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Il presidente della Provincia Cozzani: "Il tema posto sulla SP 566 verso Anas ha lo sterile sapore della polemica" In evidenza

"Leggo sulla stampa locale appelli affinché l’Anas assuma la SP 566 della Val di Vara dalla Provincia. Sono stupito e allibito".

"L’Anas, ma anche un qualunque Comune, di fronte alla frana crollata in loc. Sciarpatto di Sesta Godano avrebbe fatto esattamente tutto quello che sta facendo tempestivamente la Provincia. La proposta di riaprire parzialmente la strada, prima del termine delle opere di contenimento della sponda collinare, è stata vagliata attentamente dai Geologi e dagli Ingegneri che stanno lavorando su quella frana ininterrottamente già dalle ore immediatamente successive all’evento.
Non abbiamo potuto accontentare chi l’ha avanzata non perché la Provincia capricciosa goda nell’interrompere la viabilità della Val di Vara oppure perché non abbiamo interrogato l’oracolo giusto; abbiamo assunto questa decisione su preciso suggerimento dei professionisti deputati".

"Transitare su quel pezzo di strada prima che siano completati gli interventi di contenimento della frana (che stiamo effettuando con ritmi serrati) espone a rischi assai gravi indipendentemente che lo si faccia la mattina, il pomeriggio, la notte, al calar del sole o con la luna piena. La caduta di massi e di pezzi rocciosi dalla collina non da preavvisi, succede improvvisamente e impatta al suolo in pochissimi istanti (circa due, massimo tre secondi). Trovo capriccioso (questo si!) insistere di aprirla adesso magari mettendo pure dei dipendenti e dei volontari della Protezione Civile a regolare e monitorare il traffico, elevando esponenzialmente il rischio concreto di incidenti mortali nel caso qualche pezzo di frana rotolasse improvvisamente".

"In quel tratto la collina scende ripida verso la strada e con un salto significativo: basta osservare le foto che abbiamo pubblicato per rendersene conto. Un masso, ma anche dei sassi più piccoli, nel saltare sulla strada acquisirebbero energia di impatto pesantissima, capace di distruggere addirittura i veicoli. Ritengo che questi elementi possano essere sufficienti a giustificare le scelte che la Provincia, ma fosse chiunque altro -Anas compresa- ha assunto sulla SP 566.
Infine abbiamo già concordato con tutte le Istituzioni che, non appena le lavorazioni avessero assicurato il contenimento necessario, avremmo provveduto a riaprire immediatamente alla circolazione e oggi lo confermo: stiamo infatti monitorando giorno per giorno l’andamento delle lavorazioni. Stimiamo che, salvo imprevisti o condizioni meteo avverse, la riapertura possa avvenire rapidamente nei tempi previsti e dunque con tempistiche probabilmente più rapide di un qualunque cantiere Anas o comunale".

"Concludo ribadendo che se qualcuno, per qualche arcano motivo, ritenesse di esporre la popolazione a rischi mortali pur di apparire “valoroso condottiero”, ebbene io non lo inseguo perché, come in questo caso, le strade sono strumento per la vita delle persone e non una roulette russa cui sottoporre automobilisti, operai e volontari.
Per ritornare all'invocato passaggio della strada SP 566 ad Anas, voglio sottolineare un criterio che ritengo essenziale nella vita istituzionale degli Enti. Ove una proposta venga avanzata in modo meditato, serio, programmatico e funzionale alla miglior organizzazione delle competenze delle Istituzioni e dei servizi ai cittadini, la stessa trova certamente spazio di discussione e valutazione, poiché ogni idea o proposta avanzata in buona fede è utile alla dialettica sociale e alla salvaguardia del territorio e delle sue risorse (le strade in questo contesto)".

"Ma il tema posto sulla SP 566 verso Anas ha, invece, lo sterile sapore della polemica: infatti, già in occasione del recente passaggio delle strade provinciali 523, 432, 330 da Provincia ad Anas è stata posta la questione, organica e motivata, del passaggio anche di altre strade, ivi compresa la SP 566. Questa estesa opzione però non è stata accolta e le strade provinciali pertanto resteranno tali. Quindi, oggi, il tema centrale e costruttivo su cui tutti gli amministratori devono convergere, a meno che non ci si limiti a conquistare un po’ di spazio sulla stampa locale, è la lotta affinché alle Province vengano riassegnati i fondi necessari per gestire adeguatamente tutto il territorio. Non dimentichiamoci che l'ente di prossimità, qual è la Provincia, è la miglior garanzia di vicinanza e condivisione quotidiana dei problemi di un territorio, specialmente se complicato come lo è il nostro".

Giorgio Cozzani

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