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Detenuti al lavoro nel Parco, Alessandro: "Iniziativa di valore etico e sostanziale"

Lunedì mattina è stato firmato dal Sindaco della Spezia Massimo Federici, da Maria Cristina Bigi, direttrice Casa Circondariale della Spezia e Vittorio Alessandro,  presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, il protocollo d'intesa per lo sviluppo di percorsi di inclusione sociale ed inserimento lavorativo dei detenuti. Alla firma erano presenti  Davide Natale, assessore "Progetto Tramonti" e Claudio Canneti, dirigente opere pubbliche Comune della Spezia. 

Si tratta di un protocollo nato a seguito dell'input dato dal Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria che invita  gli Enti Locali a sostenere una programmazione comune in termini di complementarietà ad ogni iniziativa tesa allo sviluppo di percorsi di inclusione sociale e di inserimento lavorativo in loro favore dei detenuti, agendo in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale della Spezia. Nelle attività di reinserimento sociale attivate dalla Direzione della Casa Circondariale della Spezia è inserito il Progetto "Progetto Cinque Terre – lavoro volontario di ripristino ambientale da parte dei detenuti".  Il Comune della Spezia e il Parco Nazionale delle Cinque Terre (inserito nell'elenco del patrimonio mondiale, ambientale e culturale dell'UNESCO) hanno voluto  aderire e sostenere mediante l'avvio di uno specifico programma di cura e manutenzione del proprio territorio e delle aree verdi dell'oasi naturalistica, avvalendosi dei progetti relativi alle attività reinserimento volontario delle persone sottoposte ad esecuzione penale ristrette presso la Casa Circondariale della Spezia. L'obiettivo dell' accordo è quello di sviluppare sinergie per far svolgere a titolo volontario interventi utili a favorire l'inclusione sociale dei soggetti sottoposti ad esecuzione penale tali da consentire, l'accrescimento del senso di autonomia e responsabilità dei soggetti coinvolti, le motivazioni ed interessi degli stessi verso possibili percorsi professionali futuri, lo sviluppo della cultura della restituzione come possibile strumento per il ripristino del patto sociale, recuperando alla comunità il reo riducendone i rischi di recidiva. E proprio in questa direzione Comune e Parco hanno aderito alle iniziative/programmi messe in atto dal Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria rivolte al sostegno per il reinserimento nella società dei soggetti sottoposti ad esecuzione penale in favore delle comunità locali. "Questa iniziativa - ha dichiarato il Presidente del Parco, Vittorio Alessandro - è la prima in Italia a mettere in opera il decreto del 28 maggio, firmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, per mettere in campo forme di collaborazione tra istituti di pena e Parchi. Il vantaggio per il Parco è enorme, sia di carattere sostanziale, vista la necessità di interventi di cui ha bisogno il territorio, che etico, per la restituzione a chi si trova in carcere della possibilità di lavorare, che corrisponde al recupero della dignità" 

 

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