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Toti: "Enel disposta ad affiancare altri progetti alla centrale a gas" In evidenza

In consiglio regionale dibattito sul futuro dell'area di Vallegrande. Il presidente della Regione: "Mappatura del rischio sanitario già prevista".

Sono state rinviate in commissione, oggi durante il consiglio regionale, le mozioni di Francesco Battistini e Alice Salvatore sulle centrali Enel di Genova e La Spezia. 

La mozione presentata da Francesco Battistini (Rete a Sinistra&liberaMENTE Liguria), e sottoscritta dal collega di gruppo Gianni Pastorino, impegnava la giunta a definire strategico, per Genova e Spezia, il progetto Futur-E, (che prevede la riconversione di 23 impianti di produzione elettrica), a considerare le potenzialità e le tecnologie del nuovo brand Enel-X sia per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sia per il suo utilizzo sostenibile, ad avviare un tavolo istituzionale per il progetto Futur-E in Liguria, a coinvolgere le comunità per ripensare le aree occupate dai siti produttivi Enel a Genova e alla Spezia.

Il documento, fra l’altro, chiede di definire con Enel un protocollo di dismissione delle due centrali, un piano di bonifica delle aree, di potenziare i controlli a tutela della salute, favorire l’insediamento di attività ad elevata tecnologia e coinvolgere Enel-X per ripensare in chiave hi-tech la produzione e l’uso dell’energia elettrica.

La mozione di Alice Salvatore (Mov5Stelle), invece, sottoscritta da tutto il gruppo, verteva sul progetto di sostituzione dell’unità a carbone con una nuova unità a gas nella centrale della Spezia.

Il documento chiedeva alla giunta di attivare, insieme con le due amministrazioni comunali interessate (La Spezia e Arcola), un tavolo di concertazione, definire uno studio di danno sanitario prodotto ad oggi dalla centrale, richiedere da parte di Enel i dati che documentino l’effettiva necessità di realizzare una centrale a turbogas; impostare una serie di scenari di fattibilità tecnico-economica sul futuro dell’area Enel, non limitati alla sola produzione di energia elettrica e che prevedano la produzione di energia tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili-non inquinanti.

Il documento, inoltre, chiede una valutazione di impatto integrato ambientale e sanitario; verificare la gestione attuale della centrale e l’eventuale revisione dell’AIA, considerato il perdurare della presenza della centrale e carbone e, infine, chiede alla giunta di attivarsi verso i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente affinché si mantenga il 2021 per la dismissione della centrale a carbone.

Andrea Costa (Liguria Popolare) ha chiesto di rinviare le due mozioni nella competente commissione consiliare: "Sarebbe utile, su un tema così importante, provare a condividere un percorso per dare maggiore forza alla nostra azione – ha spiegato – pur consapevoli che sono ben chiare le competenze". 

Costa ha lanciato una proposta: "Ritengo sarebbe utile ascoltare non solo tutti gli attori interessati al tema, ma anche i ministri competenti".

Gianni Pastorino ha condiviso la proposta di Costa, ma ha chiesto tempistiche precise per completare l’approfondimento. Anche Salvatore ha accolto la proposta, chiedendo però che gli approfondimenti siano fatti in seduta congiunta dalle commissioni Ambiente, Sanità e Sviluppo economico.

Il rinvio in commissione alla fine è stato accolto dai firmatari dei due provvedimenti, purché siano definiti i tempi degli approfondimenti fatti in seduta congiunta delle due commissioni competenti e che la giunta non assuma iniziative prima della fine dei lavori delle Commissioni.

Nel dibattito sul rinvio è intervenuto anche il presidente della Regione Giovanni Toti: "Colgo l’occasione per aggiornare il Consiglio degli ultimi passaggi sulla centrale Enel della Spezia richiamata dalle due mozioni, perché credo che stiamo discutendo due mozioni che sono superate dagli ultimi accadimenti, almeno in alcune loro parti. È stato presentato dal Governo il Piano energetico nazionale, che prevede una serie di cambiamenti rispetto alle precedenti comunicazioni".

Toti ha aggiunto: "Si conferma la chiusura definitiva della centrale a carbone di Genova, mentre si prevede la trasformazione della centrale a carbone della Spezia in turbogas, in attesa che la rivoluzione sulle rinnovabili, che dovrebbe concludersi di qua al 2030, consenta al Paese un’autosufficienza energetica senza bisogno di alimentare la rete elettrica con gli idrocarburi".

Il presidente ha sottolineato che fino alla settimana scorsa non esisteva realmente la richiesta di Enel di chiusura del carbone al 2021: "Enel effettivamente intende chiudere il ciclo a carbone nel 2021, mentre la trasformazione a turbogas della stazione della Spezia avverrà dopo il 2021".

Toti ha aggiunto, per quanto riguarda la Liguria: "È evidente che è un Piano energetico che è cambiato in corsa e quindi occorre approfondire con le istituzioni locali e non solo, con le parti sociali".

In merito ad alcuni aspetti delle mozioni ha aggiunto: "La richiesta di AIA e tutte le procedure in corso già prevedono la mappatura del rischio sanitario e tutte le cose che vengono richieste, sono già legge dello Stato, ma abbiamo già istituito un tavolo con Enel e le istituzioni territoriali locali, abbiamo aderito alla richiesta delle parti sociali e anche dei Comuni limitrofi di partecipare al tavolo".

Il presidente ha concluso: "Abbiamo registrato una generica, al momento, disponibilità di Enel di discutere con le istituzioni locali l’affiancamento rispetto alla riconversione a turbogas di quella vasta area con un piano di sviluppo legato ad altri progetti".

Toti, quindi, ha condiviso la proposta di Costa di rimandare i due testi in commissione "per seguire anche, in parallelo, i lavori dell’amministrazione e dei governi locali e regionale rispetto a questo tema, e quindi di tenerci reciprocamente aggiornati o produrre suggerimenti che siano utili al dibattito futuro".

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