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"In sala operatoria infermieri costretti a indossare divise che si strappano" In evidenza

La denuncia del Nursind: "Sono persino bianche e trasparenti: così è mortificante indossare biancheria intima".

"Finita la fase emergenziale del Covid-19 e la pessima esperienza che ha coinvolto tutto il personale sanitario nel doverla affrontare con inadeguati dispositivi di protezione individuale, iniziano nuove odissee nell’ospedale Sant’Andrea della Spezia.

Gli infermieri del blocco operatorio si trovano infatti obbligati, da almeno tre settimane, ad indossare durante le procedure interventistiche divise ridicole, inappropriate nella composizione dei tessuti e nella fattezza.

Il TNT, materiale che rende le divise indossate dal personale sanitario resistenti alla penetrazione di liquidi e microbi e che devono essere, necessariamente, traspiranti, confortevoli e morbide, ormai sembra essere in disuso nelle sale operatorie dell’ospedale della Spezia e sostituito da materiale molto scadente, una plastica non traspirante che provoca intensa sudorazione con conseguenti continue lacerazioni della divisa, tanto da costringere gli operatori a cambiarla più volte, in barba alla necessità di prevenire il rischio da contaminazione.

È evidente che tali divise non rispettano i requisiti delle leggi vigenti, alcune sono rigide, a manica lunga, non sono rinforzate con inserti protettivi e non garantiscono alcun comfort poiché le taglie non sono disponibili in tutte le misure ma eccessivamente grandi intralciando l’operatore nei movimenti. Per non parlare poi del fatto che sono di colore bianco e trasparenti!

È risaputo che infermieri e chirurghi nelle sale operatorie, debbano indossare camici verdi o azzurri poiché questi colori vengono focalizzati dal cristallino dell’occhio proprio sulla retina e quindi senza quel particolare sforzo di messa a fuoco che è importante durante gli interventi dove il colore rosso del sangue deve rimanere in primo piano.

Il bianco, simbolo di pulizia e indossato giustamente nelle aree di degenza, è in questo contesto decisamente inappropriato dal momento che altera la qualità della visione e fa sì che il personale veda insistentemente il colore rosso anche staccando la vista dalla ferita, rendendo molto faticoso il lavoro già delicato.

Peraltro, la trasparenza della divisa non ne consente un dignitoso e decoroso utilizzo. Modelli scomodi e inadatti che non svolgono la loro funzione di protezione e rappresentano un grosso passo indietro rispetto a quelle in dotazione precedentemente; queste divise vanno contro ogni regola prevista per quelli che sono a tutti gli effetti dei dispositivi di protezione individuale.

È incredibile che nonostante gli studi in materia, l’azienda non abbia preso in considerazione tutti questi aspetti e che il responsabile della procedura non abbia segnalato il problema. I difetti di queste divise pesano sull’uso quotidiano, il tessuto sintetico e non traspirante fa sì che il personale faccia veri e propri bagni di sudore soprattutto ora che siamo in estate, ed è difficile e mortificante indossare biancheria intima sotto divise trasparenti! Peraltro, la problematica della tenuta e del mantenimento dell’integrità dei capi richiede un consumo eccessivo di questi dispositivi che devono essere cambiati almeno tre o quattro volte.

Il Nursind ha denunciato la situazione all’azienda spezzina e chiesto ovviamente il ritiro di queste divise la cui scarsa qualità ha un prezzo che, come al solito, costa la salute dei lavoratori e dei pazienti.

Speriamo vivamente che l’azienda intervenga presso la ditta appaltatrice della fornitura e che garantisca delle nuove divise affinché i difetti riscontrati siano corretti, altrimenti ci troveremo costretti a segnalare agli organi di controllo le anomalie messe inevidenza, dal momento che ancora una volta assistiamo ad un esempio di mancata sicurezza per l’operatore e il cittadino".

Assunta Chiocca
Segretario Territoriale Nursind La Spezia

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