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Si conclude oggi la Festa di Avvenire, appuntamento al prossimo anno! In evidenza

Noove giorni di grande spessore, sia sotto il profilo culturale sia sotto quello spirituale: è questo il primo bilancio della quarantunesima edizione della festa di "Avvenire", che questa sera chiude i battenti a Lerici.

Più in generale, ancora una volta, è il tema dell'"accoglienza" quello che, nel cuore della stagione turistica sulle sponde del Golfo dei poeti, caratterizza la manifestazione ideata a metà degli anni Settanta da monsignor Franco Ricciardi. Una mano tesa a quanti trascorrono in quei luoghi il periodo estivo, per invitarli a riflettere sui grandi temi del nostro tempo ed a conoscere sempre meglio il quotidiano cattolico italiano che a quei temi, spesso controcorrente rispetto al panorama informativo, non cessa di dare spazio e di offrire argomenti e linee di approfondimento. "Avvenire" è stato presente ai nove giorni della festa con il suo direttore Marco Tarquinio, presente sin dal momento inaugurale, con il direttore generale Paolo Nusiner, con giornalisti quali Marco Girardo, Lucia Bellaspiga, Alessandro Zaccuri, e con numerosi collaboratori. C'è ormai davvero un'osmosi profonda tra la struttura del giornale, la diocesi guidata da monsignor Palletti e la parrocchia lericina, oggi affidata a don Federico Paganini. I momenti importanti di questi nove giorni sono stati diversi. Al centro della settimana, come sempre, c'è stato il momento del premio "Angelo Narducci", che il vescovo e il direttore hanno consegnato al missionario comboniano padre Giulio Albanese, giornalista e scrittore, anch'egli collaboratore di "Avvenire" da alcuni decenni. Interpellato in un dialogo vivace ed interessante da Alessandro Zaccuri, padre Giulio non si è sottratto a dire la sua su temi scottanti e di attualità, quali il dialogo e il confronto sulle religioni e la riflessione sui conflitti che insaguinano in mondo, l'Africa e il Medio Oriente in particolare. Muovendo dall'insegnamento di Paolo VI già negli anni Sessanta, Albanese ha messo in luce il grande filo che lega il messaggio dei sommi pontefici, da Paolo VI appunto a Giovanni Paolo II, da Benedetto XVI a Francesco, venuto "quasi dalla fine del mondo": un messaggio di pace, di speranza, di forte annuncio di una fede cristiana che non si chiude in se stessa ma che va verso l'uomo, verso ogni uomo. In questo senso, il vincitore del premio "Narducci" ha sottolineato lo stretto rapporto tra "missione" e "comunicazione". L'impegno missionario, che nel nostro tempo interpella la "vecchia Europa" più ancora quasi di molti paesi emergenti, passa attraverso forme e competenze in campo comunicativo: occorre farsi ascoltare, e per farsi ascoltare occorre saper cosa dire e come dirlo. "Proprio quello – ha chiosato padre Giulio – che ogni giorno fa 'Avvenire' e che anche voi fate qui in questi giorni di festa e di annuncio".
Tra i momenti significativi della festa ci sono poi sempre quelli spirituali, dalla celebrazione iniziale della Messa, presieduta dal vescovo, al pellegrinaggio mariano alla Madonna di Maralunga, che si è svolto ieri mattina di buon'ora attraverso le vie di Lerici, anch'esso guidato da Luigi Ernesto Palletti. Il vescovo, nei suoi interventi alla festa, è tornato più volte sul tema della misericordia, che – in linea con l'anno santo – ha caratterizzato il tema della manifestazione: "Comunicare la misericordia nella misericordia". Un modo importante, ha sottolineato, per rispondere da cristiani alle provocazioni ed alle violenze che sembrano voler ricacciare indietro l'umanità: occorre sempre proporre un ideale, un percorso, soprattutto un incontro, quello con Gesù Cristo, capace di trasformare il mondo. Sul piano spirituale, di grande respito anche la serata di giovedi, con la veglia di preghiera notturna in chiesa aperta dai versi di Roberto Mussapi, poeta e critico teatrale di "Avvenire", che ha recitato egli stesso: un vero regalo agli amici di Lerici ed alla memoria di monsignor Franco Ricciardi, al quale, ad un anno dalla sua scomparsa, era dedicato in modo particolare quell'evento. Oggi la festa finisce e guarda già al 2017: un grazie di vero cuore, anche da parte nostra, a quanti l'hanno saputa realizzare, con l'impegno di sempre, ed ancora migliorare.
Siamo, dunque, alle battute finali della festa di Lerici. Oggi pomeriggio (7 agosto) alle 18.30, nella chiesa di San Francesco, santuario della Madonna di Maralunga, ci sarà la Messa conclusiva, presieduta dal parroco don Federico Paganini. Un pensiero di saluto e di augurio andrà al vescovo emerito Bassano Staffieri, che, convalescente dopo un intervento chirurgico, non potrà essere presente alla celebrazione. Dopo la Messa, tutti ancora una volta saliranno al parco giochi della casa canonica per l'ultima delle "cene insieme", "gettonatissime" da lericini, turisti ed ospiti in questi due fine settimana. Al termine della cena, ci saranno i saluti finali, con il canto dell'"Arrivederci" e l'appuntamento all'edizione del 2017.

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