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Nasce un Comitato spontaneo e lancia la petizione online per ricostruire subito il ponte di Albiano In evidenza

"NO a soluzioni provvisorie".

Si è costituito il 6 maggio il Comitato spontaneo "Due fiumi" che si occupa in particolare della viabilità nella piana di Ceparana, dopo il crollo del ponte di Albiano.

Il Comitato chiede che si proceda subito alla ricostruzione dell'infrastruttura, seguendo quello che è stato il "modello ponte Morandi". Nell'immediato, inoltre, chiede la realizzazione di alcune opere che ritiene possano migliorare la viabilità in tutta l'area.


Le richieste sono sfociate anche in una petizione online. Questo il testo:

Il crollo del ponte di Albiano Magra ha aggravato la già disastrosa situazione viaria della piana di Ceparana. Il Comitato Spontaneo "Due fiumi" ha predisposto la presente petizione a sostegno:

  •  della ricostruzione, in tempi brevi, del ponte di Albiano Magra con affidamento diretto dei lavori sul modello del ponte Morandi;
  • delle richieste inviate dai Sindaci dei 6 Comuni interessati alla Ministra del MIT con lettera del 21 Aprile per gestire questa fase di emergenzialità, con la realizzazione delle sotto elencate opere con tempi e costi compatibili:

- rampe di accesso e di uscita sull’autostrada A12 con creazione di 2 caselli automatici nella piana di Ceparana (circa 30 - 60 giorni per la definitiva realizzazione);
- sistemazione del Bypass di sicurezza viabilità comunale Podenzana – Bolano;
- realizzazione della bretella Ceparana – Santo Stefano (opera totalmente finanziata e progettata che potrebbe essere realizzata con il riconoscimento della situazione oggettiva di emergenzialità in 12 mesi) e del secondo lotto riguardante la piana di Santo Stefano Magra con il collegamento al raccordo autostradale (opera inclusa tra quelle prioritarie nel rinnovo della concessione autostradale).

Il Comitato dice NO "a soluzioni provvisorie in grado solo di prorogare sine die una situazione comunque precaria e disagevole, legata inevitabilmente alle condizioni meteorologiche e alle allerte: 40.000 persone tra residenti e lavoratori dell'indotto di oltre 1.000 aziende non possno più attendere".


Chi volesse avere ulteriori informazioni o firmare la petizione, clicchi qui.

 

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