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Frantoi di inerti sul Magra, Comitato Sarzana, che botta!: "Inascoltate le nostre richieste" In evidenza

Il Comitato chiede l'intervento immediato della politica per sanare le situazioni di illegalità.

Abbiamo letto con sorpresa e sconcerto dal Secolo XIX le gravi violazioni di legge che caratterizzerebbero la presenza dei frantoi di ghiaia lungo le sponde del fiume Magra tra assenza di concessioni, evasione del pagamento dei canoni demaniali, costruzioni abusive non condonabili, violazioni delle norme di sicurezza idrogeologica.
Il nostro sconcerto deriva dal fatto che il 29 giugno avevamo inviato una lettera ai nostri rappresentanti di Vallata in Consiglio Regionale, l’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone, ispiratore lo scorso anno della deroga di dodici mesi per le delocalizzazioni delle aziende fuori area Parco, i consiglieri Stefania Pucciarelli, Juri Michelucci e Francesco Battistini. Nella lettera chiedevamo di verificare se gli imprenditori del settore fossero meritevoli di tanto riguardo dopo aver già ottenuto deroghe per dieci anni. In particolare chiedevamo che fosse reso pubblico l’ammontare dei canoni demaniali versati e l’utilizzo che di tali denari era stato fatto. Non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Solo il consigliere Battistini ha preso spunto per un’interpellanza che ha ottenuto una risposta evasiva.

Il 30 ottobre Carlo Ruocco ha partecipato a nome del Comitato Sarzana, che botta! al Tavolo convocato dall’assessore ai Parchi Mai. Dopo dieci mesi di attività del Tavolo era la prima volta che venivano convocate le associazioni ambientaliste (Legambiente, Italia Nostra, WWF e VAS oltre al Comitato). Ebbene in quella sede Ruocco ha riproposto il problema della meritevolezza delle aziende, chiedendo non solo di conoscere gli importi esatti dei canoni versati (è bilancio pubblico, quindi vige il principio della trasparenza), ma anche di conoscere lo stato delle autorizzazioni comunali e delle concessioni demaniali. L’assessore Rixi (attività produttive), intervenuto a sostegno del collega Mai per prospettare un’ennesima proroga in nome della difesa dell’occupazione, è sembrato cadere dalle nuvole. Alla riunione erano presenti anche i dirigenti regionali e provinciali, che hanno taciuto. Assenti i sindaci, che qualcosa su abusi edilizi e condoni dovrebbero dire. Rixi si è impegnato a dare risposte.

Ora apprendiamo dal Secolo XIX che il 30 ottobre i dirigenti di Provincia e Regione già sapevano che da undici anni e forse più lungo le sponde del fiume c’è una situazione di sostanziale illegalità con grave danno erariale per le casse pubbliche. Ora non si usi lo schermo ipocrita della difesa dell’occupazione per coprire gravi illegalità.
La politica rimedi a una situazione indecente, pensando ai tanti cittadini che vengono puniti se non pagano una piccola tassa.

Comitato Sarzana, che botta!

 

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Comitato Sarzana, che Botta!

Via XX Settembre, 51
19038 Sarzana SP

Tel. 338 1585006

E-mail: sarzanachebotta@gmail.com

www.sarzanachebotta.org

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