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Pericoloso sversamento nelle acque delle Cinque Terre, ma è una simulazione In evidenza

I tecnici dell'Area Marina Protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre, in stretta collaborazione con lo staff della Capitaneria di Porto, che ha sede a Levanto, hanno organizzato, giovedì 03 luglio, una simulazione di emergenza marina, più precisamente ipotizzando uno spargimento involontario di idrocarburi. 

L'AMP, al fine di contenere la migrazione del materiale galleggiante, evitando che lo stesso possa spiaggiare, ha acquistato n. 10 porzioni di  barriere galleggianti, moduli di panne galleggianti da circa 12 metri cad, oltre a n. 1000 fogli oleoassorbenti. Le barriere galleggianti sono dispositivi professionali di protezione ed antinquinamento prodotta con tessuti (fasce) spalmati in PVC muniti di galleggianti ed ancorate al fondale, esse sono un ostacolo estendibile sulla superficie dell'acqua. Le barriere servono per intervenire rapidamente ed arrestare lo spandimento di tutto ciò che galleggia, cambiarne la direzione, favorire l'ispessimento e quindi facilitare il recupero. La barriera acquistata, grazie ad un rapporto ottimale tra peso e spinta di galleggiamento, è in grado di adattarsi perfettamente al moto ondoso consentendo, anche in condizioni avverse, una buona capacità di contenimento. E' realizzata in robusto tessuto di poliestere spalmato da entrambi i lati con mescola in PVC che assicura, nel tempo, elevate caratteristiche di resistenza. Il manufatto proposto è progettato per evitare appigli ed ostacoli ad eventuali accumuli di rifiuti, pertanto il sistema di spinta e di zavorra è stato collocato su un solo lato, in modo che il lato opposto garantisca un facile scorrimento degli inquinanti. I tecnici AMP, lontano dalla costa, hanno quindi proceduto, in perfetta sinergia con la Capitaneria, a svolgere i galleggianti che, uniti, sono andati a formare sulla superficie marina una sorta di anello all'interno del quale sono stati posizionati i fogli oleoassorbenti. L'operazione è stata effettuata molto rapidamente e senza difficoltà. Terminata l'esercitazione, i dispositivi sono stati recuperati sull'imbarcazione dell'AMP che, segnalando al personale della Capitaneria la fine dell'emergenza, è rientrata nel porto di Levanto. L'operazione, richiesta in ambito di Certificazione ambientale UNI EN ISO 14001:2004, si è rivelata utile in quanto ha permesso di testare una serie di operazioni da attuare in caso di reale inquinamento marino da idrocarburi o altri prodotti e di rinnovare lo spirito di collaborazione che lega,  nelle attività di prevenzione e gestione ambientale, l'Area Marina Protetta del Parco Nazionale delle Cinque Terre con la Capitaneria di Porto.

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