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Analisi Inverno 2012/13 In evidenza

Da una settimana è terminato l’inverno climatologico ed è giunto il momento di trarre il bilancio sulla stagione appena trascorsa. I parametri ed elementi col quale si identifica e monitora giornalmente il clima sono diversi ma, per analizzare i mesi invernali appena passati, prendiamo i più comuni e quelli la cui chiave di lettura è maggiormente comprensibile, la temperatura e le precipitazioni.

Partiamo col mese di dicembre che è stato, dal punto di vista delle temperature di poco sopra la media del periodo, mentre dal punto di vista delle precipitazioni nella norma climatologica. Sin qui tutto normale ma in realtà i dati e soprattutto le medie non vanno lette solamente in un puro contesto oggettivo ma vanno contestualizzate alla singola situazione. Entrando nel merito il mese è stato il più eterogeneo di tutta la stagione invernale in quanto è stato contraddistinto da due fasi completamente opposte. La prima parte del mese è stata piovosa ed abbastanza fredda (sono state diverse infatti le incursioni di aria polare alle nostre latitudini), la seconda è stata invece imperniata sull’espansione dell’anticiclone Africano, che ha portato le temperature di molto sopra la media oltre che un’assenza quasi totale di precipitazioni. A ridosso delle festività natalizie abbiamo assistito a giornate dal sapore tipicamente primaverile culminate il giorno 28, dove si è registrata una massima di 20 gradi, temperatura di certo anomala per quel periodo dell’anno. A dimostrazione delle 2 fasi distinte vissute nel mese ci viene di aiuto il calcolo dell’escursione termica mensile (differenza tra la temperatura massima e minima registrate nel mese solare) che è stata di 18 gradi, valore massimo registrato al termine del trimestre invernale 2012/13.

Continuando il nostro “viaggio invernale”arriviamo a gennaio, mese nel quale il generale Winter (nome col quale i meteo appassionati sono soliti identificare il periodo invernale), ha cercato di radunare le sue truppe per cercare di riprendere in mano le redini di una stagione che di inverno nelle ultime settimane aveva davvero poco. La prima decade del mese è passata sostanzialmente sulla falsa riga dell’ultima decade del 2012, con l’anticiclone Africano che stazionava in pieno Mediterraneo, ma qualcosa iniziava a muoversi nella stratosfera polare, ed infatti dalla seconda decade di gennaio l’anticiclone ha iniziato ad arretrare, consentendo dapprima l’ingresso di perturbazioni atlantiche e successivamente quello di aria fredda proveniente dal polo. L’ultima decade di gennaio invece ha avuto una natura dinamica dal punto di vista delle temperature, alternando fasi miti a fasi più fredde. Per quel che concerne la quantità di precipitazioni il mese di gennaio è stato molto piovoso, è caduto infatti quasi il 50% in più rispetto alla media del periodo.

Ed eccoci giunti al mese appena trascorso, febbraio, sicuramente una mensilità che gli appassionati meteo spezzini si ricorderanno per molto tempo. Il mese ha fatto registrare, dopo una prima settimana mite, temperature sotto la media del periodo, causate dalle frequenti discese di aria polare ed artica dalle latitudini settentrionali e culminate nell’evento nevoso che ha colpito la nostra provincia l’11 di febbraio. Successivamente la terza settimana di febbraio è passata via senza particolari note rilevanti, con temperature nella media ed il passaggio di una sola perturbazione degna di nota.

La quarta settimana è iniziata con una nevicata che nella nottata tra giovedì 21 e venerdì 22 ha portato neve sulla Val di Vara, sul Parodi e sulle colline circostanti il nostro golfo, sin quasi a lambire la costa.

In seguito sulla provincia è iniziata ad entrare aria artica con matrice continentale, massa d’aria che ha causato un’ulteriore calo delle temperature, ingresso che ha raggiunto il suo apice nell’evento nevoso che ha contraddistinto buona parte della giornata del 24 febbraio, e che ha portato i fiocchi a cadere copiosi su tutto il territorio spezzino, coste comprese.

Dopo questo viaggio attraverso la stagione invernale quali conclusioni possiamo trarre? Com’è stato quest’inverno secondo voi?Più caldo più freddo?Più o meno piovoso?Gli effetti del global warning si sono fatti sentire?

Sono molte le domande al riguardo che ci possiamo porre e non per tutte possiamo dare una risposta certa ed esauriente; dati alla mano invece possiamo affermare chiaramente che la stagione appena trascorsa, dal punto di vista delle temperatura è stata più calda di circa mezzo grado rispetto alla media climatologica, mentre al contrario ha piovuto circa il 50% in più. Rispetto allo scorso anno possiamo al contrario dire che l’inverno 2012/13 è stato sia più freddo (di quasi 1 grado) che piovoso (il doppio rispetto all’inverno 2011/12); in molti potrebbero rimanere sorpresi da queste ultime affermazioni, soprattutto ricordandosi l’ondata gelida che ci ha colpiti nelle prime 2 settimane del febbraio del 2012, ma in contrapposizione a quell’episodio abbiamo avuto una seconda metà di febbraio con temperature quasi primaverili ed anche i mesi precedenti erano stati più caldi.

Infine la cosa sul quale vogliamo soffermarci per uno spunto di riflessione è questa: dopo che abbiamo vissuto gli anni 90, dove le coste dello spezzino hanno visto la neve solo nel lontano 1991 e, sulla falsa riga di quegli anni, è iniziato anche il nuovo millennio, questa stagione appena passata è la quarta consecutiva in cui viene registrata neve con accumuli sin sulla costa, addirittura quest’inverno sono state due le nevicate con accumulo che hanno colpito la città. A dimostrazione dell’eccezionalità dell’evento, per trovare 2 giornate nevose dobbiamo scomodare il famigerato 1985.

Ma allora sta davvero cambiando il clima?Effetti del global warming o di un ciclo solare molto debole?Ai posteri l’ardua sentenza…

Tabella Riassuntiva

 

Claudio Loritto

MeteoSpezia.com

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