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“Collaborazione unica strada possibile per un nuovo approccio al turismo”

di Cecilia Castellini – Federica Brunini, che sta curando la Guida Verde del Touring Club italiano, ha fatto tappa alle Cinque terre e zone limitrofe.

Federica Brunini, scrittrice, giornalista, blogger e instancabile viaggiatrice nonché fondatrice della Travel Therapy in Italia, ha scritto per il Corriere della Sera, L’Espresso, People, Vanity Fair, Glamour e collabora con molte testate internazionali. È autrice di svariati libri e manuali, gli ultimi tre sono stati pubblicati da Feltrinelli: Quattro tazze di tempesta, Due sirene in un bicchiere e, quest'anno, La circonferenza dell’alba.

Brunini è stata per motivi di lavoro ospite delle nostre zone quando ancora il meteo era per fortuna splendido. Essendo ormai in tempo di bilanci della stagione turistica estiva, che si prospettava disastrosa, è intervenuta su RLV La Radio A Colori per parlare del suo soggiorno. Vista la sua esperienza da turista con occhio esperto ha potuto fare anche un raffronto con altre realtà, suggerendo cosa si potrebbe migliorare per meglio valorizzare questa zona preziosa.

“Io me ne sono letteralmente ri-innamorata. C’ero stata parecchi anni fa, ma sono tornata perché in questo momento sto curando l’aggiornamento della Guida Verde del Touring Club Italiano dedicato alla Liguria. Volevo prendermi del tempo per riscoprire il levante e soprattutto lo spezzino e le Cinque Terre. Mi sono dedicata qualche giorno tra Levanto, Bonassola e le Cinque Terre che si sono confermate bellissime. La vostra zona ha un potenziale pazzesco, mi rendo conto che quest’anno è un anno anomalo anche e soprattutto per una zona come la vostra che vive molto di turismo straniero ma penso sia stata un’occasione per molti italiani di riscoprire le bellezze di casa come queste”.

“L’ospitalità è stata fondamentale, ho trovato grande disponibilità da parte delle persone con le quali mi sono trovata a interagire dal ristorante, al bar, alle informazioni, tutti molto disponibili.

Avete un territorio molto particolare, una dimensione verticale, sospesa tra cielo e terra. Un territorio dalla complessità forse non facile da brandizzare. Trovo che si siano brandizzate le Cinque Terre in modo un po’ semplicistico perché è così che si fa quando si mette un’etichetta, però c’è molto di più e mi spiace che questo si perda. Non possono essere solo uno sfondo per un selfie senza soffermarsi. Restare è necessario per scoprire i veri valori. Proporrei come slogan ‘le Cinque Terre, oltre le Cinque Terre’”.

“Poi Levanto e Bonassola, chiamate “porte delle Cinque Terre” hanno in realtà una loro autonomia, identità e vocazione molto forte che mi piacerebbe venisse rimarcata. Anche Framura è così. Sono identità non replicabili e difficilmente descrivibili, se non ci si va. Gli affacci sulle spiagge sono da sperimentare. La questione è semmai quella di fare sistema. Analizzare quel che si ha in casa e poi valorizzarlo nel rispetto e collaborazione tra tutti. Mai come quest’anno ci si è accorti di come tutto sia collegato. Bisogna sostenersi a vicenda. I sindaci stanno lavorando bene e la collaborazione credo sia l’unica strada possibile in questo momento. Questo è il tipo di un novo approccio al turismo, stiamo costruendo un nuovo mondo e per farlo servono nuove risorse”.

Da sempre appassionata di viaggi ha vissuto anche a Gozo, in mezzo al mediterraneo e ama estremamente l’elemento dell’acqua, sia salata che dolce. Infatti, il suo ultimo libro “La circonferenza dell’alba” è ambientato sulle sponde di un lago, il Lago di Como.

“Ho vissuto tanto su un’isola e adoro il mare, ma ero alla ricerca di un altro tipo di acqua. Mi sento, per così dire, una ninfa acquatica. Il punto del lago che ho scelto dove ambientare la storia è quello che chiamo il “punto mare”, dove il lago è più largo e dà l’illusione del mare.
Nessun personaggio dei miei romanzi è me, ma c’è un po’ di me in ognuno di loro. Giorgia, la protagonista, è una fundraiser internazionale che ha sperimentato tante realtà diverse. Il racconto si sfoglia un po’ come una cipolla e strato dopo strato svela le diverse dimensioni della realtà. Io sono nata in Lombardia, ma mi sento proprio intimamente marinara, cerco sempre un orizzonte infinito. Bisogna sempre cercare il mare, come ho postato proprio da Bonassola”.

“In conclusione, voglio dire che sono molto felice di essere venuta perché è stata una riscoperta, ho trovato una freschezza, un’autenticità e anche una grandissima voglia di fare e di rinnovarsi che mi ha lasciato una bellissima sensazione. La mia intenzione è quella di tornare molto presto. Ho ribaltato completamente lo stereotipo che si ha sui liguri e la Liguria e sono contenta di averlo fatto perché ho trovato davvero una grande sensibilità e disponibilità, forse più in questa zona della Liguria che in altre. Per chi non è ligure sembra una regione molto piccola ma in realtà ci sono tante Liguria dentro la stessa regione, non basta visitare un posto per scoprirla. Spero che la guida a cui sto lavorando aiuti a rendere la complessità perché questa è sempre avvincente e arricchente”.

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