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Siccità, l'ATO idrico La Spezia rassicura sulla situazione in provincia In evidenza

Alcune norme di buon comportamento.

Si è molto parlato in queste settimane, sui media nazionali, di un rischio siccità sia per quanto riguarda il settore dell’agricoltura che per quanto riguarda la fornitura di acqua per il consumo civile.
Nel nostro territorio l’Autorità indipendente che ha competenza in materia di Servizio Idrico Integrato è l’Ente di Governo d’Ambito, che coincide con la Provincia della Spezia e che abbraccia tutto il territorio provinciale.
Le funzioni dell’EGA (Ente di Governo d’Ambito) sono il coordinamento del settore idrico con compiti di programmazione, controllo, tutela dei consumatori e approvazione delle tariffe.

Operano in Provincia della Spezia sette gestori di acquedotto:
- I Comuni di Maissana, di Carro e di Carrodano ciascuno per il proprio territorio;
- Iren per il Comune di Bolano;
- Deiva Sviluppo e Sviluppo Varese, rispettivamente per i comuni di Deiva Marina e Varese Ligure, in quanto società comunali in house.
Il gestore principale è rappresentato da Acam Acque che serve, attraverso poco meno di 2000 chilometri di rete, oltre 200.000 abitanti distribuiti in 26 comuni. Ogni anno dai rubinetti e dalle docce dei cittadini escono oltre 26 milioni di metri cubi di acqua potabile che viene fornita utilizzando 115 pozzi e 283 sorgenti. Occorre inoltre precisare che, data la particolare conformazione del nostro territorio, per garantire il servizio è necessario mantenere costantemente in funzione 11 stazioni di pompaggio e 306 serbatoi di accumulo.

Pur trovandoci in un quadro particolarmente complesso, grazie alla situazione delle fonti di approvvigionamento e a una gestione efficace nel corso degli anni non sono emerse criticità rilevanti nella fornitura dell’acqua.
Anche nel periodo attuale, pur in presenza di precipitazioni inferiori del 28% rispetto alla media degli ultimi dieci anni, possiamo garantire, con un buon livello di sicurezza, che non ci saranno problemi nella maggior parte degli utenti che sono collegati alle falde più importanti che, comunque, sono continuamente monitorate.

Criticità che dovessero sorgere nelle aree interne che si servono da fonti più “vulnerabili” saranno affrontate con i mezzi e le azioni previste dal piano di emergenza che Acam ha predisposto.
Il Piano è articolato nei seguenti punti:
- monitoraggio continuo della falda nei principali acquiferi e misura delle portate delle sorgenti;
- ricerca sistematica delle perdite idriche negli acquedotti storicamente vulnerabili;
- attivazione di un appalto per la riparazione delle perdite in tempi brevi, che affiancherà per i momenti di picco l'attività ordinariamente eseguita all'interno della società;
- interconnessioni tra acquedotti (in corso a Levanto - Monterosso) e di prossima realizzazione tra acquedotti di Vernazza;
- recupero di alcune opere di di presa per efficientarne le capacità di captazione;
- potenziamento delle capacità di captazione zone pozzi Val di Magra e Borghetto
- potenziamento capacità di trasporto tramite autobotti sia interna che esterna
- campagna di sensibilizzazione per un razionale consumo dell’acqua potabile

Questa relativa tranquillità nell’approvvigionamento non deve però esimere i cittadini dall’applicare, soprattutto nella stagione più calda, alcune norme di buon comportamento per evitare sprechi di una risorsa comunque preziosa. A questo fine sarà data massima diffusione di un apposito elenco di “buone pratiche” a cui tutti dovremo quotidianamente attenerci.
Eccole di seguito elencate.

Irrigazione orti e giardini
Nel periodo di siccità occorre evitare l’irrigazione di orti e giardini con acqua potabile, negli altri periodi occorre comunque limitare il suo ricorso al minimo indispensabile, privilegiando la disponibilità della risorsa idrica per il solo consumo umano.

Rubinetto che perde
Un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 4.000 litri di acqua all’anno, un foro di 1 mm in una tubatura, provoca in un giorno una perdita di 2.328 litri di acqua potabile: provvedere prontamente alla sostituzione/riparazione.

Ferie
Chiudere la valvola generale dell'impianto idrico in caso di lunghe assenze da casa

Lavaggio di frutta e verdura
Anziché lavarla sotto il getto dell’acqua lasciarla a bagno nel bicarbonato.

Lo sciacquone
Attivare lo sciacquone lo stretto necessario. Ad ogni scarico si consumano circa 10 litri d’acqua. Controllare il funzionamento dello sciacquone: un WC che perde può consumare anche 100 litri di acqua al giorno.

Lavaggio dell’auto
Evitare di lavare l’automobile in questo periodo siccitoso, in ogni caso, durante stagioni meno critiche, bisogna comunque evitare lavaggi con acqua corrente ed eventualmente utilizzare un secchio, soluzione che consente un risparmio di circa 130 litri a lavaggio.

Chiudere il rubinetto durante alcune fasi di utilizzo dell’acqua
Quando ci si lavano i denti, si fa lo shampoo, si lavano i piatti, è opportuno non tenere il rubinetto costantemente aperto. Durante la doccia non usare l’acqua corrente per tutto il tempo. Tutti accorgimenti importantissimi durante un periodo siccitoso ma che, se protratti abitudinariamente, per una famiglia di tre persone possono significare un risparmio di circa 6.000 litri di acqua all’anno.

Preferire la doccia al bagno in vasca
Lavarsi in doccia comporta un consumo dai 20 ai 50 litri di acqua a lavaggo, quasi cinque volte meno di un bagno in vasca e un risparmio di 1.200 litri di acqua potabile all’anno.

Lavatrice e Lavastoviglie
Utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico. Si può così avere un risparmio di acqua di circa 10.000 litri all’anno per famiglia.

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