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Due spezzini ai Giochi Mondiali Special Olympics ad Abu Dhabi In evidenza

Fanno parte della squadra di basket. I saluti e l'augurio del sindaco.

La grande famiglia Anffas La Spezia- Polisportiva Spezzina si riunisce per festeggiare insieme la partenza dei suoi Atleti Anton LLieschi e Luca Dalpadulo per i Giochi Mondiali Special Olympics che si svolgeranno dal 14 al 21 marzo ad Abu Dhabi (Emirati Arabi).

Anton e Luca fanno parte della squadra di basket unificato ed hanno iniziato a giocare insieme nel 2014 grazie all’inizio di questa bellissima avventura dedicata al basket. Tutto questo è nato dall’entusiasmo di Amedeo Dalpadulo, Sanro Fiore, Sandro Moroni e naturalmente Alessia Bonati.

Tantissimi i successi della squadra di basket della Polisportiva Spezzina, tre titoli Italiani, vincitori di due edizioni dello Special Basket ed il raggiungimento della convocazione in Nazionale.

La delegazione italiana sarà formata da 115 Atleti, 39 tecnici e 3 delegati che gareggeranno nell’atletica leggera, badminton, basket, bocce, bowling, calcio, equitazione, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, golf, nuoto, pallavolo, tennis e tennis tavolo.

Questa mattina il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha salutato nella sala Multimediale di Palazzo Civico Anton LLieschi e Luca Dal Padulo e tutti gli atleti speciali che dal 7 al 21 marzo parteciperanno ai Giochi Mondiali Special Olympics.

“I Giochi Mondiali Special Olympics ad Abu Dhabi sono la scelta ideale, rivoluzionaria per il nostro Movimento e per la regione del Medio Oriente” – ha detto Timothy Shriver, Presidente di Special Olympics – “Non esiste posto migliore di Abu Dhabi per invitare il mondo ad unirsi a celebrare lo sport, a celebrare le persone di tutte le culture e le abilità, per dimostrare al mondo che le divisioni possono essere cancellate. Siamo entusiasti all’idea di essere i primi promotori di un evento mondiale multidisciplinare di questa grandezza organizzato nell’area Medio Orientale del Mondo.

All’evento parteciperanno 170 paesi del mondo, 7000 Atleti, 20.000 volontari e 500.000 tra famigliari, accompagnatori.

CHI SONO ANTON E LUCA

Anton Lleshi, ha 22 anni, nasce a Pukë in Albania: “Eravamo – ricorda Anton – isolati in una zona di montagna dove c’erano solo tre vecchie case. Accanto alla nostra c’era quella dei nonni, poco distante quella di alcuni loro amici. Poi nulla più.”Anton era in preda alla solitudine di quei primi anni di vita, senza coetanei con cui giocare, senza la possibilità, a causa di difficoltà economiche e logistiche, di frequentare la scuola: “Le poche volte che uscivamo sembrava di affrontare un lungo viaggio immerso nella natura, per ritornare a casa ci mettevamo una vita”. Dopo una breve parentesi a Tirana, la famiglia di Anton prende una decisione importante, quella di inseguire un sogno in grado di cambiare la sua vita: decide di trasferirsi, nel 2001, in Italia: “Cercavamo semplicemente una vita migliore, così, non con poche difficoltà, raggiungemmo gli zii, i fratelli di mio padre, che si erano trasferiti a La Spezia”. Quando Anton arriva in Liguria ha poco più di 5 anni: “Ricordo quella sensazione tipica di chi si sente catapultato in un mondo totalmente nuovo. Anche le cose più semplici come uscire di casa, ammirare le luci della città ed incontrare la gente per le vie, erano per me esperienze assolutamente straordinarie: bellissime. Poi, non ci crederete, ma non avevo mai visto il mare. La prima volta che me lo sono trovato davanti sono stato ad osservarlo a lungo per vivermi fino in fondo quel gran senso di libertà che mi ha dato”. L’inserimento scolastico non fu semplice, soprattutto i primi anni, Anton – ricorda la mamma – pur essendo un bambino iperattivo e vivace, aveva forti difficoltà nel relazionarsi agli altri soprattutto per via della lingua. “Crescendo le cose andarono meglio, ci fu un episodio in particolare che segnò in qualche modo una svolta e che non dimenticherò mai: mi capitava spesso di essere preso di mira da un ragazzo in particolare, il classico “bullo” della scuola, attiravo la sua attenzione proprio perchè parlavo una lingua diversa, ero uno straniero e nessuno interveniva mai. Ci fu un giorno, poi, in cui alcuni miei compagni di classe decisero di intervenire e, con assoluta fermezza e coraggio, presero le mie difese. Per la prima volta mi sono sentito protetto, parte di un gruppo di amici, da quel giorno in poi.Una caratteristica di Anton è certamente la timidezza. In determinate situazioni, non lo aiuta di certo, quando però entra in confidenza con le persone che gli stanno vicino si apre diventando socievole. In questo senso l’attività sportiva l’ha aiutato tanto: in più ha un’attitudine naturale che gli permette di esprimersi con ottimi risultati in diverse discipline sportive. Ha iniziato a giocare a calcio quando aveva circa 8 anni ed oggi gioca in una squadra che milita in seconda categoria in provincia di La Spezia. Dal calcio al basket, attraverso Special Olympics, disciplina che è diventata una sua grande passione. “Ho conosciuto Special Olympics – conclude Anton – quando ero in prima superiore, la nostra insegnante di educazione fisica coinvolse la classe in tornei di pallacanestro. Mi colpì da subito l’opportunità di giocare, per la prima volta, in un contesto dove il risultato non era più l’unico obiettivo, senza alcun tipo di pressione. Lo spirito di squadra, il coinvolgimento, la condivisione, il mettere in campo tutto il meglio di sè, sono queste le cose più importanti in Special Olympics. Ora ho l’opportunità di conoscere tante persone, di fare nuove amicizie, come di vivere con serenità ogni impegno sportivo, compreso quello che aspetto con più emozione. Quando ho saputo che avrei fatto parte della delegazione azzurra per i Giochi Mondiali Special Olympics di Abu Dhabi è stata una grande soddisfazione, rappresentare l’Italia sarà per me un onore, sono tanti anni che vivo qui e mi sento italiano.

