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Case Lovara, firmato protocollo d'intesa per il recupero In evidenza

Oggi, lunedì 22 luglio 2013, è stato firmato, alla presenza del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Onorevole Andrea Orlando il Protocollo d'Intesa tra Regione Liguria rappresentata dall'Assessore all'Ambiente Renata Briano, Ente Parco Nazionale Cinque Terre dal Presidente Vittorio Alessandro, Comune di Levanto dal Sindaco Maurizio Moggia, Comune di Monterosso al Mare dal Sindaco Angelo Maria Betta, FAI – Fondo Ambiente Italiano dal Vicepresidente Esecutivo, Marco Magnifico e Fondazione Zegna dalla Presidente Anna Zegna, in relazione al progetto pilota per il recupero dell'insediamento agricolo-rurale denominato "Case Lovara".

L'area fa parte del promontorio di Punta Mesco, nel territorio del Comune di Levanto all'interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre. 45 ettari di terreni con tre piccoli fabbricati rurali che il FAI ha ricevuto in donazione nel marzo 2009 dall'Immobiliare Fiascherino srl.

 

Il documento firmato oggi sottolinea l'importanza, per la riuscita di un progetto, della partecipazione di più protagonisti e del dialogo con gli attori locali, ognuno con le proprie esperienze e competenze e proprio per confermare il valore di questa nascente collaborazione pubblico-privato la sottoscrizione del Protocollo d'Intesa per l'avvio del progetto pilota ha visto la presenza del Ministro dell'Ambiente.

La firma del Protocollo ratifica la Dichiarazione di Intenti siglata lo scorso 21 marzo e traccia le finalità, gli ambiti e i contenuti di studio, le modalità attuative, le tempistiche e gli impegni della parti per l'avvio della procedura per il futuro Accordo di Programma da sottoscrivere a marzo 2014 (vedi box 'prossimi passi' ).

L'obiettivo è che l'intervento a Punta Mesco diventi un modello per il futuro, un esempio virtuoso per la corretta gestione dell'opera dell'uomo in aree soggette a regolamentazione come quelle del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il sito "Case Lovara", infatti, per contesto e caratteristiche risulta particolarmente significativo per lo studio delle problematiche paesistico-ambientali dell'area e per questo le ricerche, le verifiche e le valutazioni ad esso riferite potranno essere proficuamente impiegate per altre realtà simili nell'ambito del Parco.

Questo luogo di notevole valenza storica, culturale e paesaggistica - situato in un'area SIC (Sito di Interesse Comunitario) del Parco Nazionale delle Cinque Terre – richiede oggi la riqualificazione delle aree naturali, il recupero degli ambiti agricoli abbandonati e il restauro degli edifici, secondo un modello di fruizione dell'area sostenibile e innovativo. La tutela del territorio deve essere perseguita infatti attraverso la corretta conservazione del paesaggio storico rurale, attraverso la ripresa delle tecniche colturali tradizionali, la risistemazione morfologica del terreno e il recupero dei manufatti, in particolare dei terrazzamenti che, storicamente, hanno permesso di regolarizzare i flussi idrogeologici e il naturale corso delle acque meteoriche.

Il FAI ha già avviato una prima pulizia dell'area con l'abbattimento di alcuni esemplari di pino morti e della vegetazione infestante e ha ripristinato uno straordinario patrimonio di muretti a secco che delimitano i terrazzamenti, oltre ad avere recintato le aree già recuperate per impedire l'accesso ai cinghiali. Durante i lavori, inoltre, è stato scoperto un pozzo per l'approvvigionamento dell'acqua. Per i fabbricati si è provveduto alla messa in sicurezza degli edifici, e all'impermeabilizzazione della copertura della struttura principale per contenere le fessurazioni e impedire le infiltrazioni: un primo passo verso la realizzazione del rifugio didattico e del punto sosta per le esigenze del turismo escursionistico.

Nell'ambito degli studi propedeutici alla redazione del Piano del Parco Nazionale delle Cinque Terre e del Piano di Gestione del SIC di Punta Mesco, i firmatari del Protocollo d'Intesa hanno individuato "Case Lovara" come sito pilota per il recupero di un insediamento agricolo rurale all'interno di un'area SIC, per valutare le interazioni e gli impatti delle attività agricole e rurali sull'ambiente naturale e sulla biodiversità.

