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Cinghiali: il Parco accelera sulla recinzione comprensoriale In evidenza

La convivenza tra la fauna selvatica e viticoltura nelle Cinque Terre è sempre più minacciata dalla presenza dei cinghiali anche a causa del degrado ambientale dei territori di cintura e dell'inadeguatezza delle misure adottate oltre i confini del Parco.

Come sottolinea il Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro, "non è possibile arginare il problema solo con il controllo diretto vista la complessità del fenomeno che investe anche i territori circostanti sui quali però non sono state pianificate azioni integrate e continuative, al di là delle attività venatoria nei periodi consentiti".
Tra le azioni prioritarie individuate dall'Ente in difesa delle colture tradizionali vi è la realizzazione di una chiusura comprensoriale che andrà a proteggere la maggior parte delle zone vitate riducendo la possibilità di intrusione nei coltivi e dissudendo i selvatici che si spingono sulle fasce terrazzate, coltivate a vite, alla ricerca di cibo.
Il progetto, che sarà presentato prima ai Comuni dell'Area Protetta e poi alle associazioni di categoria, si andrà ad integrare con le altre inizitive già messe in campo dall'Ente per interrompere i flussi provenienti anche dalle zone di cintura.
Questa soluzione tecnica risulta tra le più efficaci purchè preveda anche un capillare lavoro di manutenzione e monitoraggio e, non meno importante, la collaborazione con gli altri soggetti che a vario titolo sono chiamati a gestire la popolazione degli ungulati oltre i confini del Parco.
Un impegno che l'Ente si è assunto come prioritario proprio per non vanificare il continuo sforzo svolto durante tutto l'anno, senza interruzioni, attraverso azioni di controllo in collaborazione con i Comuni, i Coadiutori e il CTA del Corpo Forestale.

 

_Gli interventi diretti e indiretti attuati dal Parco_

Nel 2015 l'Ente Paro ha fornito circa 6000 metri di filo per la realizzazione di recinti elettrificati permettendo l'installazione di 8 nuovi impianti ed effettuando interventi di ampliamento o sostituzione in altri 9 impianti già esistenti. Altro importante intervento in fase di realizzazione è l'impianto nei terreni oggetto di recupero da parte della Fondazione Manarola.
Ad oggi sul territorio sono presenti oltre 40 impianti che interessano circa 17 ettari di area coltivata. Al Parco è inoltre affidata la gestione  del recinto comprensoriale che si sviluppa dal Cimitero di Volastra, per circa 7 km, lungo la strada dei Santuari.
Oltre alla dissuasione il Parco è sceso in campo anche attraverso attività dirette di controllo e selezione dei cinghiali. Solo per dare alcuni dati, negli ultimi 2 mesi, sono stati organizzati 68 interventi su tutto il territorio dell'Area Protetta. (13 agosto)

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