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Atc, tempi stretti e autisti stressati: si va verso lo sciopero In evidenza

di Gabriele Cocchi – Nessun accordo con l’azienda sui tempi delle percorrenze: “Richieste dei sindacati troppo onerose per il bilancio”.

Non è tutto oro quel che luccica in Atc. Dopo l’acquisto di 13 nuovi bus, presentati nelle settimane scorse, all'orizzonte si profila un nuovo sciopero, questa volta sul problema dei tempi delle percorrenze dei bus.

Secondo Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Cobas e Ugl i tempi stabiliti dall’azienda per le percorrenze delle linee sono troppo “stretti”, di fatto quasi impossibili da rispettare, tanto che la maggior parte dei bus, soprattutto nelle ore di punta, viaggerebbe costantemente in ritardo rispetto agli orari previsti. Una lotta contro il tempo già persa in partenza che sarebbe causa di forte stress per gli autisti, come i sindacati avevano già denunciato un mese fa.

Il problema è stato affrontato insieme ad Atc con una procedura di conciliazione, il 30 settembre e il 7 ottobre, ma l’esito – informano i sindacati – è stato negativo.

“Infatti i vertici dirigenziali di Atc hanno valutato le richieste dei sindacati troppo onerose per il bilancio economico aziendale, e sostenibili solo togliendo ai lavoratori il premio di produttività e il diritto alle indennità previste da un ricorso gerarchico attualmente in corso, aperto in riferimento all’art. 7 direttiva 88/2003 come interpretata dalla Corte di Giustizia Europea”, scrivono Alessandro Negro (Filt-Cgil), Marco Moretti (Filt-Cisl), Giuseppe Ponzanelli (Uiltrasporti), Luca Simoni (Cobas) e Paolo Carrodano (Ugl).

Da qui la possibilità dell’organizzazione di un nuovo sciopero, visto che le richieste dei sindacati sono cadute nel vuoto. L’ennesimo contrasto con l’azienda si inserisce nel percorso che dovrebbe portare, nelle prossime settimane, all’affidamento in house ad Atc del servizio di trasporto pubblico locale, in modo da scongiurare l’entrata in scena dei privati.

Ad aprile l’azienda aveva presentato il piano industriale ai sindacati, che avevano espresso soddisfazione per gli investimenti sui nuovi mezzi, con diverse perplessità, però, sull’aumento dei servizi in subappalto e il blocco delle assunzioni.

Ora, alla già lunga lista dei problemi non risolti, bisogna aggiungere anche i tempi “tirati” delle percorrenze.

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