300 unità, siamo sotto il numero medio almeno per quel che riguarda la regione. Da questo punto di vista ci vuole passo in avanti per dare risposte agli oss”.

Durante il confronto in commissione è stata sottolineata da diversi commissari la necessità di pensare ad una clausola di salvaguardia, un percorso per gli oss che potrebbero rimanere senza lavoro dopo il concorso. Se è vero che il concorso è pubblico e quindi tutti gli interessati possono partecipare, è anche vero che ci sono delle differenze sostanziali da tenere a mente. Nel caso in cui un operatore di una Rsa decida di fare il concorso e poi non riesca a superarlo, potrebbe comunque ritornare a svolgere la propria mansione. Nel caso in cui uno dei 158 oss non riuscisse ad entrare in graduatoria la prospettiva sarebbe ben peggiore, ritrovarsi senza un lavoro.

Rimane la volontà da parte delle sigle sindacali di ampliare il più possibile la platea per il bando di concorso ma “Dobbiamo avere senso pratico e pensare anche ad un piano B – ha ribadito Furletti (Uil) - Da quello che ci è stato detto dalla Regione non so quante risorse e numeri riusciremo ad aggiungere ai 158 posti. C’è da dire che se queste persone non rientrano nella graduatoria vanno a casa, a differenza di chi un lavoro ce l’ha già”.

“Il sindacato lotta affinché tutti abbiano un lavoro e perché si tuteli il lavoro di tutti – così Luciana Tartarelli (Fials) - Ma queste persone rischiano di ritrovarsi, dopo 10 anni di lavoro, senza un’occupazione”.

L’apertura verso un potenziale percorso di salvaguardia è arrivata anche dall’amministrazione con l’intervento dell’assessore al lavoro Genziana Giacomelli: “Il problema ci sarà se il concorso non verrà superato dalle persone che svolgono questa attività da molti anni in questo territorio. Dobbiamo monitorare le caratteristiche del concorso che verrà fatto, puntando all’inserimento di più dei 158 posti previsti. Se qualcuno non riuscirà a superare il concorso affronteremo la questione, pensando anche ad un percorso di salvaguardia”.

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