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"Chiude il laboratorio di analisi delle acque di Acam, ecco i frutti della fusione" In evidenza

L'intervento del comitato spezzino Acqua Bene Comune.

"Da fonte ben informata apprendiamo che IREN ha deciso di chiudere il laboratorio analisi delle acque finora gestito da ACAM e trasferire i controlli di legge per le analisi batteriologiche e chimiche ad altri laboratori fuori provincia (si parla di Piacenza e/o Genova). Si tratta di una prevedibile - e da noi prevista - conseguenza dell’accorpamento di ACAM in IREN che si manifesta già a meno di 2 anni dall’aggregazione, nonostante le rassicurazioni in contrario sparse a piene mani da IREN e da tutti coloro che si dichiararono favorevoli all’operazione di acquisizione.

Ci risulta che il laboratorio acque ACAM possieda degli ottimi standard di qualità ed è evidente a tutti l’importanza di avere dei controlli efficaci della potabilità dell’acqua, al di là di quelli che sono gli obblighi di legge.

Ci chiediamo: dal momento che la chiusura del laboratorio della Spezia non può che avere motivazioni di carattere economico, i laboratori che subentreranno a quello locale potranno garantire gli stessi standard, a minori costi? Ci permettiamo di dubitarne, dal momento che dovranno, tra l’altro, in qualche modo essere recuperati i non lievi costi di trasporto dei campioni. Possiamo viceversa aspettarci un peggioramento delle procedure di allerta la cui efficacia dipende dalla loro tempestività.

Altra domanda che sorge spontanea: i laboratori saranno gestiti direttamente da IREN o saranno dati in appalto? In un’ottica aziendale, la decisione potrebbe dipendere solamente dalla convenienza economica e dubitiamo fortemente che i cittadini o le amministrazioni locali spezzine potrebbero mettere bocca.

A noi non pare una buona idea che la nostra sanità pubblica debba dipendere da un privato, per quanto accreditato. IREN con il trasferimento delle analisi delle acque porta avanti il suo disegno “neo-coloniale” nei confronti della nostra comunità, dopo la decisione di costruire ad ogni costo il mega-biodigestore.

E mentre decisori lontani e senza volto stabiliscono di quali risorse umane e strumentali dobbiamo fare a meno e di quali problematiche dobbiamo farci carico, la politica regionale e locale dà loro un aiuto prezioso facendo il lavoro “sporco” di presentare la situazione come vantaggiosa per i cittadini e tentando di screditare in ogni modo gli oppositori. Fino a quando?".

Comitato Acqua Bene Comune

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