In particolare il sito di proprietà del Fondo Ambiente Italiano è stato individuato come modello:
per la redazione di un progetto sperimentale di recupero e riqualificazione colturale orientato alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari, al controllo dell'erosione e alla valorizzazione della biodiversità del paesaggio rurale;
per la verifica dell'efficacia degli interventi, sia da un punto di vista ambientale che economico, in un'ottica di gestione sostenibile del paesaggio.

Per perseguire questo obiettivo il FAI ha stipulato due importanti convenzioni: una con l'Università di Firenze, Laboratorio per il Paesaggio del Dipartimento di Gestione Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali - GESAAF (responsabile scientifico professor Mauro Agnoletti) finalizzata allo studio degli aspetti paesaggistico-ambientali e della biodiversità e al recupero delle pratiche agro-forestali tradizionali e un'altra con l'Università di Genova, Dipartimento di Scienze per l'Architettura – DSA (responsabile scientifico professor Stefano Musso), finalizzata al recupero conservativo dei manufatti nonché alla loro rifunzionalizzazione nel rispetto della particolarità dei luoghi anche mediante l'adozione di metodi a ridotto impatto ambientale.

La sfida del FAI e degli interlocutori coinvolti è quella di dimostrare che la presenza di vincoli posti a tutela delle aree protette non è incompatibile con la scelta di intraprendere un intervento volto a rafforzare gli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione perseguiti dagli Enti Parco.
Gli interventi dei vari attori hanno come obiettivo la rinascita di Punta Mesco, come fulcro di un sistema più ampio – Cinque Terre e Levante Ligure – e la straordinaria valenza panoramica-paesaggistica-agricola del sito, se ben valorizzata e gestita, ha le potenzialità per diventare motore di uno sviluppo economico legato a un turismo consapevole, maturo, rispettoso dell'ambiente, internazionale e non solo stagionale. Punta Mesco quindi non come un Bene isolato ma attivatore di dialoghi e relazioni, fulcro in grado di coinvolgere i territori di riferimento e trasformarli in sistemi virtuosi.

I lavori di recupero saranno resi possibili grazie al contributo di Fondazione Zegna, dal 2003 vicina al FAI in progetti dedicati alla bellezza e alla natura. La Fondazione Zegna ha come esempio l'opera di Ermenegildo Zegna che a partire dal 1930 ideò e realizzò un complesso e innovativo progetto di valorizzazione del territorio nei dintorni del Lanificio di Trivero nel biellese - conosciuto oggi come Oasi Zegna - dove tutela ambientale é anche sinonimo di sostenibilità sociale.

Punta Mesco è l'ideale continuazione di questo messaggio: una nuova oasi sul mare che diffonderà una rinnovata sensibilità e cultura per il paesaggio.

Prossimi passi

settembre 2013-febbraio 2014: *studi, rilievi e indagini necessarie per la messa a punto del progetto definitivo di riqualificazione delle aree naturali, recupero degli ambiti agricoli abbandonati e restauro degli edifici; *definizione dell'iter autorizzativo; *individuazioni delle fonti di finanziamento per il reperimento delle risorse necessarie;

marzo 2014: *avvio della procedura dell'Accordo di Programma;

giugno 2014: *accoglimento del progetto da parte di tutti i sottoscrittori, definizione del cronoprogramma e del piano finanziario; *firma dell'Accordo di Programma e conseguente avvio dei lavori.

Il Promontorio di Punta Mesco separa l'insenatura di Levanto da quella di Monterosso, in un paesaggio straordinario con ampi scorci a picco sul mare: aree boschive si alternano a macchia mediterranea arbustiva e a piccole porzioni di uliveto e vigneto. Un territorio modellato nei secoli dal lavoro dell'uomo che, senza alterarne i delicati equilibri, ne ha esaltato la bellezza: la necessità di terrazzare i declivi per poter lavorare i terreni in forte pendenza verso il mare, ne ha fatto uno dei più caratteristici e affascinanti paesaggi della Liguria.

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