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Federalismo demaniale: sei immobili dallo Stato al Comune di Porto Venere

L'Agenzia del Demanio, il Comune di Porto Venere e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria hanno firmato oggi l'accordo per la valorizzazione di sei immobili che andranno a costituire il "Polo Culturale di Porto Venere".

I beni coinvolti nel progetto sono: il Castello Doria, i Mulini a Vento, la Prima Torre Capitolare, la Cinta Muraria, il Castelletto Genovese e la Batteria Fortificata Umberto I. Grazie a questa intesa, gli immobili - che appartengono al demanio storico-artistico - verranno trasferiti entro 90 giorni a titolo non oneroso dallo Stato al Comune di Porto Venere, secondo quanto previsto dall'art. 5 comma 5 del decreto legislativo n. 85/2010 sul federalismo demaniale.

Alla cerimonia, che si è svolta in Piazza Bastreri, hanno partecipato: il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, il Sindaco di Porto Venere Massimo Nardini, il Direttore della Filiale Liguria dell'Agenzia del Demanio Roberto Di Giannantonio e il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Maurizio Galletti.

Il progetto di recupero, che si articola nei due filoni storico-culturali dei castelli e delle fortificazioni militari, prevede la valorizzazione di una rete di immobili con funzioni culturali e monumentali. In particolare, il Castello Doria e la Batteria Fortificata Umberto I continueranno ad essere utilizzati come spazi espositivi, mentre il Castelletto Genovese e la Prima Torre Capitolare saranno riqualificati per essere adibiti a sede di eventi e cerimonie. La Cinta Muraria e i Mulini a Vento conserveranno, infine, l'attuale funzione monumentale. Il Programma di valorizzazione prevede, inoltre, una serie di iniziative di comunicazione tra le quali la realizzazione di un portale dedicato, l'installazione di totem interattivi e la partecipazione a fiere ed eventi locali e nazionali.

L'accordo del Polo Culturale di Porto Venere è il primo esempio di valorizzazione di una rete di immobili di interesse storico-artistico ed ha l'obiettivo di contribuire allo sviluppo sostenibile locale, in coerenza con il percorso già avviato dall'UNESCO per il sito "Porto Venere, Cinque Terre e isole Palmaria, Tino e Tinetto". Con la firma di oggi si conclude così un percorso di proficua collaborazione tra lo Stato e le istituzioni locali, che consente di sviluppare le potenzialità di un network di beni pubblici rappresentativi dell'identità storica e culturale della comunità di Porto Venere.

"Con la sottoscrizione dell'accordo l'intera comunità di Porto Venere - ha dichiarato il sindaco Massimo Nardini - si riappropria dei monumenti che rappresentano le tradizioni, la storia e l'identità stessa della nostra gente. Non è un semplice adempimento burocratico ma un esempio di collaborazione tra le istituzioni e di buon funzionamento del settore pubblico. Voglio anche sottolineare come il Programma di valorizzazione sia stato redatto completamente dai nostri uffici e sviluppato all'interno del tavolo di lavoro regionale. La sfida che ora abbiamo di fronte è l'attuazione della valorizzazione. Non potrà che essere realizzata insieme alla popolazione, alle associazioni, al tessuto imprenditoriale".

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