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Area Marina Protetta delle Cinque Terre, ecco cosa cambia In evidenza

Riduzione degli impatti, gestione e tutela dell'ecosistema marino le priorità contenute nel Disciplinare integrativo al Regolamento di Esecuzione ed organizzazione dell'AMP, in attesa di approvazione del Ministero dell'Ambiente.

Si è svolta martedì 27 marzo, presso il Salone Marino Banci alla Spezia, la tavola rotonda dal titolo Novità e prospettive per il turismo nautico alla luce delle recenti modifiche della nautica da diporto, organizzata da Confartigianato con la partecipazione, tra gli altri, del Presidente F.F. del Parco Nazionale delle Cinque, Vincenzo Resasco.

L'incontro patrocinato dalla Guardia Costiera ha fornito l'occasione al Presidente Resasco per condividere lo stato di avanzamento del Disciplinare Integrativo al Regolamento di esecuzione ed organizzazione dell'Area Marina Protetta delle Cinque Terre: documento attualmente in sede ministeriale per la prevista approvazione definitiva, nel quale viene stabilita la normativa di dettaglio e le condizioni di esercizio delle attività consentite ai sensi del Regolamento già approvato con Decreto Ministeriale del 2015.

"In questo documento annuale riferito al 2018 - ha detto Resasco - vengono affrontate le tematiche cruciali per la gestione e la tutela dell'Ambiente marino, con la particolare attenzione alla necessità di coniugare la conservazione del patrimonio naturale e al contempo garantire la sostenibilità delle attività che interessano l'area protetta come la pesca, il diporto, il trasporto marittimo e il noleggio."

Con soddisfazione il Presidente ha segnalato il riscontro positivo sulla presenza di Posidonia oceanica nei fondali delle Cinque Terre, dato importante emerso a seguito del monitoraggio realizzato da Regione Liguria e Università di Genova. "La Posidonia è un habitat prioritario che ospita numerose specie acquatiche, contribuisce a produrre ossigeno e a contrastare un eccessivo trasporto di sedimenti sottili dalle correnti costiere - ha sottolineato Resasco - Per questo richiede uno sforzo di tutela mediante l'inserimento di alcune zone di divieto di ancoraggio a salvaguardia dei fondali marini."

Il Presidente ha poi toccato il tema degli impatti derivanti dalla fruizione nautica dell'Area Marina partendo dai dati sul monitoraggio delle attività di noleggio e locazione, dai quali è emersa una crescita di oltre il 300% nel corso dell'ultimo triennio (si è passati da circa 40 barche nel 2015 a oltre 170 barche nel 2017).

"Alla luce di questo trend di crescita è necessario contingentare il numero massimo delle unità commerciali in transito nell'AMP, adottando una metodologia di premialità ambientale che garantisca assegnazioni prioritarie alle piccole imprese residenti con motori a basso impatto e che tenga conto degli spazi ridotti nei porticcioli dei borghi."

Sempre in quest'ottica di contenimento degli impatti, il disciplinare prevede la gestione del traffico dei mezzi di trasporto passeggeri attraverso l'individuazione di rotte di approdo e velocità di navigazione. "La criticità nei nostri borghi sono le infrastrutture ed i porticcioli, spesso non adatti ad accogliere i grandi numeri degli accessi via mare che il turismo nautico genera. - Ha concluso Resasco - Non dobbiamo perdere di vista la nostra priorità che è quella di preservare l'Area Marina Protetta ed il patrimonio naturale che essa custodisce."

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