Devono fare il punto, punto di che? Ma ci rendiamo conto che siamo di fronte a poche centinaia di metri da mettere in sicurezza? Nemmeno fossimo alle prese con chissà quale opera. Non vogliamo entrare nel merito della disputa, ma fare alcune considerazioni di tipo "storico". La provincia a guida centro sinistra latita per 5/6 mesi sulla strada interrotta. Motivo non ci sono soldi (giustificazione molto originale da un po' di tempo), ma quando vogliono i soldi li trovano. Misteri. Arriva in regione il centro destra e il "vento è cambiato" come amano dire loro. La regione stanzia centinaia di migliaia di euro per ripristinare una viabilità di competenza provinciale al collasso, con gravi ripercussioni sulle comunità locali e le attività produttive più in generale. Quindi sembra tutto a posto.
Il 3 di novembre del 2015 leggiamo sulle cronache "La Ovas srl si è aggiudicata il cantiere con un ribasso d'asta del 35%. Arriverà in zona entro la fine della settimana. I lavori dureranno circa 6-8 settimane" (tradotto in italiano da noi dai 40 ai 60 giorni circa, come dire che alla data odierna la strada pur ad un senso doveva già essere aperta). Da quel fatidico novembre iniziano una serie di dichiarazioni dei "protagonisti" di entrambi i fronti, che lasciano esterrefatti. Qualcuno del PD poi avrebbe fatto bene a starsene zitto, ma ha perso l'occasione. Andiamo dai messaggi politici subliminali tra regione e provincia, con il terzo incomodo la ditta, alle minacce (in senso politico amministrativo naturalmente).
I cittadini sempre più confusi assistono muovendo il capo come ad una partita di tennis. Il dramma nel dramma è che questi cittadini, almeno la maggior parte, alle prossime elezioni continueranno a votare i soliti noti. Poco consola la penale di 300 euro per ogni giorno di ritardo da applicare alla ditta, bisognava pensarci prima. Magari ora la ditta per via delle sanzioni potrebbe fallire e allora la giostra ricomincerebbe. Intanto gli eletti nelle istituzioni continueranno a fare il punto.