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Sarzana, considerazioni sul disagio giovanile per la nascita dell'apposita Consulta In evidenza

di Luca Manfredini - Il circolo Arci Grisei di Sarzana ha ospitato l'incontro dal titolo "Che sta succedendo ai nostri ragazzi? – Considerazioni sul disagio giovanile", sala gremita di pubblico ma, unica presenza "under 30" in sala, quella dell'Assessore Beatrice Casini.


E' lei ad aprire la relazione con un excursus sulle azioni intraprese dall'amministrazione per allacciare un dialogo proficuo con i giovani della città, volano dell' iniziativa sono stati gli stessi ragazzi delle superiori attraverso questionari somministrati a scuola.
Grazie ad essi ci si è ad esempio resi conto della preoccupante entità del fenomeno delle dipendenze da gioco d'azzardo e da strumenti tecnologici.
E' così che, a tre anni e mezzo dall'insediamento della Giunta Cavarra, con delibera di gennaio si è finalmente deciso di formalizzare sulla carta la nascita della consulta dei giovani, organo con fini propositivi e consultivi. L'assessore ha colto l'occasione per invitare ad aderirvi sia persone nella fascia tra i 16 e i 30 anni che le associazioni con finalità sociali purché di Sarzana.
A seguire, l'intervento del Dottor Sbrana, docente di psicologia all'Università di Genova, il quale ha anticipato la trama di un racconto nient'affatto rassicurante.
Vittime dei suoi strali non sono stati certamente i giovani, più "ricchi" ma più soli e angosciati dal futuro, bensì le cause del loro malessere: il sistema sociale, lo Stato, la politica, la chiesa, le istituzioni pubbliche e i genitori.
"Nulla accade per caso" è la sua linea guida; ed ecco i nostri adolescenti ritratti in balìa di insegnanti rabbiosi e frustrati da 10 anni di leggi terribili (la Fornero, ad esempio, che ha scosso le loro aspettative pensionistiche), di una chiesa che tra il 2004 e il 2013 ha prodotto ben 884 preti accusati di pedofilia, della politica vista come incapace di arginare disoccupazione e crisi e solo di produrre di sé un'immagine di corruzione e distanza dai problemi reali, del disfacimento del sistema pensionistico dovuto agli scialaquii degli scorsi decenni e di uno Stato che da un lato lucra sul gioco d'azzardo (terza voce del PIL) e dall'altro inserisce la ludopatìa nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). E in questo quadro tremendo si inseriscono gli "insegnamenti" da cui sono bombardati:

  •  solidarietà? No, individualismo
  •  meritocrazia? No, raccomandazione
  •  fatica? No, massimo risultato con minimo sforzo.

Nulla accade per caso: il 47% dei giovani fa uso di droghe (1 su 2!), e tra queste predomina l'ecstasy, il cui effetto principale è quello di dissolvere le inibizioni sociali. Il giovane riesce ad esprimere all'altro ciò che ha dentro senza limitazioni: è questo il più grande misuratore della tristezza di chi sceglie di farne uso.
La sua ricetta per concretizzare il cambiamento si compone di pochi ma complessi elementi: "Smetterla di sbagliare l'obiettivo del problema, che non sono i giovani ma i nostri limiti; date le condizioni create, smetterla di stupirci di fronte ad accadimenti estremi (come quello del ragazzo di Ferrara che ha ucciso barbaramente i genitori) per intraprendere piuttosto una lotta concreta contro il disfacimento dei valori, riprendere a far politica "da statisti", non per interessi di carriera e con lo studio di progetti di ampio respiro non limitati alla sola legislatura in corso e non avere diffidenza nei confronti dei giovani, ma dar loro fiducia".
In qualità di referente Arci nella nascente consulta ha preso infine la parola Marina Caprioni, è tra le mura di casa che trova lo spunto per analizzare più specificatamente la situazione di Sarzana, grazie al figlio post adolescente che non riesce a individuare in città uno spazio di aggregazione in cui riconoscersi. E mentre proliferano i "non luoghi" rappresentati da bar in cui consumare alcool, manca un'area di gratuità che accolga anche chi l'aperitivo non se lo può permettere e che, in casi estremi, matura quella rabbia che può sfociare in atti di vandalismo.

Nel dibattito che è seguito ha avuto particolare apprezzamento l'intervento del Consigliere comunale Valter Chiappini (M5S), primo propositore e poi strenuo fautore dell'istituzione della consulta, che ha fatto il punto non solo sui problemi derivanti da uso di alcool e droghe (evenienze capaci di rovinare i giovani, le loro famiglie e spesso di condizionare anche il futuro dei figli) ma anche su disturbi alimentari come anoressia e bulimia e comportamentali come bullismo e vandalismo. Denunciando numeri impressionanti - 700 ragazzi iscritti al SERT solo nella Val di Magra, numero da moltiplicare almeno per 3 ottenere la stima dei consumatori di stupefacenti abituali e frequenti - ha presentato ad una platea incredula il costo dell'affidamento dei ragazzi a strutture di recupero sopportato dalla ASL solo per la nostra provincia: più di 3 milioni di euro annui.
"Costo elevato - asserisce Chiappini - anche a causa dell'accettazione di "prezzi" elevatissimi imposti per singolo caso trattato, e per il protrarsi infinito delle cure. Un progetto già attuabile dalla consulta potrebbe proprio essere quello di introdurre strutture a minor costo o addirittura gratuite non già per ottenere un mero risparmio, ma per investire quanto risparmiato in prevenzione".


Chiude l'incontro l'Assessore Casini ribadendo l'impegno a far funzionare la consulta e respingendo il ragionamento della Caprioni secondo cui Sarzana mancherebbero gli spazi di aggregazione per i giovani.

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