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PRC Follo: "Ad otto mesi dall'alluvione vogliamo risposte"

Né le esperienze che ogni anno ci coinvolgono in tema di sicurezza idrogeologica, dalle frane alle esondazioni, né i tanti dati delle autorità competente sembrano scalfire l'inefficacia amministrativa della classe politica locale.

Allora poniamo delle domande semplici, alle quali chi governa questo territorio deve risposte, non tanto a noi, ma alle migliaia di cittadini che amministra.

Sono stati fatti studi idraulici prima di costruire l'argine di Pian di Follo? Si tratta di un opera ordinata in "somma urgenza" sul quale sarebbe opportuno comprenderne la reale utilità, sia in termini operativi, sia per valutarne il reale rapporto tra costi, e quindi spesa di soldi pubblici, e benefici. E' noto che le arginature vanno valutate con molta cautela per comprendere ciò che accade a valle. Le arginature diminuiranno la sezione d'alveo, aumenterà il flusso di piena, rendendo più pericoloso l'innalzamento del livello dell'acqua.

Sono stati considerati gli effetti degli affluenti del Vara in caso di piena e l'interazione di questi con il fiume? Si tratta di corsi che attraversano i nostri abitati, spesso in condizioni di manutenzione scarsa o nulla, e che, come ci ha insegnato l'esperienza del 25 ottobre, possono essere il vero problema di possibili situazioni drammatiche.

A che servono i dragaggi che vogliono fare nel nostro comune? C'è uno studio serio, e non esoterico, sulla reale utilità di operazione in alveo? Oggi assistiamo alla deforestazione dell'area golenale del Vara, che sarà la causa di un aumento dei prossimi flussi di piena. Quindi un primo grave danno è già stato fatto.

Cosa è stato previsto per evitare scalzamenti al ponte di piana Battolla? E' prevista una revisione del PUC in modo da impedire ulteriori edificazioni in aree a rischio, come per esempio Piè di Costa? Forse chi amministra il territorio avrebbe dovuto prendere atto che ciò che è stato previsto dal Piano di Assetto Idrogelogico, si è semplicemente avverato, e che quindi sia le scelte di salvaguardia che quelle di gestione futura (ammesso che ne esistano) siano conseguenti a tale strumento. Il dato allarmante è che, a fronte di interventi sbagliati, invasivi, inutili se non dannosi, non ci sia una visione, un'idea e un progetto di salvaguardia di un patrimonio inestimabile come il fiume, di tutela e di valorizzazione attraverso progetti innovativi.

Rifondazione Comunista, Circolo XXVIII Luglio 1944 Follo

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