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Notizie dalla Diocesi In evidenza

In primo piano le tante feste estive.

Pellegrinaggio in mezzo alla natura
Il pellegrinaggio mariano del mese di luglio, in diocesi, ha avuto come mèta, a Legnaro, una piccola chiesa tra i boschi che sovrastano Levanto e dividono la sua vallata “marinara” da quella interna del fiume Vara e dei suoi affluenti. Quasi un simbolo, dunque, di due identità diverse nella storia millenaria della diocesi che fu di Luni (ed anche di Brugnato: Legnaro era appunto antica fondazione dei monaci di san Colombano), identità che si uniscono, quasi sempre, proprio nelle radici cristiane e nelle tradizioni che ne derivano. Il culto mariano è fondamentale in questo, ed anche su questo ha ragionato il vescovo, Luigi Ernesto Palletti, nell’omelia pronunciata nel corso della Messa che, come sempre, ha concluso il pellegrinaggio. Una Messa che, nel contesto di un’estate molto calda, si è tenuta all’aperto, in mezzo al verde della natura. Il vescovo l’ha presieduta, concelebrando con gli altri sacerdoti presenti e con l’assistenza di alcuni diaconi. «Oggi noi – ha detto monsignor Palletti all’omelia, prendendo spunto dalle letture del giorno –, proprio alla luce della Vergine Maria, dobbiamo chiedere non solo quella ‘grande benedizione’ che abbiamo ascoltato nella pagina dell’Antico Testamento, ma soprattutto quella rinnovazione di vita che proviene a noi dal Vangelo e che si realizza nella misura in cui accogliamo il Signore Gesù».

«Accogliamo Gesù – ha proseguito il vescovo – non semplicemente come un profeta e tanto meno come un semplice saggio, anche se Gesù è un grande saggio: sarebbe cosa molto limitata avere una persona da ascoltare, da seguire, da obbedire ma soltanto come fa il servo nei confronti del suo padrone, con una fedeltà anche assoluta ma totalmente distaccata. Noi oggi siamo invece chiamati a diventare discepoli. Dunque ad entrare in quell’amicizia con il Signore Gesù che fa sì non ci sia semplicemente un annunzio nuovo, ma anche un modo nuovo di accogliere quell’annunzio. E il modo nuovo è proprio quello di entrare in comunione con Lui. La Vergine Maria ci accompagna a fare questo, perché ci riporta quotidianamente alla freschezza del Vangelo, freschezza che noi dobbiamo riscoprire giorno per giorno. Non dobbiamo mai dare per scontata la nostra fede. Certo, le grandi verità di fede rimangono tali, sono cardini fondamentali nella nostra vita. Ma sono cardini vivi, che devono animare la nostra esistenza». Ed ecco la parte finale dell’omelia di monsignor Palletti davanti alla piccola chiesa di Nostra Signora della Neve: «Ritornare al Vangelo vuol dire per prima cosa riprenderlo in mano, quindi rileggerlo, riapprofondirlo, non dare per scontato quello che c’è scritto: essere dei cuori nuovi, capaci di accogliere il Vangelo in modo nuovo. E’ quello che oggi vogliamo fare in questo luogo, ovviamente sempre chiedendo nuove vocazioni sacerdotali per la Chiesa, ma chiedendo anche al Signore quella grande vocazione alla santità che è segnata dentro il cuore di ciascuno di noi e che costituisce ognuno di noi come un membro vivo del popolo di Dio. E chiediamo a Maria di riportarci sempre più alla freschezza del Vangelo». Come sempre, all’incontro mattutino di Legnaro di Levanto erano presenti numerosi rappresentanti delle confraternite della diocesi, con le rispettive insegne. Il prossimo pellegrinaggio mariano, quello del primo sabato di agosto, si svolgerà come ogni anno all’interno della festa di “Avvenire” che si terrà a Lerici dal 26 luglio al 4 agosto. Il pellegrinaggio avrà luogo appunto nella giornata di sabato 3 agosto, con partenza dal parcheggio della località Venere Azzurra ed arrivo alla chiesa parrocchiale di San Francesco, santuario della Madonna di Maralunga, dove il vescovo celebrerà la Messa.

