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Detenuto trovato morto nel carcere della Spezia, il Sappe denuncia: "Troppi reclusi con problemi psichiatrici" In evidenza

Disposta l'autopsia. Il sindacato denuncia la carenza di agenti penitenziari e il sovraffollamento.

Un giovane detenuto di origine algerina è deceduto all’interno dalla propria cella nel carcere di Villa Andreino.

L’episodio è avvenuto nella mattina del 29 ottobre ed è stata disposta l'autopsia per accertare le cause del decesso.

Lo annuncia il Sappe della Liguria, che ritorna nuovamente sulla gestione delle carceri liguri, a parere del Sappe inficiata da una illogica assegnazione dei detenuti.

"È inammissibile – riferisce Michele Lorenzo del SAPPe - che in un carcere come La Spezia si continui a inviare detenuti oltre il limite massimo consentito, in un carcere dove è altissima la presenza di detenuti con problemi psichiatrici, si parla dell’80% dei ristretti".

"Ed è inutile – continua Lorenzo – trovare sterili giustificazioni a questo immotivato aumento di detenuti nel carcere della Spezia, è palese quanto inaudito che nell’istituto spezzino siano concentrati troppi detenuti con problemi psichiatrici. La Spezia può detenere 151 detenuti, oggi invece ne convivono ben 237. Gli eventi critici sono giornalieri, fronteggiati da un ristretto numero di poliziotti penitenziari in pericoloso sottorganico, che riescono comunque a evitare conseguenze peggiori; la Polizia Penitenziaria alla Spezia dovrebbe essere composta da 146 unità ne sono presenti 114".

Continuando il SAPPe evidenzia: "Il 4 ottobre scorso l’onorevole Manuela Gagliardi ha presentato al ministro della Giustizia Bonafede un’interrogazione parlamentare sulle condizioni del carcere spezzino. In attesa della risposta, in Liguria si muore di carcere e senza uno spiraglio positivo sui rimedi per fermare il susseguirsi di eventi critici nelle carceri liguri ai quali solo il poliziotto ne è testimone subendone, purtroppo, le conseguenze sia stressogene che, eventualmente, giudiziarie; anche su questo il SAPPe pretende l’attenzione della politica".

Il sindacato fa appello a tutte le istituzioni del territorio, alla magistratura, ai Prefetti, ai politici, alle associazioni degli psichiatri, ai giornalisti, a chiunque abbia un minimo interesse per affrontare seriamente il problema della Spezia e delle carceri liguri.

Il SAPPe chiederà al Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria di predisporre un piano di sfollamento della popolazione detenuta ed un contestuale incremento della polizia Penitenziaria.

"Queste sono le ripercussioni causate anche dalla chiusura del Carcere di Savona - conclude Lorenzo - pertanto per la collassata Liguria penitenziaria è indispensabile la sua nuova edificazione. Ed allora le responsabilità di chi sono?".

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