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Viticultori delle Cinque Terre e Parco: patto per la tutela della tipicità e del paesaggio In evidenza

Agli agricoltori, vere sentinelle del territorio, la gestione dei tratti di rete sentieristica di prossimità ai terreni coltivati.

 

Si è svolto venerdi scorso presso la sede del Parco Nazionale di Manarola un incontro con i rappresentanti delle cantine vitivinicole delle Cinque Terre. Un momento importante di confronto e condivisione di problemi e progetti tra coloro che il territorio lo vivono e lo manutengono quotidianamente.

I temi principali sono stati: creazione di infrastrutture, parcellizzazione delle proprietà, presenza di cinghiali, acquedotti irrigui, sviluppo delle produzioni di qualità e loro commercializzazione, adesione delle aziende agricole alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, misure a sostegno e ampliamento delle attività agricole per il mantenimento e recupero del paesaggio.

Dall'incontro è scaturita la proposta del Parco Nazionale di poter far svolgere alle Aziende agricole del territorio i lavori sulla sentieristica circostante ai propri terrazzamenti grazie alla emanazione di un bando che stanzia risorse alle quali potranno accedere a seguito di manifestazione d’interesse.

Vincenzo Resasco, nelle sua funzione di presidente reggente del Parco Nazionale, affrontando la stretta relazione tra agricoltura e turismo ha voluto sottolinerare l’importanza della condivisione delle strategie di sviluppo. “Dobbiamo lavorare assieme alla stesura del Piano del Parco Nazionale, ponendo al centro di questo percorso un focus sulle nostre aree agricole e sulla attività agricola in generale. Siamo chiamati tutti ad assumerci, insieme, questa responsabilità ad impegnarci per arrivare alla semplificazione delle modalità di cambio di destinazione d’uso a terreni agricoli delle terre incolte, alla semplificazione delle norme rafforzando differenza tra chi fa agricoltura eroica su un territorio come il nostro rispetto ad altri più accessibili e meno difficili da lavorare, arrivare di una visione condivisa di cosa dovrà ritornare ad essere il territorio delle Cinque Terre”.

Non poteva non essere toccato il tema degli ungulati che, spesso, con la loro presenza e le incursioni danneggiano sia le culture che i terrazzamenti. “Abbiamo squadre di selecontrollori - sottolinea Resasco - che collaborano con il Parco. Dobbiamo continuare su questa strada, la strada giusta e ottimizzare i risultati. Di aiuto sarà il lavoro di recinzione comprensoriale delle aree agricole, iniziato già iniziato nei mesi scorsi".

Il recinto, che segue appunto la provinciale “Via dei Santuari” sarà efficace perché avrà anche dei tratti di recinzione verticali verso il basso. Nei primi mesi del 2018 sarà completato il tratto di contenimento fino a Guvano. Il Parco Nazionale poi continuerà ad essere a disposizione degli agricoltori per la fornitura di ‘pastori elettrici’. Anche questi interventi sono stati progettati per rendere maggiormente produttivo il settore agricolo delle Cinque Terre e favorire la creazione di posti di lavoro che possano continuare ad avvicinare i giovani al territorio.

Oggi, anche grazie alle visite guidate organizzate per favorire la conoscenza dei territori del Parco Nazionale fuori dai centri storici, c’è una continua ricerca da parte dei visitatori di tipicità.Fondamentale , sottolinea Resasco, è un patto di territorio per la creazione di una “comunità di patrimonio” formata da tutte le categorie imprenditoriali delle Cinque Terre e dai cittadini ed associazioni del territorio per una strategia tesa a rendere economicamente sostenibile categorie tradizionale del territorio come agricoltori e pescatori, custodi delle nostre tradizioni ed ambientalmente sostenibilee durevole il turismo. Un turismo in cui bisogna aumentare la consapevolezza che si trova in un territorio unico Patrimonio Mondiale dell’Umanità.Un tureismo più colto e responsabile.

“Fortunatamente - dicono i vignerons - oggi nelle nostre cantine non abbiamo prodotto invenduto. Abbiamo, però, l’esigenza di qualificare e sviluppare spazi e tecnologie e trovare risorse, magari grazie al PSR che non è ancora avviato, per implementare la rete di monorotaie che sono essenziali per la cura e la manutenzione dei territori.” Ed occorre ampliare le fasce terrazzate non solo per ridare lustro al nostro paesaggio ma anche per combattere il dissesto idrogeologico. Si è sottolineato l’importanza del Piano del Parco Nazionale come strumento legale che permette di censire e di mettere a sistema il catasto delle terre incolte e organizzare la banca della terra. “Nel corso dei prossimi mesi daremo il via ai vari tavoli tematici che, sicuramente, dovranno “parlare” tra loro e condividere la conclusione. Un vero e proprio laboratorio territoriale che dovrà portare maggior equilibrio.

Il Parco Nazionale, grazie all’importante strumento della Cinque Terre Card, continuerà a investire nel settore agricolo e della mitigazione del rischio i proventi economici che arrivano sul territorio dal turismo. Sono gli agricoltori, infatti - conclude Resasco – a svolgere il ruolo di sentinelle del territorio e del paesaggio così come dell’Area Marina Protetta lo debbano essere i pescatori ”

Il vicepresidente Vincenzo Resasco, facente funzioni di presidente, e il direttore Patrizio Scarpellini hanno concluso l’incontro garantendo la creazione di uno spazio dedicato sul sito istituzionale e di uno sportello agricolo di supporto, con la possibilità di fornire risposte immediate. E’ stato espresso anche l’impegno a favorire una collaborazione tra gli operatori della ristorazione, presenti nei centri storici delle Cinque Terre, e i viticoltori per la promozione delle etichette locali

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