I santuari delle Cinque Terre
Sabato prossimo, in preparazione alla grande festa di San Giacomo che si celebra a Levanto, la confraternita omonima ripropone il pellegrinaggio a piedi lungo la “via dei santuari delle Cinque Terre”. Il ritrovo sarà alla stazione ferroviaria di Levanto, muniti di biglietto per Riomaggiore, con partenza 6.17. Da Riomaggiore inizierà la salita verso il santuario di Montenero, per la cosiddetta “via lunga”. Quindi si prenderà la direzione del santuario di Nostra Signora della Salute a Volastra, e poi di Nostra Signora delle Grazie a San Bernardino, di Nostra Signora di Reggio sopra Vernazza ed infine del santuario di Nostra Signora di Soviore, patrona della diocesi, sopra Monterosso al mare, prima della discesa finale verso Levanto. Il pellegrinaggio si concluderà alla chiesa di Nostra Signora della Guardia. Il percorso è di circa trentuno chilometri, ed è adatto a persone esperte. In previsione del caldo, chi partecipa è invitato a portare con sé molta acqua. Si prevedono infatti circa dieci ore di cammino.

Le tante feste religiose di mezza estate
Sono numerose in diocesi, nel cuore dell’estate, le feste della Vergine Maria e dei santi che richiamano i fedeli nelle diverse località della costa e dell’entroterra. A diverse di queste celebrazioni partecipa ogni anno il vescovo diocesano. Così oggi, domenica 14 luglio, monsignor Palletti presiede due celebrazioni mariane: alle 11 a Tavarone di Maissana, dove si festeggia la “Madonna della cintura”, antica devozione di origine agostiniana, e alle 18.30 a Rebocco, nel comune della Spezia, dove la parrocchia intitolata alla Madonna del Carmine (la ricorrenza è martedì 16 luglio) ricorda i settant’anni dalla sua fondazione e i trent’anni dalla consacrazione della chiesa parrocchiale. Sabato prossimo 20 luglio è la ricorrenza di Santa Margherita vergine e martire, patrona delle partorienti. Il vescovo incontrerà tre comunità che la venerano come patrona: venerdì 19 sarà alle 18 alla Pieve di Arcola, per celebrare Messa e conferire le Cresime; sabato alle 11 farà altrettanto a Vernazza e domenica alle 11.15 a Madrignano. Sempre sabato, a Levanto, inizia la preparazione alla grande festa di San Giacomo apostolo (vedi anche articolo a fianco).

Meditazione al clero del vescovo di Massa Marittima - Piombino
Monsignor Carlo Ciattini, vescovo di Massa Marittima – Piombino, ha tenuto nei giorni scorsi al santuario di Roverano una meditazione al clero della diocesi della Spezia – Sarzana – Brugnato sul ruolo della vita sacerdotale. Presentato da monsignor Luigi Ernesto Palletti, Ciattini ha voluto anzitutto ricordare alcuni suoi legami con la diocesi ligure: quello con monsignor Edoardo Ricci, a lungo vicario generale alla Spezia e poi vescovo a San Miniato, che lo ordinò sacerdote. E poi la presenza di don Matteo Ceccarelli, sacerdote di Massa Marittima – Piombino, attualmente in servizio in Val di Vara. Il vescovo toscano ha preso le mosse da un passo della seconda lettera a Timoteo, “Ravviva il dono che è in te”, per svolgere quella che ha chiamato una “testimonianza” sul proprio essere prete e vescovo. “Essere preti oggi – ha commentato sulla base appunto della propria esperienza – significa svolgere un servizio agli uomini del proprio tempo”. Occorre però combattere un male oscuro tipico proprio del nostro periodo storico, ovvero l’accidia, e che spesso si traduce nel binomio tristezza – angoscia. L’Eucaristia resta il rimedio di fondo ai mali e ai malesseri dell’uomo, e tanto più del prete: «Eucaristia come esercizio di rendimento di grazie, come rapporto con le cose dono di Dio e come strumento di comunione cristica e cosmica».

Festa di San Benedetto al monastero di Castellazzo
Al monastero di clausura di Castellazzo, ai colli di Spezia, è stata celebrata la festa di San Benedetto, fondatore dell’ordine monastico e patrono d’Europa. La Messa solenne, nella chiesa del monastero, è stata presieduta dal vescovo Luigi Ernesto Palletti, presenti il vicario generale monsignor Enrico Nuti e diversi sacerdoti. «Si tratta – ha detto il vescovo – di una vita di clausura che si apre però a tutta la città, dal momento che le monache, nella loro preghiera e nella loro laboriosità, costruiscono veramente un insieme di relazioni nuove». La badessa Anna Durante ha accolto il vescovo insieme alle consorelle, che hanno accompagnato i riti con i loro canti.

