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Notizie dalla diocesi: "Condividere gioie e difficoltà" In evidenza

(Testo di Monsignor Luigi Ernesto Palletti) A tal proposito chiedo che in ogni parrocchia e in ogni comunità, ove ancora non presente, venga fatta ogni primo giovedì del mese l'adorazione per le vocazioni. Chiedo altresì che siano debitamente sensibilizzati tutti i fedeli in merito a questa esigenza ministeriale sempre più pressante.

Inoltre, in ogni Santa Messa nella preghiera universale sia presente sempre una particolare intenzione in merito. Il tema della vita come vocazione, in particolare di speciale consacrazione sacerdotale e religiosa, venga inserito in modo stabile in ogni cammino di catechesi, sia esso rivolto ai ragazzi, ai giovani o agli adulti. Vengano fatti anche appositi momenti di preghiera e riflessione. Infine non dimentichiamoci che lo spazio privilegiato per meglio cogliere e coltivare i primi germi di una vocazione rimane la direzione spirituale, offerta con dedizione e competenza ai nostri giovani. La cura della predicazione 16. Ritengo che la predicazione sia uno fra gli impegni più importanti del ministero sacerdotale. Lo spezzare il pane della Parola richiede che l'annuncio venga sempre preparato con cura e proposto in modo semplice e comprensibile. Alla luce del desiderio espresso più volte da Itala Mela, siamo fortemente richiamati a porre in particolare evidenza l'aspetto cristologico e trinitario della nostra fede, la grandezza e la necessità della Redenzione operata da Cristo, l'esigenza della nostra personale conversione. Più volte lei auspicò che i sacerdoti sapessero tenere in alta considerazione il mistero della Inabitazione Trinitaria, annunciandolo in modo corretto e adeguato. Non dobbiamo infatti dimenticare che anche oggi la sete di esperienze soprannaturali è molto diffusa, ma spesso si va ad arenare in pratiche e proposte che poco o nulla hanno a che fare con un autentico incontro con Dio. Come pastori dobbiamo dunque accompagnare i fedeli a riscoprire il volto vero della mistica cristiana che, lungi da manifestazioni eclatanti e di dubbia certezza, si radica invece fondamentalmente nella grazia del battesimo, si nutre della verità che scaturisce dalla Parola di Dio, vive nella docilità all'insegnamento del Magistero della Chiesa e trova una delle sue espressioni più alte nella preghiera: soprattutto in quella di adorazione e di intercessione.
Riscoprire la specificità e la bellezza del ministero ordinato, nella secolarità diocesana
17. I presbiteri e i diaconi appartenenti a Congregazioni religiose sono di grande importanza nella vita di una diocesi. Essi infatti, attingendo dal loro specifico carisma, testimoniano nella radicalità dei consigli evangelici e nella dimensione della vita in comunità un modo peculiare di esercitare il loro ministero. Desidero però ora rivolgermi ai sacerdoti diocesani, per ricordare insieme una caratteristica della nostra vocazione, quella della secolarità. Un santo sacerdote, il venerabile Giuseppe Frassinetti, nel suo scritto dal titolo Gesù Cristo, regola del sacerdote – che raccomando a tutti di leggere e meditare – articolando un dialogo fra Gesù e un suo ministro ordinato, lo fa esprimere così: «Anche la tua vita dev'essere ordinaria, senza singolarità, affinché le persone semplici non trovino in te cose che offendano la loro debolezza e con più confidenza ricorrano a te nei loro bisogni». Caratteristica infatti della secolarità è l'essere chiamati a vivere in mezzo alla gente, condividendo orari, difficoltà, gioie, sofferenze, preoccupazioni... È nella santa normalità che ci viene chiesto di dare la nostra testimonianza e di spendere la nostra vita in un clima di relazioni sincere e prudenti, di modo che chiunque possa trovarsi sempre accolto. Dobbiamo dunque riscoprire la bellezza di questo dono per viverlo insieme e farlo apprezzare quotidianamente a tutti. Ricordiamoci che anche nei casi più difficili, se non sempre saremo in grado di offrire una soluzione, sempre però potremo ascoltare e cercare di portare la luce del Vangelo.
La necessità che la nostra vita abbia una forma ben delineata
18. Anche se certamente molti di noi già hanno provveduto, mi permetto di richiamare l'esigenza di tracciare con il proprio direttore spirituale una regola personale di vita, tenendo conto di ciò che la Chiesa già ci chiede e della spiritualità personale. In essa potranno essere fissati orari di riposo, di studio, di preghiera...; una specifica modalità di vivere il rapporto personale sia con gli altri fratelli, sia con i beni terreni; impegni periodici ai quali tener fede, giornate di ritiro mensili, esercizi spirituali...; particolari attenzioni che nascono dalla serena conoscenza della propria fragilità... così come tanti altri punti che lo Spirito farà comprendere ad ognuno. Questo verrà a costituire un valido aiuto, sia per l'impegno ad osservare tale regola, sia perché, anche quando questo non dovesse avvenire, essa fungerà da richiamo, concreto e puntuale, a ciò che ci siamo prefissati di vivere.

