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Flavio Borra (Presidente ASPEDO) replica a Forcieri: "Gli spedizionieri chiedono di essere ascoltati, vogliamo il confronto" In evidenza

Ho letto con stupore ed amarezza le dichiarazioni alla stampa da parte dell'Autorità Portuale e senza alcun intento polemico vorrei puntualizzare alcuni aspetti della questione che ci ha portato da mesi a chiedere un impegno diretto della stessa.

 

Premetto, per doverosa chiarezza, che tutte le associazioni del porto della Spezia in molti anni di attività hanno contribuito non poco alla crescita del porto puntando sulla informatizzazione e cogliendo prima di altre realtà portuali i temi dell'innovazione. Non a caso nel nostro Porto è operativa da anni una piattaforma informatica finanziata interamente con nostre risorse,che ha infrastrutturato telematicamente tutte le operazioni doganali e che, posso affermare con orgoglio, ha contribuito in modo decisivo al successo del Porto della Spezia! Oggi le nostre imprese operano per oltre 2000 navi tra arrivi e partenze e sviluppano in modo telematico oltre un milione di operazioni doganali .

Dietro alle nostre associazioni oltre ai presidenti, ci sono dunque tante imprese, tanti imprenditori, tanti dipendenti (oltre 500) e tante famiglie, e in questo momento sono tutti estremamente preoccupati per quello che sta accadendo. Un continuo spot pubblicitario che definisce "innovazione e progresso" il semplice spostamento delle attività doganali dalla Spezia ad altre città e che nulla ha a che fare con i corridoi logistici e con widermos di cui nuovamente ribadiamo l'importanza per il nostro sistema logistico.

Mi disorienta dunque vedere liquidate con accuse di personalismo le preoccupazioni di così tante persone alle quali dovremmo spiegare che potrebbero perdere il posto di lavoro in nome di un indefinito ed incomprensibile progresso facilmente intuibile però da dipendenti ed imprenditori che conoscono nel dettaglio il mondo della logistica.
Una "battuta" non basta per liquidare centinaia di addetti del settore che hanno manifestato preoccupazione già un anno fa perché angosciati del loro futuro e di quello delle loro famiglie.

In sostanza gli operatori spezzini hanno unicamente chiesto di essere ascoltati oltre un anno fa dai vertici della Dogana per presentare proposte innovative da accompagnare allo sviluppo dei corridoi logistici. Lo hanno chiesto all'Ente di riferimento che è appunto l'Autorità Portuale.

Siamo una realtà di operatori spezzini che da circa 25 anni concorre al successo di questo porto, siamo riconosciuti nel settore della logistica nazionale come un'eccellenza, abbiamo esportato i modelli operativi con buoni risultati  in tutti i porti nazionali e abbiamo per questo vere e concrete proposte innovative da presentare. La nostra lunga esperienza ci ha permesso, senza timore di essere smentiti, di affermare che siamo coloro che vantano la conoscenza più approfondita di questo settore e delle sue criticità.

Per queste ragioni preoccupa chi appartiene al nostro mondo, leggere dichiarazioni che non tengono conto della storia, della professionalità e del grande lavoro svolto dagli spedizionieri del nostro porto.

Dispiace, per concludere, e da qui la vera protesta degli spedizionieri spezzini, rilevare che dopo la richiesta inascoltata ai vertici dell'Agenzia delle Dogane, dopo l'impegno pubblico del Presidente di AP di attivarsi per un incontro chiarificatore, non solo questo non sia avvenuto ma addirittura i massimi esponenti della Agenzia delle Dogane siano venuti alla Spezia per celebrare i corridoi doganali senza trovare il tempo per confrontarsi con gli operatori spezzini.
Auspico che le ragioni e gli attori che hanno fatto grande il porto della nostra città ritrovino il senso di comunità e di reciproco rispetto dei ruoli.

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