Luca Dalpadulo, Atleta Partner, gioca nella Tarros Spezia Basket, nella quale ci milita da 10 anni e da qualche anno è il Capitano. Ha sempre giocato a basket, dall’età di 5 anni, ha fatto parte delle giovanili del Dlf fino a quando, a 17 anni è andato a giocare in prima squadra. Fin dalla tenera età, Luca ha respirato basket in famiglia, la mamma Cristina Baglietto ha giocato nel Lerici, nel DDM ed il papà Amedeo Dalpadulo, allenatore, dirigente ed arbitro festeggerà l’anno prossimo i 50 anni nel mondo del basket. Amedeo è stato l’anima di questa squadra di basket unificato che ha voluto tanto per i nostri ragazzi disabili infatti ha messo a disposizione dell’ Anffas e della Polisportiva Spezzina la palestar del DLF centro sportivo Le Giraffe, dove i nostri ragazzi svolgono attività da 5 anni.

Un grandissimo ringraziamento va al Comune della Spezia che ha adottato Anton attraverso la campagna Adotta un Campione.

PROGETTO “ADOTTA UN CAMPIONE”

Nei mesi scorsi la Giunta Peracchini su proposta dell’assessore ai servizi Sociali Giulia Giorgi ha approvato la delibera per aderire al progetto “adotta un campione” concedendo, in questo modo, un contributo di 2000 euro a favore di A.S.D. Special Olympics.

Il contributo andrà a coprire le i costi relativi alla trasferta di Anton LLieschi che rappresenterà insieme a Luca Dalpadulo l’Italia agli Special Olympics World Summer Games ad Abu Dhabi

Lo sport rappresenta uno strumento in grado di generare inclusione e La Spezia ha in questo senso una grande tradizione. Nel 2017, infatti, la città della Spezia ha accolto, in occasione dei Giochi Nazionali Estivi, circa 1000 atleti provenienti da 15 regioni italiane, 73 Team Special Olympics presenti sul territorio nazionale e 7 delegazioni straniere, provenienti da Romania, Malta, Spagna, Andorra, Svizzera, Gibilterra e Repubblica di San Marino. 5 le discipline sportive in gara: basket, calcio, badminton, ginnastica artistica e ritmica. Preso atto che: o A.S.D. Special Olympics Italia Onlus.

Lo Special Olympics ovunque nel mondo e ad ogni livello (locale, nazionale ed internazionale) è un Programma educativo, che propone ed organizza allenamenti ed eventi solo per persone con disabilità intellettiva e per ogni livello di abilità. Le manifestazioni sportive sono aperte a tutti e premiano tutti, sulla base di regolamenti internazionali continuamente testati e aggiornati.

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