fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Marola e Marina Militare, l'idillio che non c'è più In evidenza

di Elena Voltolini - L'Arsenale, comunque, non è l'unico problema del quartiere: il Comitato per Marola chiede risposte per lavoro, strada e turismo.

C'era una volta un borgo che viveva in armonia, per non dire in simbiosi, con la Marina Militare. Un borgo i cui abitanti lavoravano per la maggior parte in Arsenale e che avevano spesso per amici molti uomini in divisa, tanti arrivati da lontano e che, a loro volta, nel borgo trovavano delle seconde famiglie.

Marola e Marina Militare: un legame che sembrava indissolubile e che ora, invece, almeno dai marolini, viene messo in discussione e percepito quasi come una prigione.

L'idillio è da tempo finito, ma ora i rapporti paiono logorarsi sempre più e quell'accesso al mare, prima dato quasi in pegno in cambio di lavoro e di un certo benessere, ora appare, invece, come un diritto negato.

“In passato abbiamo avuto tanto dalla Marina e dall'Arsenale” – afferma Stefano Faggioni del Comitato per Marola – “ma oggi Marina e Arsenale non solo non ci danno più nulla, ma non ci vedono di buon occhio. Noi diamo alla Marina tanto territorio e anche quello che sarebbe il nostro sbocco al mare ma in cambio non abbiamo nulla di buono. Prima tanti marolini lavoravano in Arsenale; ora, al di là della diminuzione del personale, ci lavorano in pochissimi, si contano sulla punta delle dita, perché qui arrivano i militari dal sud che passano al servizio civile, ma sempre con la paga da militari: stanno un po' e poi tornano al sud. Per i nostri giovani non c'è posto”.

L'Arsenale, insomma, è ora visto dai marolini come qualcosa che prende senza dare: toglie lavoro e, affermano dal Comitato, toglie anche salute. Sul tavolo resta infatti anche la questione della bonifica delle coperture in amianto di tre capannoni. “I lavori sono stati messi in budget per il 2020/2021, vigileremo”.

Questione ambiente e questione lavoro che non viene portato al borgo, anche per quella che il Comitato per Marola definisce la sua seconda “palla al piede”, ovvero il rigassificatore di Panigallia. La frecciatina in questo caso è campanilistica: “Lì a lavorare vanno solo quelli di Porto Venere”.

Faggioni, però, racconta anche di un quartiere dimenticato dal Comune e dalla Provincia.

“Se dovessi mettere in ordine i problemi del borgo, prima ancora che la Marina e il lavoro, citerei la strada, che ricordo risale al 1905. Completamente dimenticata anche dall'ultimo piano di interventi previsto dalla Provincia, che pur ha a disposizione una cifra come 4,6 milioni di euro. La SP 530 (che collega La Spezia con Porto Venere) è esclusa: nessun allargamento, già tra l'altro autorizzato dalla Marina Militare, niente marciapiedi, niente rotonda a Cadimare. Anche lì non è che la situazione sia migliore: la piazza dei pescatori, che è dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale ed è data in concessione al Comune, è transennata da 3 mesi. Sono venuti il geometra del Comune e quello dell'AP, poi tecnici di varie ditte, ma le mattonelle sono sempre lì, sconnesse, e la zona transennata. Possibile che per due giorni di lavoro ci voglia tanto tempo?”.

Infine Faggioni cita due problemi più recenti, legati all'emergenza Coronavirus: la chiusura dell'ufficio postale e i mancati introiti derivati dal turismo. “E' un disservizio notevole per Marola, gli anziani sono costretti ad andare sino a Cadimare, spesso a piedi, e con quella strada così pericolosa. L'ufficio postale è un presidio importante, speriamo riapra presto, attendiamo ancora informazioni in merito”.

Poi ci sono i mancati introiti per i tanti B&B ed affittacamere del borgo, fonte di reddito per molti marolini: “In questi mesi, ovviamente, i turisti non ci sono stati e le attività non hanno lavorato. Le difficoltà per le famiglie che gestiscono strutture ricettive sono tante. Anche sulla riduzione dei canoni demaniali nessuna notizia e questo è un notevole costo per chi affitta o gestisce posti barca”.

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(1 Vota)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.