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Dopo 170 anni Chiara infrange un tabù. E alle donne dice: "Provateci sempre" (guarda l'intervista) In evidenza

La 23enne di Tarquinia vuole essere un esempio di forza e determinazione al femminile.

“Vorrei essere un esempio di determinazione. Quella che serve per portare a termine questo corso, ma serve anche nella vita di tutti i giorni”.

Chiara Giamundo parla per la prima volta davanti alle telecamere dopo l'annuncio ufficiale dato dalla Marina Militare che venerdì 21 febbraio le verrà consegnato il basco blu dei palombari. La 23enne di Tarquinia è la prima donna a raggiungere questo traguardo. Lo fa nel 170° anniversario della nascita della Scuola Palombari, uno dei Corpi scelti della Marina che più affascinano e più sono sinonimo di alta professionalità e dura selezione.

Entrare a fare parte dei palombari richiede infatti doti non comuni, sia sotto il profilo della resistenza fisica, che della concentrazione, che dei nervi saldi.

Chiara Giamundo ha rotto il silenzio davanti alle telecamere di Uno Mattina, la trasmissione Rai della quale è stata ospite oggi, accompagnata dal Capitano di Fregata Giampaolo Trucco e dall'Istruttore palombaro Luogotenente Massimiliano Miglioranza.

Chiara è stata ospite per la rubrica “Con le nostre forze”, titolo per lei dalla doppia valenza: Forze Armate e “nostre forze” inteso come determinazione e grande forza di volontà.

Tantissima ce ne è voluta per completare un corso tra i più difficili e selettivi delle Forze Armate. Chiara non è stata la prima donna a provarci, ma la prima a riucirci sì. Un'altra ragazza che ha iniziato il corso insieme a lei si è poi ritirata, come altre hanno fatto nei corsi degli scorsi anni. Chiara invece, complice “una acquaticità fuori dalla norma”, come ha sottolineato il suo istruttore, e soprattutto grazie ad una determinazione altrettanto fuori dal comune, ce l'ha fatta e venerdì 21 febbraio sarà insieme ai suoi 14 compagni di corso, nella sede Comsubin del Varignano, a realizzare il suo sogno: ricevere il basco blu che ne sancisce ufficialmente l'appartenza ai Palombari del Comsubin.
Un guppo ristetto e selezionaissimo, in grado di operare sino a 300 metri sott'acqua, recuperare reperti, neutralizzare ordigni, ma anche, ad esempio, lanciarsi con il paracadute.

“Ci sono voluti tanti sacrifici e ci sono state tante soddisfazioni. È stata dura, ma è una enorme soddisfazione e per me ha un significato importantissimo – ha detto Chiara – Il basco blu è un traguardo, ma è solo un punto di inizio”.

Dopo 170 anni la parola palombaro sarà declinata al femminile.


Per vedere l'intervista clicca qui (da 1h12m30s)

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