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Scalisi (LSCT): "Sicurezza per i lavoratori e minor impatto possibile su attività economiche" In evidenza

L'intervista al General Manager di LSCT Alfredo Scalisi.

Abbiamo deciso di intervistare il General Manager di LSCT Alfredo Scalisi per capire come cambia il mondo della logistica e dei terminal container ai tempi del coronavirus.

Ing. Alfredo Scalisi, ricopre il ruolo di General Manager di LSCT, vuole spiegare ai nostri lettori quali sono i suoi compiti all'interno del Terminal

"Compito del General Manager è quello di rendere operativa la strategia impartita dalla capo gruppo CSI attraverso azioni tecnico-organizzative atte a raggiungere, attraverso un circolo virtuoso, i migliori risultati di performance operativa garantendo la produttività e conseguentemente la redditività del terminal e di tutto il sistema porto".

"Un compito arduo in cui il General Manager è anello di congiuzione tra la capo gruppo e l’organizzazione operativa locale, senza dimenticare i rapporti con le istituzioni. Dal Luglio 2019 ricopro con orgoglio tale ruolo e grazie alla collaborazione di un ottimo team abbiamo portato a termine varie iniziative, malgrado il breve periodo, volte a raggiungere un livello di operatività sempre crescente fornendo professionalità e continuità operativa ai nostri clienti".

Finora di quanto si sono ridotti gli scambi per il vostro gruppo a livello di scalo spezzino e a livello ligure? Ci sono Paesi con i quali ci sono state riduzioni più marcate e qualcuno invece con il quale le ripercussioni sono stati minori?

"Considerando i volumi del primo bimestre 2020 abbiamo registrato un calo rispetto allo stesso periodo del 2019 pari a circa 6.000 movimenti equivalente ad un calo di circa il 5%".

"Ovviamente i numeri di Marzo e le le previsioni di Aprile avranno un impatto estremamente più negativo con diminuzioni, su base mese, superiori al 25% per il mese di marzo e del 15% per il mese di Aprile. Una riduzione che dipende principalmente dalle toccate cancellate e da un minor livello di movimenti per singolo scalo".

"I trade maggiormente colpiti sono quelli in provenienza dalla Cina per effetto dello shut down delle attività produttive di fine gennaio/febbraio. La situazione in Cina sembra in una fase di normalizzazione e gli effetti ora riguardano sopratutto i volumi in esportazione che diminuiranno come conseguenza delle misure di contrasto al contagio emesse ormai da tutti gli stati Europei".

"Con il nuovo decreto emanato nella giornata del 22 marzo, tutte le attività produttive dichiarate non essenziali subiranno un fermo non previsto e conseguentemnte assisteremo ad una ulteriore riduzione dell’export ed una situazione di import che vedrebbe l’arrivo di containers per le aree produttive senza la possibilità di consegna, con una conseguente congestione degli spazi, parametro più che vitale per lo scalo spezzino".

Per quanto concerne i clienti, c'è qualche controtendenza? Avete avuto nuovi clienti? E se sì da quali Paesi?

"Nei mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020 il nostro reparto commerciale, in sinergia con i reparti interni, ha chiuso tutti i contratti confermando di fatto il “cluster” di clienti degli ultimi anni. Essendo una situazione molto fluida non possiamo battezzare un nuovo regime in cui valorizzare cambiamenti sostanziali".

"Se ci soffermassimo al primo bimestre 2020, si è osservata una contrazione dell’export del 11%, in particolar modo nel mese di febbraio. Nello specifico si è registra una diminuzione su alcuni servizi asiatici ed in forma più ridotta sulle rotte statunitensi. Relativamente all’import asiatico il trend bimestrale risulta speculare rispetto allo stesso periodo del 2019. Un buon aumento si registra sui servizi statunitensi".

Anche antecedentemente all'accordo nazionale tra Governo e sindacati per la tutela dei lavoratori nelle aziende, voi avete adottato alcune misure di prevenzione e sanificazione: quali sono state le principali e cosa viene fatto oggi e sarà fatto nelle prossime settimane per tenere massima l'attenzione per la prevenzione?

"LSCT ha messo in campo, sin dalle prime avvisaglie dell’epidemia, quando in pratica si parlava solo di Codogno, una serie di azioni atte a proteggere ogni singolo lavoratore da possibili contagi e, attraverso l’istituzione di un comitato permanente aziendale, anche questo in coordinamento con il comitato della capogruppo, individuare azioni migliorative rispetto a quelle inizialmente messe in campo".

"Sono state mappate tutte quelle posizioni professionali con maggiore probabilità di contatto con personale terzo (camion; nave; treni) riducendone la probabilità di contatto; sono stati consegnati per ogni singolo mezzo operativo all’interno del terminal kit di sanificazione; si è dato seguito al lavoro “agile” per tutti quei reparti in cui risultava applicabile; sono state effettuate attività di sanificazione degli uffici ed aree comuni come ad esempio gli spogliatoi; sanificazione di tutte le aree esterne del terminal attraverso l’impiego di un nebulizzatore; individuata una nuova metodologia del cambio turno evitando contatti al di sotto del metro tra i lavoratori; ridistribuzione delle postazioni dei lavoratori di ufficio utilizzando tutte quelle postazioni lasciate libere dagli “smart worker” per garantire l’espletamento delle proprie attività lavorative nel rispetto delle distanze interpersonali".

