La divisione dei ruoli in famiglia è ancora rigida e asimmetrica a svantaggio della donna, i congedi parentali sono utilizzati soprattutto dalle madri , sono le donne infatti a reggere il carico maggiore nella rete d'aiuto familiare coprendo i due terzi delle ore dedicate alle attività di cura, in un ruolo fondamentale per l'economia e la società; per le donne lavoratrici la gravidanza o la nascita di un figlio costituiscono i fattori scatenanti di gravi situazioni di discriminazione e squilibrio retributivo poiché se un premio produttività viene assegnato in funzione della presenza in servizio va da sé che la donna in quanto madre avrà difficoltà ad essere presente sul posto di lavoro tante ore quante può essere invece presente un uomo .
L'aumento dell'occupazione femminile dipenderà in larga misura dall'efficacia delle politiche che aiuteranno le donne a conciliare il loro impegno in ambito lavorativo con quello familiare, alleggerendo così anche il costo sociale della disoccupazione femminile. Molte delle speranze di contenimento della forte crescita in Italia del rapporto pensioni/occupato sono affidate alle previsioni di aumento del lavoro femminile nei prossimi anni.
In questo periodo di crisi l'occupazione femminile rischia di essere travolta dagli effetti di una politica di risanamento dei conti pubblici tutta giocata sui tagli di tempo, quantità e qualità dei servizi .
Italia dei Valori ha fatto della democrazia paritaria , nell'ottica di un orientamento politico nel senso dell'equità e delle pari opportunità , una battaglia che porta avanti quotidianamente e non è la politica che suddivide per sesso i lavoratori, come invece sostiene il Sig. Parenti , ma le attuali norme che con la loro applicazione generano divario retributivo .
A tal proposito ricordo che è stato accolto proprio lo scorso mese un ordine del giorno presentato dalla Senatrice Giuliana Carlino , Capogruppo dell'Italia dei Valori che prevede di "definire e programmare, d'intesa e in stretta collaborazione con le parti sociali, entro un anno dalla data di approvazione del disegno di legge in esame, misure concrete volte a conseguire entro il 31 dicembre 2016 il definitivo superamento per ciascun settore lavorativo del divario retributivo tra uomini e donne".
Concludo dicendo al Sig. Parenti che proprio "il buon silenzio" che mi consiglia è una delle cause che hanno contribuito a portare il nostro Paese nell'attuale situazione.
Laura Buscema
Coordinatrice Provinciale IDV - Donne