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RAOT in piazza del Bastione con un flash mob di solidarietà e supporto ai ragazzi aggrediti a Vernazza In evidenza

Il 1° luglio è stato depositato in Senato il ddl Zan. Se dovesse essere approvato, nei reati d’odio rientrerebbero anche quelli legati all’orientamento sessuale e all'identità di genere

Sabato 11 luglio RAOT (Rete Anti Omofobia e Transfobia) organizza alle ore 19:00 un flash mob in piazzetta del Bastione alla Spezia per manifestare solidarietà e supporto ai ragazzi aggrediti a Vernazza a causa di un bacio e a tutti coloro che hanno subito violenza fisica e verbale a causa dell'orientamento e dell'identità di genere.

Il 1° luglio è stato depositato in Senato il ddl Zan. Se dovesse essere approvato, nei reati d’odio non rientrerebbero solo quelli legati a razza, etnia o religione, ma anche quelli legati all’orientamento sessuale e all'identità di genere e verrà punito chi li commette o istiga a farlo. Inoltre, si mettono anche in campo iniziative di formazione nelle scuole per combattere il bullismo omolesbobitransfobico e l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia il 17 maggio.

La Conferenza Episcopale Italiana, le Sentinelle in Piedi, Pro Vita e altre realtà di questo stampo, ritengono si tratti di una “legge liberticida” che limiterebbe la libertà di espressione. In realtà, purtroppo, il ddl Zan non difende le persone LGBTQIA+ dal reato di propaganda di idee fondate sulla superiorità, come succede per razza, etnia o religione. Tranquilli, potrete continuare impunemente a dire che le persone omosessuali sono malate!

Perché c’è bisogno di un’aggravante specifica?

  • Il 20% dei crimini d'odio LGBTQIA+ non vengono denunciati dalle vittime.
  • In tutta l'UE il 50% ha subito violenza fisica per motivi omolesbobitransfobici.
  • Nel 2019 in Italia sono stati registrate 212 aggressioni e 2 morti.
  • Il 32% dichiara di essere stato molestato
  • Il 15% della comunità LGBTQIA+ subisce mobbing sul posto di lavoro
  • Il primo progetto di legge contro l'omolesbobitransfobia è stato presentato 25 anni fa.
  • Il 38% delle persone LGBTQIA+ dichiara di evitare di tenere per mano il o la partner dello stesso sesso in pubblico per paura di aggressioni.
  • Il 28% degli studenti LGBTQIA+ tra i 15 e i 17 anni nasconde il proprio orientamento sessuale a scuola per paura di bullismo.
  • Solo il 39% degli italiani si dichiara aperto verso la comunità LGBTQIA+.

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