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SpeziaViaDalCarbone: "Enel faccia chiarezza sui fornitori"

Dopo gli interventi di Greenpeace e WWF il Comitato SpeziaViaDalCarbone scrive alla Presidente di Enel e sollecita un incontro con il direttore della centrale della Spezia Valter Moro. Aprendo il convegno di Savona su L'impatto del carbone sulla salute la neo-Presidente del WWF Donatella Bianchi ha detto che il "tema delle centrali mi è molto caro essendo nata e cresciuta in una città come La Spezia negli stessi anni in cui veniva realizzata la centrale della Spezia e con una serie di esperienze in famiglia piuttosto drammatiche".

La Presidente del WWF – cui il Comitato SpeziaViaDalCarbone aveva inviato un appello in occasione della sua nomina - ha ricordato che entrambi i suoi genitori sono deceduti per malattie probabilmente riconducibili all'inquinamento causato dal carbone. Ha infine concluso con una denuncia e un auspicio: "I tristi primati che la mia città ha accumulato in questi anni, legati al tasso di mortalità per tumori alle vie respiratorie, sono primati che vorrei cancellare e come me i molti spezzini che si sono mobilitati nel tempo". Da Greenpeace, dopo il blitz all'Enel, è arrivata la denuncia delle "relazioni pericolose" dei fornitori colombiani di carbone della centrale spezzina. A dispetto dei vari Codici e impegni etici di Enel, parte del carbone che alimenta la centrale della Spezia, secondo GP, proverrebbe infatti dalle miniere colombiane i cui proprietari sarebbero coinvolti con i gruppi paramilitari implicati in omicidi e gravi violazioni dei diritti umani. In un comunicato di replica a Greenpeace, Enel ha dichiarato che "qualora fossero riscontrate le accuse che vengono mosse dallo studio SOMO alla Drummond e alla Glencore (Prodeco), o più in generale una rilevante violazione etica, Enel non avrebbe alcuna esitazione ad agire nei confronti delle controparti e ad attuare tutte le determinazioni necessarie". Con una lettera inviata alla Presidente di Enel Maria Patrizia Grieco, il "Coordinamento Nazionale No Carbone" - che unisce i comitati che in Italia si battono contro l'utilizzo del carbone nelle centrali ubicate sul territorio nazionale cui aderisce anche il Comitato SpeziaViaDalCarbone – ha espresso apprezzamento per le dichiarazioni recentemente rilasciate dalla stessa proprio sul tema dei conflitti. La Presidente ha infatti sottolineato l'importanza del suo ruolo "di garanzia verso il mercato e tutti gli "stakeholder", i portatori di interesse" indicando come strategia per la prevenzione dei conflitti "una governance efficace e la trasparenza, un collante universale". Il Coordinamento, quindi, ora si aspetta: la tempestiva pubblicazione dell'elenco dei fornitori di carbone delle centrali Enel e la rigorosa applicazione delle regole di Responsabilità Sociale d'Impresa e degli impegni volontariamente assunti attraverso Codici Etici, Emas, Better Coal, Global Compact, e molto altro; l'apertura di un dialogo aperto e costruttivo da parte del management delle centrali italiane con le comunità locali, in particolari con i Comitati che le rappresentano, al fine di garantire una maggiore trasparenza e partecipazione nei procedimenti di rilascio delle AIA, nel corso della loro applicazione e nella comunicazione in occasione dei numerosi incidenti che occorrono nelle obsolete centrali italiane; la solerte implementazione delle Migliori Tecnologie Disponibili - per ridurre l'inquinamento causato dalle centrali a carbone - e il sostegno economico a studi sanitari e ambientali indipendenti che monitorino le aree in cui sono ubicate le centrali a carbone. In particolare per quanto riguarda la centrale Enel della Spezia, il Comitato SpeziaViaDalCarbone sollecita l'incontro già richiesto al direttore Valter Moro per conoscere in dettaglio gli interventi realizzati alla centrale in riferimento alle scadenze delle prescrizioni dell'AIA. Il Comitato ricorda che sebbene la centrale Enel della Spezia sia registrata EMAS e quindi, teoricamente, impegnata nel miglioramento continuo delle proprie prestazioni e nella promozione di un dialogo costante con gli stakeholder, la centrale Enel della Spezia nel periodo 2008/2012 ha sistematicamente peggiorato le proprie performance ambientali con riferimento in particolare a: rendimento energetico dell'impianto passato dal 39,17% al 34,63%; emissioni di CO2, NO2, SOx sistematicamente aumentate, mentre non hanno registrato miglioramenti le emissioni di polveri; fabbisogno specifico di acqua dolce passate da 0,44 a 0,58 litri/kWh. "La direzione della centrale Enel - sostiene il comitato spezzino - non ha mai dato risposte esaustive ai vari tentativi d'interazione messi in atto da SVDC dalla propria costituzione, nel mese di Luglio 2011. Nella sua comunicazione ambientale Enel liquida l'attività del Comitato con una breve frase in cui registra una crescente attenzione da parte dei comitati ambientalisti alle attività di discarica del carbone presso il molo Enel e alla correlata presunta polverosità. In realtà di tratta di oltre sei esposti inviati alla Procura della Repubblica, dettagliate Osservazioni alla Commissione AIA e la partecipazione alla Conferenze dei Servizi, due reclami al Comitato Ecolabel Ecoaudit, con richiesta di verificare l'opportunità di sospendere la registrazione EMAS per manifesta inadempienza agli impegni presi. Gli impegni assunti e non mantenuti giovano alla centrale della Spezia il prolungamento della validità dell'Autorizzazione Integrata Ambientale da 5 a 8 anni.

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