Lutto in casa Frontera
Un grave lutto ha colpito Rocca Frontera, esponente del circuito cattolico cinematografico della Liguria e responsabile del “cinema di comunità” “Italia” di Sarzana. A Genova si è spenta infatti la sorella Maria Luisa Frontera Leone, per lungo tempo segretaria del sindacato della scuola Snals. All’amico Rocco e ai familiari le nostre condoglianze.

I funerali di Silvia Gasparini
Si sono svolti ieri mattina a Ceparana i funerali dell’insegnante di religione Silvia Gasparini. La chiesa dell’Annunziata era davvero affollata di colleghi e delle tante persone che la conoscevano e le volevano bene. Ha presieduto il rito monsignor Ilvo Corniglia, concelebrandolo con il parroco monsignor Fausto Spella e con numerosi altri sacerdoti. Silvia, originaria della comunità della Scorza, alla Spezia, ha mosso i suoi primi passi associativi all’interno dell’Azione cattolica, svolgendo numerose attività di apostolato e seguendo anche l’attività dei campi estivi di Cassego. Dopo gli studi all’università di Pisa, scelse l’attività di insegnante di Religione. Fu così, oltre trentacinque anni fa, tra i primi laici a salire in cattedra per l’insegnamento religioso nelle scuole statali. E’ stata a lungo all’allora istituto magistrale “Mazzini” e poi al “Cardarelli”, prima all’istituto tecnico per geometri e poi al liceo artistico e musicale, dove ha proseguito anche nello scorso anno scolastico sino a quando l’avanzare del male glielo ha consentito. Lo stesso istituto “Cardarelli”, in un comunicato, la ricorda come “intelligente, sensibile e preparata, sempre disponibile all’ascolto e al dialogo con i suoi studenti, dai quali è stata amata, e sempre pronta a collaborare con i colleghi e i dirigenti”. Per Silvia l’insegnamento della Religione è sempre stato un aspetto della sua vita di fede, che la malattia ha ancora arricchito, nell’amore e nella preghiera, come ha ricordato ieri monsignor Corniglia, che le aveva fatto visita ancora nei giorni precedenti. Una testimonianza concreta, ed un esempio, dunque, di come il cristianesimo possa rappresentare un dono ed un arricchimento per chi lo vive e per coloro con i quali e per i quali si svolge la propria attività. Silvia Gasparini lascia nel dolore il marito Alberto Salvatori, le figlie Francesca e Luisa e tre adorate nipotine.

Il premio “Narducci” a Chiara Amirante
Anche quest’anno a Lerici sarà assegnato il premio “Angelo Narducci”. Il premio sarà consegnato nella serata di mercoledì 31 luglio. Quest’anno la scelta del comitato organizzatore è andata ad un personaggio importante del mondo cattolico italiano, “volto” noto anche dal punto di vista televisivo: la scrittrice ed operatrice sociale Chiara Amirante. Con lei ha collaborato per alcuni anni, incoraggiandola ad andare avanti, il cardinale Ersilio Tonini, grande amico e spesso ospite di Lerici in anni passati. Ma chi è la scrittrice premio “Narducci” 2019 ? Nata a Roma nel 1966, Chiara Amirante ha fondato la comunità “Nuovi Orizzonti”. Laureata in scienze politiche all’università di Roma e aderente al movimento dei Focolari, ha iniziato negli anni Novanta ad incontrare alla stazione Termini il cosiddetto “popolo della notte”: persone con problemi di tossicodipendenza, alcolismo, prostituzione, AIDS, carcere. Ha fondato diversi centri di recupero per aiutare quel “popolo”, e inoltre ragazze madri, bambini di strada, ragazze schiave della prostituzione, ideando uno specifico percorso riabilitativo, un percorso di conoscenza di sé e di guarigione del cuore denominato “l’arte di amare”. Proprio dagli anni Novanta partecipa come ospite a vari programmi televisivi delle diverse reti nazionali. Ricordiamo, tra gli altri, “A sua immagine”, “Sulla via di Damasco”, “Pomeriggio sul 2”, “Italia allo specchio”, Pomeriggio Cinque”, “Matrix”, “La strada dei miracoli”, “I viaggi del cuore”, “Le invasioni barbariche”. Numerosi i programmi a cui ha preso parte sulle emittenti cattoliche TV 2000, Telepace, Radio Vaticana e Radio Maria. Fu proprio il cardinale Toni a scrivere la prefazione del primo libro di Chiara, “Stazione Termini”, al quale numerosi altri sono seguiti, tutti molto richiesti. Nel 2004 Giovanni Paolo II la nominò nel Pontificio consiglio della pastorale per i migranti. Dal 2012 è anche consultore del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione ed ha partecipato come uditrice al Sinodo dei vescovi 2012.

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