"Tutte azioni messe in campo ancora prima delle disposizioni impartite dal governo attraverso l’emanazione dei vari decreti legge e poi via via migliorate ed incrementate. Un approccio che ha visto il Terminal al primo posto nella prevenzione, malgrado l’indeterminatezza del momento, proprio per dare ad ogni singolo lavoratore strumenti atti a prevenire e soprattutto dare tranquillità in questo momento storico".

In particolare per i dipendenti che operano al gate, e che quindi hanno a che fare direttamente con gli autotrasportatori, che entrano in contatto con numerose persone, quali misure di prevenzione e procedure particolari sono state adottate?

"Tale posizine lavorativa è stata la prima ad essere analizzata, insieme agli “ship planner” (probabile contatto con personale di bordo). Il lavoratore che deve espletare l’attività di gate si ritrova in un ambiente completamente isolato dal mondo esterno avendo realizzato delle protezioni adeguate di separazione corredate di interfono utile a comunicare con l’autotrasportatore. In pratica l’operatore gate non ha contatti diretti con il personale terzo e se dovesse rendersi necessario un suo intervento all’esterno del gabiotto, il personale è dotato di mascherine e guanti in lattice utili a prevenire il contatto mantenendosi comunque al di sopra delle distanze minime dettate dalle istituzioni e comunicate dall’azienda attraverso i proprio canali".

Avete richiesto l'attivazione della cassa integrazione ordinaria, quanti dipendenti riguarda questa misura per lo scalo spezzino e per quale durata temporale? Pensate che la misura possa essere estesa anche ad altro personale e allungata a livello temporale?

"L’istanza di accesso alla CIGO è stata presentata per 343 dipendenti di cui 228 Operai e 115 tra Impiegati e Quadri. Sarà una cassa integrazione a zero ore lavorative settimanali e verranno adottati criteri di rotazione per un tempo massimo di 9 settimane anche non continuative come previsto dall’art. 19 del D.L. n. 18 del 17.3.2020".

"Lo schema della CIGO interesserà tutto il personale dipendente, garantendone la rotazione ed individuato attraverso una pianificazione settimanale, seguita da una pianificazione giornaliera. In partica nel corso della settimana n verrà pianificata la settimana n+1 individuando il numero di risorse utili a sostenere l’operatività del terminal. In questo momento anche le linee sono in difficoltà a rispettare le varie scadenze ed appuntamenti contrattuali, pertanto si rende necessario, per venire incontro ai vari clienti, una pianificazione giornaliera che guardi al “dopodomani”. In pratica il lunedì della settimana n+1 si pianificherà il dettaglio del mercoledì, il martedì guarderà il giovedì, e così via".

"Il tutto proprio per raggiungere un livello di pianificazione di dettaglio atto a garantire il cliente, richiamando, se necessario, personale posto in CIGO nella fase di pianificazione settimanale. L’obiettivo è dare un servizio ottimale al cliente in un momento di difficoltà di pianificazione. Avremo un duro compito ma la squadra è all’altezza per affrontare tale situazione".

Il settore logistico è e resterà fondamentale in questa fase di emergenza, anche nel caso si attuino ulteriori misure restrittive da molti considerate ormai probabili. Quale è lo spirito con il quale i vostri lavoratori entrano ogni mattina nel terminal spezzino?

"Alla luce del decreto emesso ieri la logistica e tutte le attività accessorie sono state riconosciute come essenziali per mantenere la movimentazione di tutti i beni fondamentali alla vita di milioni di persone. Ci sentiamo in prima linea per cercare di ridurre al minimo possibile l’impatto sulle attività economiche di migliaia di imprese garantendo a tutti i nostri collaboratori il massimo della salvaguardia possibile per il loro stato di salute".

"Il lavoratore si trova in una situazione di incertezza e conseguentemente di particolare attenzione in ciò che accade e delle azioni di prevenzione che la società ha messo in campo".

"Abbiamo il compito di trasmettere tranquillità e serenità, proprio perchè siamo stati individuati come essenziali nel sistema Italia. Daremo il nostro contributo per sostenere il settore logistico consapevoli della realtà che ci circonda; mettendo in campo tutto quello che serve per aiutare le famiglie senza guardare l’economicità ma dando massima priorità all’umanità".

A livello di scalo spezzino avete delle richieste da fare agli enti preposti per una migliore attività in questa fase di emergenza?

"In questa fase emergenziale, tutte le istituzioni si sono strette costituendo di fatto un corpo unico. Il terminal fa parte di un sistema cittadino e regionale che deve essere mantenuto in operatività, malgrado le difficoltà, e questo può essere garantito solo ed esclusivamente se ciascun attore, privato o pubblico che sia, vada oltre il proprio perimetro di competenze, mettendo a disposzione del prossimo tutte le leve gestionali e politiche".

"Non ultimo l’esempio dello sdoganamento di un container pieno di materiale utile alla sanità della Regione Lombardia. La collaborazione tra gli uffici doganali, autorità portuale, società di trasporti ed il terminal ha di fatto consentito di consegnare il materiale a destinazione in poche ore. Bel risultato di collaborazione che son sicuro continuerà nel prossimo futuro".

 

L'intervista è stata realizzata da Gazzetta della Spezia telefonicamente, nel rispetto del Dpcm del 9 marzo 2020

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