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“Acquisizione di Acam da parte di IREN: i sindacati ci ripensano?" In evidenza

La nota del gruppo Acqua Bene Comune.

"Il sindacalista Stefano Bettalli di Filctem CGIL ha spiegato sulla stampa in questo giugno, a margine della manifestazione – presidio di protesta contro IREN, che l’azienda, mentre coi proventi delle bollette pagate dai cittadini “aumenta le retribuzioni dei propri consiglieri e contestualmente i dividendi delle azioni, decurta il premio di risultato dei lavoratori, nonostante questi abbiano dato il massimo nei momenti più critici dell’emergenza (Covid)”.

"Le organizzazioni sindacali peraltro furono d’accordo con la decisione dei politici locali di autorizzare l’acquisizione di ACAM da parte di IREN nel 2017/18. La ragione, allora addotta dai Sindacati e dalla maggior parte dei Sindaci e delle forze politiche locali per appoggiare l’acquisizione, fu sostanzialmente che IREN era un grande player (tra l’altro con presenze pubbliche, Comuni di Torino, Genova, ecc.) in grado di mettere definitivamente in sicurezza ACAM e di erogare più sostanziosi investimenti per l’ammodernamento e la manutenzione della rete idrica".

"Noi del Comitato provinciale Acqua Bene Comune avevamo viceversa sostenuto una battaglia contro l’aggregazione, perché convinti che la politica di una SPA quotata in borsa non potesse privilegiare gli interessi dei lavoratori e della popolazione, ma semmai quelli degli azionisti e che proprio le grandi dimensioni di un’azienda, che ha i suoi centri decisionali lontani dal nostro territorio, avrebbe messo in pericolo i legittimi interessi della collettività locale".

"A nulla è valso ricordare la contraddizione con gli esiti del referendum del 2011, né l’esistenza di un piano concordato con le banche per il rientro dal mega-debito pregresso di ACAM. A nulla è valsa anche la richiesta di referendum consultivo alla Spezia, impedito, lo ricordiamo, da una precisa volontà politica della maggioranza in seno al Consiglio Comunale spezzino".

"La sconfitta nostra e, quel che più conta, dell’interesse del bene comune, patita nel 2017, non ci toglie però oggi la possibilità di continuare la lotta per l’affermazione dei diritti di partecipazione e controllo dei cittadini su servizi pubblici essenziali, chiunque li gestisca".

"Siamo consapevoli che non si tratta di una battaglia facile, ma proprio per questo è necessaria l’unità tra tutte le forze dentro e fuori ACAM IREN. Le lotte dei lavoratori per la difesa dei livelli salariali e contrattuali devono andare di pari passo con quelle dei cittadini per la difesa dei beni comuni. Chiediamo conto tutti insieme a IREN del rispetto delle promesse in fatto di tutela del lavoro, di investimenti per le reti e di sostenibilità del regime tariffario".

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