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"Speriamo che tirino fuori le tette": la frase pronunciata dai banchi dell'amministrazione in Consiglio comunale (video) In evidenza

Scia di polemiche e indignazione dopo il video postato in rete.

 

23 settembre 2019, aula del Consiglio comunale della Spezia. Nel corso della seduta si discute anche della decisione dell'amministrazione di intitolare una via della città a Josemaria Escrivá, fondatore dell'Opus Dei. A quel punto, tra il pubblico, appaiono dei cartelli di contestazione e il conseguente invito da parte del Presidente del Consiglio Comunale Giulio Guerri a non mostrare più alcun cartello in quanto ciò è contrario al regolamento.

Subito dopo, però, nel video che sta girando in rete, pubblicato da Valentina Bianchini, presidente RAOT Rete Anti Omofobia e Transfobia, si sente una frase (guarda il video) intorno alla quale stanno divampando le polemiche e l'indignazione.

Lara Ghiglione, Segretario Generale della Cgil della Spezia, commenta così il video: "Sergio Camillo Sortino, il Segretario generale del Comune della Spezia, ridicolizza alcune cittadine che stanno contestando la malaugurata idea di intitolare una piazza della città al fondatore dell'Opus Dei, Josemaria Escrivà de Balaguer. Fatta la battuta infelice e sessista se la ride, come solo un vero macho sa fare, con il sindaco della città Pierluigi Peracchini".

"Mi piacerebbe capire dal signor Sortino il collegamento logico tra una legittima contestazione e il tirare fuori le tette - prosegue Lara Ghiglione -  È questo a cui è abituato solitamente? Quando la moglie, la compagna, la sorella, la figlia, la madre, le sue amiche, hanno qualcosa da eccepire, una legittima critica da fare, sono solite tirare fuori le tette?
Non credo. Sarebbe quanto meno bizzarro. Ecco, allora mi spieghi il signor Sortino da dove nasce questa curiosa speranza che coltiva nell'intimo. Perché se non è legata ad una tradizione di famiglia significa che la sua frase è un atto violento, molesto e sessista del quale deve essere chiamato a rispondere come rappresentante delle istituzioni".

"Chiedo da cittadina spezzina che di ciò si faccia carico il Sindaco della città, che senz'altro avrà riso alla battuta senza comprenderne bene il senso per via del rumore di sottofondo. Sono qui che attendo lumi, in rappresentanza delle cittadine e delle lavoratrici che chiedono che questo machosessismo da taverna sia lasciato fuori dalle istituzioni! Adesso!", conclude la Segretaria della CGIL.

 

Commento al quale si unisce quello della Segretaria provinciale di Rifondazione Veruschka Fedi: "Queste “battute” sappiamo che per i cosiddetti uomini sono all’ordine del giorno, al bar anziché davanti ai sagrati prima di andare a confessarsi, ma le donne continuano ad essere ammazzate, aggredite, violentate non da esseri ignoti, ma da uomini che vedono solo le loro tette, culi o fica che sia. Che un Segretario Comunale con la complicità del Sindaco si renda protagonista in una sala Istituzionale, della cultura becera ed infima responsabile dell’arretratezza in cui ci troviamo è assolutamente inaccettabile. Una vergogna per tutte noi".

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