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Firma del protocollo d'intesa tra Parco nazionale delle Cinque Terre e Associazioni del mondo agricolo

Nasce il tavolo operativo permanente dedicato all'agricoltura e alle nuove opportunità di sviluppo sostenibile per coniugare tutela e valorizzazione.

Firmato ieri mattina il protocollo d'intesa promosso dal Parco Nazionale delle Cinque Terre con le associazioni sindacali CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Terra Viva Liguria CISL.

L'accordo ha tra gli obiettivi principali la promozione di azioni congiunte per accrescere la sostenibilità e la produttività del sistema agricolo locale; la valorizzazione del ruolo strategico del comparto agricolo, inteso come elemento essenziale per il mantenimento e la salvaguardia del territorio, dalla forte valenza socio culturale e fondamentale attrattore anche per il settore turistico; la diffusione della consapevolezza dell'importanza di questo comparto mediante il coinvolgimento diretto in piani, programmi, attività formative, progetti, strumenti di pianificazione, al fine di accrescerne il valore di sistema come motore dello sviluppo locale, la nascita di uno sportello dedicato al coordinamento e allo sviluppo sostenibile delle attività agricole.

Presenti all'incontro Donatella Bianchi, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Alessandro Ferrante, Presidente CIA Liguria di Levante, Luciano Capellini, dirigente Coldiretti La Spezia, Filippo Zangani, presidente di Confagricoltura La Spezia, Alessandro Raiti, presidente Terra Viva Liguria CISL e il Direttore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrizio Scarpellini.

"L'agricoltura rappresenta un pilastro identitario ma anche il presidio più importante per il mantenimento del Parco dell'Uomo, come viene identificato il Parco Nazionale delle Cinque Terre. - Dichiara la presidente del Parco, Donatella Bianchi - Questo accordo operativo nasce dall'esigenza di mettere a sintesi opportunità e azioni con il mondo produttivo attraverso il lavoro di un tavolo permanente e la nascita di uno sportello dedicato che vedrà coinvolti agronomi ed esperti di settore. È il primo risultato di un dialogo costruttivo avviato quest'anno con le associazioni di categoria che dovrà coinvolgere in futuro anche le associazioni di categoria del comparto ittico anche in un'ottica di promozione e valorizzazioni delle eccellenze del territorio. Questo nuovo strumento - aggiunge la Bianchi - finalizzato al sostegno e al rilancio del nostro comparto agricolo,dovrà ispirarsi ad una visione sostenibile basata sull'innovazione tecnologica, mutuando in chiave moderna la storica resilienza e capacità di risposta collettiva delle popolazioni locali alle difficoltà morfologiche del territorio, nella consapevolezza che l'impegno diretto alla conservazione dei valori del paesaggio e del capitale naturale in esso custoditi sono prioritari. La costituzione del tavolo con le principali sigle sindacali del settore – prosegue la presidente - permetterà al nostro Parco di disporre finalmente di un organo consultivo permanente per affrontare in maniera condivisa e proattiva, sia le problematiche specifiche di un'agricoltura di pendenza, sia di affrontare le nuove sfide globali, ad esempio in tema di cambiamenti climatici e di salvaguardia della biodiversità, elaborando risposte all'avanguardia anche nella capacità di cogliere le opportunità offerte da uno scenario in continua evoluzione.

La CIA Liguria di Levante, nella persona del suo presidente Alessandro Ferrante, ha poi sottolineato il valore operativo di un organo consultivo permanete, che mette a sistema diverse competenze per affrontare in maniera congiunta tematiche complesse, come ad esempio i diritti di impianto, i danni provocati dalla fauna selvatica, la necessità di semplificazione delle procedure e la concertazione di iniziative a sostegno delle imprese vitivinicole del Parco:"la costituzione del tavolo pone le basi per una sinergia concreta e un dialogo proficuo tra Parco, organizzazioni sindacali e tutti gli altri organi preposti a vario nella tutela e nello sviluppo produttivo del territorio."

"Alle aziende agricole delle Cinque Terre servono soluzioni tecnologiche innovative, le monorotaie non bastano più, devono poter contare sulla ricerca applicata per investire in qualità e sostenibilità, è l'unica strada per ridurre l'impatto ambientale delle pratiche agricole e al contempo migliorare le condizioni di lavoro dei viticoltori. Auspichiamo inoltre con questa iniziativa un potenziamento del coordinamento con il Parco ed i soggetti preposti al controllo del territorio" ha dichiarato Luciano Cappellini dirigente di Coldiretti La Spezia.

Filippo Zangani, Presidente di Confagricoltura La Spezia, ha dunque evidenziato come la sottoscrizione dell'accordo avvicini il mondo agricolo e quello del Parco:"il mondo agricolo negli ultimi 6 mesi ha ottenuto una rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione del Parco Regionale di Montemarcello Magra e da oggi uno strumento consultivo nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. L'appartenenza ad un'area protetta rappresenta un valore aggiunto per le imprese sia in termini di qualità che di opportunità di sviluppo ma richiede strumenti e chiare strategie di sostegno e valorizzazione."

Alessandro Raiti, presidente Natura Viva Liguria Cisl "accogliamo con favore questo accordo che come associazione ci darà modo di partecipare alle iniziative del Parco, di rappresentare le istanze del mondo agricolo e di pianificare gli strumenti e le strategie future quali il nuovo piano del Parco. Dal mondo dei produttori agricoli segnaliamo che al momento emergono tre problematiche principali da risolvere quanto prima: i danni apportati alle produzioni dalla fauna selvatica, la mancanza di diritti di impianto per i vigneti e l'eccessiva burocrazia che ostacola molte iniziative imprenditoriali".

Tra i primi punti che saranno portati avanti dal Parco in tema di sostenibilità e sostegno alle imprese, l'estensione del riconoscimento del Marchio Ambientale CETS Fase II, anche alle aziende agricole virtuose delle Cinque Terre che si impegnano e investono nella tutela ambientale, nella riduzione delle emissioni e nella valorizzazione delle colture tradizionali, mentre è stato avviato il censimento delle quote dei diritti d'impianto "dormienti".

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