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Mercato in viale Garibaldi, Brogi: “Lasciarlo lì è stata una scelta politica e tecnica” In evidenza

Le associazioni di categoria e l’assessore Lorenzo Brogi a confronto, prima si infiamma il dibattito ma sul finale si raffreddano i toni.

Tante le attività che stanno cercando di ripartire nonostante le difficoltà dovute alla chiusura prolungata a causa dell’emergenza coronavirus, tra queste anche quelle degli ambulanti del mercato di viale Garibaldi. Si è scatenato il dibattito in quest'ultimo periodo in merito proprio dell’attività del mercatino, con le associazioni di categoria da una parte che hanno criticato fortemente l’amministrazione per non aver spostato il mercato in un luogo più idoneo a garantire le norme di sicurezza, dall’altro l’amministrazione, nella figura dell’assessore al commercio Lorenzo Brogi, che ha confermato di voler far ripartire il mercato in viale Garibaldi

Questo pomeriggio si è riunita la III commissione, su richiesta dalla commissaria Federica Pecunia e presieduta da Maria Grazia Frijia, per far luce sulla vicenda e sullo scontro tra le associazioni di categoria e l’amministrazione sul tema. Soprattutto perché le associazioni lamentano un dietrofront rispetto alla proposta che sarebbe stata fatta dalla stessa amministrazione, ovvero quella di voler spostare il mercatino da viale Garibaldi.

“Siamo rimasti sconcertati nel leggere le dichiarazioni dell’assessore Brogi – ha dichiarato Lorenzo Servadei (Confcommercio) – Ci eravamo lasciati due giorni prima con l’impegno di spostare il mercato da viale Garibaldi al quadrilatero via Mazzini, via Diaz, via Cadorna e via Chiodo, consci del fatto che questo spostamento avrebbe richiesto settimane di lavoro da parte degli uffici tecnici, ma gli operatori si erano detti disponibili ad aspettare pur di avere una soluzione di questo tipo. Il mercato non è in sicurezza in queste condizioni”.

“Doveva essere messo in sicurezza un mercato e questo non è avvenuto – ha sottolineato Stefano Donati (Confesercenti) – Quel mercato non è mai stato in sicurezza, aldilà del problema del covid-19. Mi meraviglio che non sia mai intervenuto nessuno per metterlo in sicurezza. Abbiamo anche mandato una lettera per avere un copia della graduatoria perché il 31 dicembre scadono le concessioni, in Liguria ci saranno i bandi, non c’è il rinnovo automatico, rischiamo che a 189 ambulanti non venga rinnovata la concessione. Per quel che riguarda lo spostamento del mercato, Spezia ha un'area che una volta l’anno ospita 700 ambulanti, che questa amministrazione non riesca a sistemare 189 ambulanti è una cosa ridicola. Sembra che l’amministrazione voglia lasciare così tutto in decadenza, un mercato destinato a scomparire, ce l’avete lo spazio per un mercato sicuro e moderno”.

Carozza (Confartigianato): “Venerdì scorso ho fatto un sopralluogo al mercato e devo dire che le imprese si sono adeguate molto bene, con guanti, dispencer e disinfettanti – ha ricordato Nicola Carozza (Confartigianato) - Probabilmente si potrebbe fare di più per quel che riguarda la gestione della sicurezza”.

A quanto detto dalle associazioni di categoria il tema della sicurezza del mercato si pone a prescindere dall’emergenza sanitaria. Il sunto è che il mercato in quella posizione non sarebbe un mercato sicuro, ma soprattutto che l’idea di spostarlo era un’idea caldeggiata dalla stessa amministrazione ma poi ci sarebbe stato un ripensamento. "Perché ci sarebbe stato questo ripensamento?", questa è la domanda principale che diversi commissari hanno rivolto all’assessore Lorenzo Brogi.

“Ma soprattutto perché l’amministrazione non ha deciso di intavolare una serie di discissioni con le associazioni prima?”, ha chiesto il commissario Marco Raffaelli mentre il commissario Federica Pecunia ha ribadito la sua posizione favorevole allo spostamento del mercato di viale Garibaldi nel quadrilatero sopra citato (via Diaz, via Cadorna, via Mazzini e via Chiodo) “Perché nell’arco di poche ore si è cambiata idea? L’amministrazione deve pensare ad una soluzione senza danneggiare il commercio stanziale”, già perché c’è anche da considerare che l’afflusso di persone per il mercato di viale Garibaldi può essere vantaggioso anche per tutte le attività stanziali nei dintorni del mercato.

