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Casi Covid nella RSA Mazzini, NurSind: "Serve personale"

La notte c'è un solo infermiere per tutti i degenti.

RSA in ESTREMO pericolo! 25 contagi in Viale Alpi La Spezia: positivi ai tamponi 22 anziani in Rsa e 3 nella struttura post acuti/buffer. Si contano poi fino a 3 dipendenti.
Questo il nuovo dato: più di 1 su 3 gli anziani positivi residenti in RSA se si considera che il numero totale degli ospiti è 68, ai quali si aggiungono anche i tre contagi tra il personale: due operatori sociosanitari e un assistente sociale, risultati positivi e che sono già fermi da lavoro da qualche giorno. Solo stamane sono stati effettuati nuovamente 90 test rapidi tra anziani e operatori.

Nonostante dunque la risposta della struttura sia apparsa immediata, attraverso isolamento dei casi accertati, evidentemente non si sta facendo tutto il possibile e il dato allarmante di stamane ne dà contezza, dimostrando che le misure per prevenire i contagi forse non sono state rispettate e che con buona probabilità il problema è da ricercare nella gravissima mancanza di personale presente nella struttura.

Nursind ritiene scoraggianti le condizioni lavorative ed impossibile un’erogazione assistenziale di qualità nella RSA della Spezia, una emergenza alla quale è necessario porre rimedio subito.

Ogni giorno, in questa struttura, gli infermieri lavorano continuamente de-mansionati e i fisioterapisti e gli OSS svalorizzati, con un carico di lavoro difficile da sostenere e con enormi responsabilità. Dai dati in nostro possesso, l’organico attuale infermieristico prevede un rapporto di 1 infermiere per 34 anziani al mattino e al pomeriggio e di un infermiere per tutti e 68 gli anziani di notte.
Solo due i fisioterapisti che lavorano presso la struttura, per i quali peraltro non sappiamo se la nuova organizzazione della kcs garantirà le ore mensili, ed al momento si può contare su soli 26 oss a fronte dei 28 di qualche giorno fa.

Sono numeri troppo bassi quelli del personale infermieristico, se si considera che l’assistenza di base necessita di almeno un altro infermiere per ogni turno e che nell’attuale emergenza, l’assistenza specifica ai pazienti covid-19, richiede necessariamente un infermiere dedicato che faccia da reale sbarramento alla diffusione del virus in tutta la struttura.

È evidente che in condizioni simili non si può erogare assistenza senza incorrere in rischi del tutto prevedibili. Già solo la somministrazione della terapia notturna ai pazienti in isolamento richiede una tempistica a parte durante la quale non si può garantire, con un solo infermiere, contemporaneamente, nemmeno il semplice monitoraggio di tutti gli altri anziani.

Non sono numeri idonei se si considera che ogni assistito ha bisogno di rieducazione motoria e che al momento i fisioterapisti possono dedicare loro solo 5 minuti di riabilitazione al giorno ciascuno.

È un carico di lavoro eccessivo per gli operatori sanitari che hanno bisogno di tempo per la vestizione e svestizione dai DPI e che contestualmente devono garantire la loro attività entro orari ben stabiliti.

Una vera e propria catena di montaggio che si consuma sulle spalle di quella che invece è la delicata e impegnativa assistenza agli anziani, che mette a repentaglio la professionalità di tutti i colleghi desiderosi di lavorare ed esprimere le proprie competenze e non meno importante, che grava sulla pelle degli utenti.

Le domande di Nursind sono chiare: cosa decideranno di fare allora i responsabili di KCS e la Direzione ASL 5 davanti a questi numeri di organico?
Gli operatori assenti per infortunio verranno sostituiti? Quello mancante verrà implementato? Ci sono abbastanza DPI per tutelare la salute dei professionisti e di tutti gli anziani?
Nursind a garanzia di tutelare professionisti e cittadini si rivolgerà prestissimo nelle sedi più opportune se non verrà preso in breve tempo nessun provvedimento .


Il Segretario Provinciale NurSind La Spezia
Dott.ssa Assunta Chiocca

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