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Si è spenta suor Maria Grazia Storace In evidenza

Sempre molto attenta al mondo della comunicazione e dei mass-media. Fondò la sezione spezzina del CIOFS - FP.

 

Si è spenta oggi, dopo una lunga malattia, suor Maria Grazia Storace, delle suore salesiane di viale Amendola, figlie di Maria Ausiliatrice.

Da oltre quarant'anni era alla Spezia, conosciuta in tutta la città, e il suo ruolo è stato fondamentale nel campo delle comunicazioni sociali e poi in quello della formazione professionale. In questo modo è possibile dire che suor Maria Grazia ha davvero tenuto fede, attualizzandolo, all'impegno di don Bosco per i giovani e, attraverso di loro, per tutta la società. Negli anni Settanta suor Maria Grazia fu tra i primi, alla Spezia, a promuovere e ad organizzare corsi per la lettura dell'immagine. A me, come a molti altri giovani (ricordo, tra gli altri, Paola Palmieri e l'indimenticata Paola Paccagnini), fece conoscere i testi di un autore allora sconosciuto, o quasi: il gesuita padre Nazareno Taddei, iniziatore della cosiddetta "lettura strutturale" della fotografia e del cinema.

Promosse cicli di cineforum, sia al Don Bosco, sia altrove, e fece del tema dei mass media - anticipando documenti pontifici come il n. 37 della "Redemptoris Missio", che Giovanni Paolo II avrebbe pubblicato solo nel 1991 - uno dei temi fondamentali per la formazione dei giovani. E fu certo un caso provvidenziale quello che, molti anni dopo, portò lo stesso padre Taddei a stabilirsi proprio alla Spezia, dove sarebbe morto nel 2006.

Nel settore dei media, suor Maria Grazia fece parte di varie commissioni diocesane e fu parte attiva al Sinodo diocesano del 1988, nei documenti si trova traccia del suo insegnamento. Fu sempre molto attenta anche al ruolo di Tele Liguria Sud nel contesto diocesano e cittadino. Negli anni Novanta ci fu una svolta ulteriore: fondò infatti la sezione spezzina del CIOFS - FP, di cui a Genova già si stava occupando la sorella, e consorella suor Giuliana Storace. I cambiamenti in corso nel Paese e in Europa stavano mutando il volto della formazione professionale: in precedenza, alla Spezia, era una formazione che preparava al lavoro nelle grandi e medie industrie cittadine, e poco altro. Con il CIOFS di suor Maria Grazia decollò invece la formazione nel settore dei servizi, in particolare turistici, alberghieri e delle nuove tecnologie. Forse non ce ne siamo accorti, ma le intuizioni di una religiosa hanno contribuito, senza ritardi, a cambiare il volto professionale e sociale di un territorio.

Negli ultimi anni, suor Maria Grazia, che nel 2012 ha ricevuto il premio Lunigiana Donna, ha avuto la soddisfazione di vedere una delle sue più strette collaboratrici al CIOFS, Gabriella Raschi, eletta presidente nazionale dei gruppi del Volontariato Vincenziano. Non fu un caso, nel senso che, con la regia di suor Maria Grazia, capace e sapiente anche nella scelta dei collaboratori e delle collaboratrici, il laicato cattolico spezzino ha potuto davvero compiere importanti salti di qualità, per i quali - in tempi difficili - tutti dovranno a lungo esserle grati, anzitutto nella preghiera e nel ricordo.


Egidio Banti

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