“Siamo stati la prima amministrazione ad attivarsi per le nuove regole che sarebbero uscite sull’emergenza covid, abbiamo anticipato Genova – ha risposto l’assessore Brogi - La prima proposta dell’amministrazione era quella di spostare la fila lato muro (il mercato di viale Garibaldi presenta due filoni di banchi, uno lato muro e uno lato strada) in un’altra area, individuata in via Chiodo e via Diaz, spacchettando il mercato in due sedi fino al 31 luglio, data della fine dell’emergenza in corso. In questo periodo di tempo avremmo avuto modo di capire come gestire al meglio la situazione, era l’occasione per testare quell’area. Forse sono stato frainteso quando dicevo che quella sarebbe stata un'opportunità perché altrimenti non ci sarebbero state altre occasioni. Si è mosso poi un movimento di protesta interno al mercato che a detta dei soggetti interessati era formato da circa una 50ina di ambulanti che ritenevano che quello spostamento avrebbe creato un problema. I tempi per la riassegnazione in blocco su quell’area avrebbero comportato dei rallentamenti. Alla fine di questa prima fase di ragionamento le associazioni si erano dette contrarie allo spezzare il mercato in due. In una riunione nella quale avevo proposto due piantine diverse, una con lo spostamento di alcuni banchi su viale Amendola e via Spallanzani e l’altra con lo spostamento a metà, le associazioni mi hanno presentato una richiesta di spostamento totale del mercato nel quadrilatero (via Diaz, via Chiodo, via Cadorna, viale Mazzini), da noi investigata ma non approfondita perché lo spostamento di 186 banchi avrebbe creato un mercato che a mio avviso non sarebbe stato funzionale e che avrebbe creato problemi sulla riassegnazione. Ho sempre sostenuto la proposta dello spostamento parziale o della creazione di un mercato ulteriore più piccolo, ma non ho mai caldeggiato l’idea dello spostamento totale”

Insomma l’assessore ha confermato che lo spostamento del mercato in toto nel quadrilatero avrebbe creato diverse complicazioni, la scelta quindi di non spostare lì i banchi sarebbe politico/tecnica. “Lo spostamento del mercato avrebbe richiesto una graduatoria per la quale ci sarebbe voluto circa un mese di lavoro degli uffici – ha proseguito l’assessore Lorenzo Brogi L’amministrazione avrebbe dovuto attendere un mese per la riapertura di un mercato che abbiamo riaperto in due settimane. Gli ambulanti chiedevano di lavorare, parliamo di esigenze di lavoro vere, di farli aspettare un mese non ce la siamo sentita”.

Su quanto affermato dall’assessore però Lorenzo Servadei e Stefano Donati non sono d’accordo. “Non mi piace essere preso in giro – ha risposto piccato Stefano Donati rivolgendosi all’assessore Lorenzo Brogi - La proposta dello spezzamento del mercato è stata la tua prima proposta che è stata subito messa nel cassetto da Rete Imprese. La seconda proposta che hai fatto è stata lo spostamento totale del mercato nella zona molo, la lettera che ti è arrivata da Rete Imprese diceva che appoggiava infatti l’amministrazione su questo spostamento”.

“Ho sentito una ricostruzione fantasiosa dall’assessore Brogi – ha confermato Lorenzo Servadei - Io per Confcommercio non ho mai caldeggiato la soluzione di spostare il mercato, so quali problematiche può provocare, ma questo è un momento di emergenza, questi discorsi li facevamo un mese fa quando non sapevamo neanche se sarebbe stato possibile far ripartire il mercato. Fatti alla mano dopo il sopralluogo il risultato era che non c’erano le condizioni di far ripartire mercato di viale Garibaldi, a quel punto Rete Imprese ha formalizzato con una Pec la proposta fatta dall’assessore la volta precedente”.

Ed è questo punto che i commissari Federica Pecunia e Marco Raffaelli hanno richiesto di poter avere i verbali delle sedute d’incontro tra le associazioni di categoria e l’amministrazione.

“Si è passati dall’idea bocciata dello spezzettamento al ragionare sullo spostamento totale, abbiamo fatto anche una planimetria – ha ribadito l’assessore Lorenzo Brogi – Sono state fatte delle verifiche ma è stata fatta una scelta tecnica e politica. Il mercato che si sarebbe ricreato con lo spostamento totale non sarebbe stato, secondo la visione dell’assessorato, idoneo. Lo spostamento totale che in fase verbale poteva sembrare la soluzione, in fase tecnica non piaceva all’amministrazione e si è deciso di non attuarlo”.

Alcuni commissari hanno ribadito come l’idea di uno spostamento temporaneo fino al 31 luglio sarebbe stata la scelta migliore, facendo poi le valutazioni del caso, come ad esempio il commissario Fabio Cenerini: “La prima idea dell’assessore sarebbe stata la migliore, ovvero spostare temporaneamente solo una parte di banchi, Gli ambulanti si vogliono spostare in blocco, è difficilissimo che qualcun voglia spostarsi non in blocco” .

I toni, fortunatamente, verso la fine della discussione si sono distesi.

“Non volevamo accusare nessuno, abbiamo preso atto della decisione politica – ha rimarcato Servadei – Diciamo che sulle ricostruzioni dei dialoghi intercorsi abbiamo ricordi diversi. Prima di pensare ad ulteriori offerte commerciali secondo noi rimane come primo punto la necessità di sistemare il mercato di viale Garibaldi, c’è molto da lavorare”.

“Non sono contrario a ripensare e studiare un’alternativa, ma il trasferimento completo in quel quadrilatero è troppo – ha risposto l’assessore Brogi - Oggi rimane lo studio di quell’area, abbiamo tempo da qui a dicembre, gli uffici stanno predisponendo una graduatoria e la stiamo predisponendo perché è nostra necessità per arrivare al rinnovo delle concessioni, quale che sia l’area dove si svolgerà il mercato. Ovviamente l’area di viale Garibaldi ha delle sofferenze, in questo momento però si sarebbero dovute affrontare queste sofferenze con un’accelerata tale che avrebbe bloccato il mercato per un mese e non avremmo potuto rispondere a quel grido di dolore venuto da ambulanti e da commercianti, è stata una scelta politica e tecnica. Il tavolo con le associazioni è sempre aperto, c’è un partita politica sindacale da aprire, andremo avanti con il confronto”.

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