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Giubileo dei ragazzi a Roma In evidenza

Il 23 e 24 aprile scorsi la diocesi della Spezia – Sarzana – Brugnato ha partecipato al Giubileo dei ragazzi a Roma con ottantotto giovanissimi di moltissime parrocchie.

L'evento era stato preparato in diocesi da due incontri, svoltisi alla "Cittadella della pace" di Pegazzano, nei quali i ragazzi avevano iniziato a conoscersi ed a comprendere il significato e la grazia di poter vivere il Giubileo della misericordia.

Nel secondo incontro, il vescovo aveva dato loro il "mandato" di rappresentare la diocesi a Roma ed i ragazzi hanno ben compreso la portata di tale incarico, vivendo con estrema serietà il sacramento della Penitenza.

In tal modo, ragazzi e ragazze – che erano accompagnati da don Luca Palei, responsabile della Pastorale giovanile diocesana, da don Manrico Mancini, vicario parrocchiale di Ceparana, e da chi scrive, oltre che da diversi altri educatori – hanno potuto partecipato davvero con grande entusiasmo a un evento ricchissimo di significato.

Ciascuno è partito con curiosità, ritrovandosi a vivere un evento davvero coinvolgente: ciascuno si sentiva davvero pietra viva di una Chiesa composta, in questa occasione, da giovani e giovanissimi provenienti da tutto il mondo.

L'arrivo a Roma è stato come raggiungere un traguardo tanto atteso, in una dimensione spirituale di comunione unica: il passaggio della "Porta Santa" è stato così davvero per tutti un entrare nel cuore di Gesù, sentendone tutto l'immenso amore, con il conseguente desiderio di abbandonarsi totalmente alla volontà del Padre misericordioso.

Nella serata dell'altro sabato siamo stati con grande gioia ad una serata allo stadio Olimpico di Roma, dove almeno settantamila giovani hanno condiviso un lungo momento di festa e di gioia, prima nell'ascoltare il messaggio del Santo Padre, poi nel condividere il "concertone" proposto dagli organizzatori.

Il Signore si incontra nella gioia, non possiamo essere amici di Dio se siamo "musoni". Mentre i piedi dolevano per le lunghissime code e per il tanto cammino, i cuori andavano riempiendosi sempre più di gioia, quella gioia che ha solo chi riesce a capire di essere amato da Dio anche se è peccatore.

Una gioia che ha raggiunto quasi per tutti il culmine durante la celebrazione della Messa della domenica mattina, con l'omelia durante la quale Francesco ha esortato ragazzi e ragazze ad essere evangelizzatori non a parole ma con i fatti, con l'esempio. Il Santo Padre ha dato a tutti un mandato ben preciso, il mandato di portare Dio nel mondo. Così, anche i giovani spezzini si sono sentiti coinvolti, tanto che durante il ritorno sono stati fatti molti programmi per raggiungere l'obiettivo prefissato.

In un periodo in cui nelle istituzioni scolastiche le "gite" si sono molto rarefatte, gli ottantotto tra ragazzi e ragazze giunti a Roma si sono davvero comportati molto bene, sopportando le fatiche e la stanchezza, ed adattandosi alle situazioni con gioioso spirito di comunione.

Eventi come questi ci dicono davvero che bisogna avere fiducia in loro, che sono e che rappresentano il futuro della Chiesa.

Lo Spirito Santo li illumina e attraverso loro dona a noi tutti speranza. Come accompagnatori abbiamo gustato tutta la gioia di essere in profonda comunione tra di noi e con i ragazzi, nella consapevolezza che il Signore Gesù è presente dove ci trova riuniti nel suo nome.

Umanamente siamo cresciuti molto, siamo tornati molto stanchi ma davvero arricchiti da un'esperienza di gioia e di misericordia che rimarrà nei cuori.

Come sacerdoti, poi, abbiamo vissuto un momento unico nella concelebrazione con Papa Francesco: per tutti e tre era la prima volta. Tutti e tre eravamo legati da un'amicizia maturata negli anni del seminario, quando insieme abbiamo cercato di dare compiutezza alla nostra vocazione, e così ora di nuovo insieme tra di noi, e insieme a Francesco, abbiamo celebrato l'Eucarestia.

Ora, tra due sabati, alla Spezia, nell'oratorio della cattedrale di Cristo Re, ci sarà la condivisione di una cena per tutti quanti hanno partecipato al viaggio a Roma e per poi vivere insieme la Veglia di Pentecoste, che sarà presieduta dal vescovo Luigi Ernesto Palletti.

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