Cineforum con il vescovo
Sarà il vescovo Luigi Ernesto Palletti a concludere venerdì sera (27 gennaio) con la sua presenza la trilogia "Fedi in gioco", che il cineforum di Sarzana ha dedicato, con altrettanti film, alle tre grandi religioni monoteiste. Dopo "Oro e rame" (islam) e "Magic men" (ebraismo), sarà infatti la volta del cristianesimo, con il film "Marie Heurtin, dal buio alla luce" (nella foto, la locandina). Il film, diretto nel 2014 dal francese Jean–Pierre Ameris, racconta la storia vera di una ragazza sorda, muta e cieca che, nella Francia di fine Ottocento, viene accolta ed educata in un convento delle suore Figlie della Sapienza. Il film sarà presentato dal vescovo al cinema "Italia", "sala di comunità" di Sarzana, con inizio alle 21.15. Monsignor Palletti guiderà poi il successivo dibattito.

Incontro giovani famiglie
L'ufficio diocesano di Pastorale familiare organizza per oggi (22 gennaio) alle 18, nell'oratorio della parrocchia di Mazzetta, un incontro delle nuove famiglie formatesi dopo la partecipazione ai corsi prematrimoniali. All'incontro sarà presente il vescovo Palletti.

Il Museo diocesano e le radici cristiane
Continua intensa alla Spezia la collaborazione tra il Museo diocesano e le scuole della città e della provincia. E' in corso ora, dopo la ripresa delle lezioni seguita al periodo natalizio, un progetto di alternanza scuola – lavoro che si svolge appunto presso la sede museale di via del Prione. Così ieri ed oggi, nell'ambito di tale progetto, quattro studentesse del liceo classico "Lorenzo Costa" iniziano ad accompagnare visitatori e visitatrici alla "scoperta" delle opere che nel Museo sono custodite. In tal modo, le quattro giovani allieve del Classico, che hanno scelto questa opzione di scuola – lavoro per la propria esperienza formativa nel campo dei beni culturali, possono davvero avere modo di concentrarsi sull'attività di un operatore museale a 360 gradi. Nelle due settimane precedenti si sono affiancate agli operatori osservando e partecipando alle normali attività di conservazione del patrimonio: l'allestimento delle sale, il disallestimento delle mostre temporanee, l'aggiornamento dell'inventario, la guardiania, l'accoglienza del pubblico e la comunicazione. Non è mancata l'occasione per approfondire, con alcuni storici dell'arte, la conoscenza del patrimonio conservato presso la struttura museale, che negli spazi dell'antico oratorio di San Bernardino raccoglie testimonianze storiche ed artistiche legate alla diocesi e, quindi, al suo territorio. Grazie a questa esperienza preliminare, le studentesse hanno ideato personalmente e messo a punto alcuni "percorsi di lettura" delle diverse opere, in cui propongono una selezione di soggetti e di argomenti da loro scelti ed approfonditi.
L'esperienza di "accompagnamento" dei visitatori è iniziata ieri e prosegue questa mattina dalle 10 alle 12.30: chi accede al museo può dunque essere accompagnato in visita da queste "guide" d'eccezione. La struttura diocesana diretta da don Cesare Giani, che si avvale della collaborazione della responsabile dei servizi educativi Vicky Porfidio e di numerosi volontari, prosegue così a svolgere un ruolo innovativo nel contesto dei beni culturali. Un ruolo che nasce dal profondo collegamento della storia cristiana con le radici culturali e sociali del territorio italiano e spezzino in particolare.

Adorazione permanente
L'Adorazione permanente al Santissimo Sacramento, che si tiene alla Spezia nella cappella del Crocifisso della chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta, compie cinque anni. Ebbe inizio infatti nel gennaio 2012. Stamani (22 gennaio) alle 11.30, in occasione di questo anniversario, il vescovo Luigi Ernesto Palletti celebra Messa in Santa Maria, presenti i partecipanti ai turni di adorazione.

Festa di San Tommaso
La comunità del Seminario celebra come ogni anno la festa di San Tommaso, patrono degli studi teologici. La giornata di venerdì prossimo 27 gennaio, alla quale è invitato tutto il clero diocesano, sarà caratterizzata da una meditazione del domenicano padre Angelo Bellon sul tema "La contemplazione e l'inabitazione di Dio, il frutto più bello della carità". Il tema dell'"inabitazione" rimanda anche al pensiero mistico di Itala Mela, la spezzina che sarà presto beata. L'incontro, nei locali del Seminario a Sarzana, inizierà alle 9.30 con la preghiera, con, a seguire, meditazione di padre Bellon, Adorazione eucaristica e benedizione.

Scuola della Parola
L'Azione cattolica diocesana propone, a partire da venerdì prossimo (22 gennaio), tre incontri di "scuola della Parola", sul tema "Il Vangelo delle Beatitudini". Venerdì alle 21, nella cappella del centro diocesano, in via Don Minzoni 56 alla Spezia (piano terra), terrà una riflessione don Pietro Milazzo. Gli incontri successivi saranno sabato 1° aprile (don Francesco Vannini) e sabato 6 maggio (don Manrico Mancini). Tutti possono partecipare.

Veglia per i "non nati"
Si è tenuta nei giorni scorsi alla Spezia, di fronte all'ospedale civile "Sant'Andrea", la prima veglia di preghiera "per i bambini non nati". La veglia è stata promossa dall'associazione "Ora et Labora in difesa della vita". Era presente il presidente nazionale Giorgio Celsi, il quale ha ricordato il dramma dell'aborto in Italia con oltre sei milioni di bambini non nati dal 1978 ad oggi. Seguiranno altre iniziative promosse dall'associazione.

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