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Addio all'ex sindaco di Fivizzano, era "positivo" al Coronavirus In evidenza

Aveva 65 anni.

E' morto all'Ospedale delle Apuane, dove era ricoverato da qualche giorno, dopo aver contratto il Coronavirus: non ce l'ha fatta l'ex sindaco di Fivizzano Paolo Grassi. Aveva 65 anni.

Tantissimi i messaggi di cordoglio per la scomparsa dell'ex sindaco, arrivati dalle istituzioni ma anche da molti cittadini.

Il primo cittadino di Fosdinovo, Camilla Bianchi, su Facebook ha scritto: "E' con enorme commozione che comunico che l'amico ex Sindaco di Fivizzano Paolo Grassi non è più con noi, ce lo ha portato via questo virus maledetto. A lui va il mio saluto e rimane l'enorme stima per il lavoro che ha fatto per la comunità di Fivizzano. Un esempio per noi tutti. Ciao Paolo".

Dolore ed incredulità per la scomparsa di Paolo Grassi vengono espressi anche dagli artigiani di Cna: “E’ stato un bravissimo sindaco, innamorato della sua città e della sua Lunigiana. Aveva il fuoco dentro. Sempre disposto a trovare la soluzione, il punto di incontro pur di portare avanti i progetti e dare sostanza e gambe all’attività amministrativa. – commenta Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – Siamo vicini alla famiglia e ai parenti in questo momento di profonda sofferenza. A nome di tutti gli artigiani, della presidenza di Cna, le più sentite condoglianze”.

Tutta Legambiente, dalla Direzione nazionale al Direttivo della Toscana fino al circolo della Lunigiana "è rimasta attonita per la perdita inaspettata dell’amico Paolo Grassi".

"Paolo è stato un riferimento per l’associazione come esempio di Sindaco sempre in prima fila sulle battaglie per costruire un futuro per i Piccoli Comuni e le aree interne del nostro Paese, anche oltre i confini del suo Comune, Fivizzano - scrive Legambiente - È stato al nostro fianco nella campagna Voler Bene all’Italia a favore dei Piccoli Comuni e per lo sviluppo sostenibile delle aree interne, ed ha sempre creduto che l’Istituzione dei Parchi fosse uno strumento forte di sussidiarietà per l’Appennino. Infatti era sempre orgoglioso nel ricordare che Fivizzano aveva ben due Parchi e riconoscimenti Unesco. Ci auguriamo che Paolo Grassi possa rimanere come esempio e riferimento per gli amministratori ed i cittadini della Lunigiana e di tutto l’Appennino e ristorare così, solo parzialmente, questa grande perdita. L’associazione si stringe idealmente intorno alla famiglia in questo momento di dolore".

L'ex senatore Massimo Caleo lo ricorda così: "Quando diventai dirigente dell’Anci, l’associazione Nazionale dei Comuni, Paolo era tra i più attivi. Memorabili le sue performance in piazza Navona a protestare contro una delle tante leggi finanziarie che colpivano i Comuni. Lo conoscevo da 30 anni, era collega di mia moglie all’ospedale di Fivizzano. Spesso lo trovavo in ospedale la domenica mattina a recuperare le ore che dedicava alla sua amata Fivizzano. Era un generoso, appassionato e intelligente amministratore, sempre pronto a “scaldarsi”, un po’ come me. Ci metteva il cuore; era uno di quei sindaci che non si fermava e voleva superare l’ostacolo, sì, spesso, con il cuore.

Ci sentivamo quasi tutte le settimane. “Caro Senatore ho bisogno di te” mi diceva su temi dal terremoto al Parco, passando per le commemorazioni e per gli eccidi perpetrati dai nazifascisti nel territorio fivizzanese. Voleva sempre le più alte cariche Istituzionali e, se riuscivo, lo accontentavo volentieri. Ha fermamente voluto che fossi presente assieme a Vannino Chiti, nella visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il presidente tedesco a Fivizzano.

Una delle ultime “pazzie” fatte con lui e Gianluigi Giannetti, fu l’incursione a Trento al Castello del Buonconsiglio, dove era esposto il Parato di Niccolò V. Stava lavorando per riportare un pezzo di storia della Lunigiana a casa. Dove questa storia è nata.

Ci siamo visti l’ultima volta a Natale ad Equi Terme, due belle tavolate, con le nostre rispettive famiglie. Eravamo veramente felici. Non avrei mai voluto scrivere queste parole e lo sto facendo con le lacrime agli occhi. Paolo era buono, era come si dice spesso “uno di noi”, ma il coronavirus se lo è portato via con una violenza inaudita. Non possiamo nemmeno stante le normative vigenti commemorarlo a dovere, lui se lo merita davvero. Ma sono sicuro che sarà fatto in maniera adeguata nella sua terra. Adesso ognuno di noi lo ricordi nel proprio intimo e cerchi, se riesce, di non dimenticare il suo splendido sorriso.

Il Cavaliere come sta? “Il Cavaliere ha buttato all’aria il tavolo delle trattative sulle aree interne” ridacchiava e mi rispondeva Stefano Milano, quando andavo a Fivizzano. E aggiungeva “se non c’era lui, con la sua passione e intelligenza, la Lunigiana raccoglieva le briciole”.

Ciao Paolo, ciao Cavaliere della Lunigiana.

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