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Ferrari (5 Stelle): “Le scuole liguri crollano. E la giunta finanzia le paritarie” In evidenza

Intervento di Marco De Ferrari, consigliere regionale MoVimento 5 Stelle - La scuola italiana cade a pezzi. L'ultimo episodio il 24 agosto, nello Spezzino, dove è crollato il soffitto della mensa scolastica di una scuola elementare di Riccò del Golfo. È bastato un semplice temporale estivo (benché violento) per mettere a nudo tutti i limiti di un'edilizia scolastica ormai al collasso. 

 

Solo un colpo di fortuna ha impedito che ci fossero vittime o feriti, essendo in agosto, con le scuole chiuse e nessun bambino o insegnante all'interno dell'edificio. Come fortunati sono stati gli operai al lavoro nella struttura, che in quel momento si trovavano in altre aule nell'edificio.

Ma il caso e le coincidenze con l'episodio non c'entrano: è la terza volta negli ultimi tre anni che si verifica un crollo in questa scuola, sempre a causa delle infiltrazioni d'acqua. Si tratta del secondo grave cedimento di un edificio scolastico in Liguria, dopo quello avvenuto il 26 scorso a Laigueglia (Sv). In quell'occasione collassò la parete di una palestra vicino alla ferrovia, appena pochi giorni dopo la chiusura dell'anno scolastico. Altro colpo di fortuna, ma sarà sempre così?

Il 1° settembre presenterò in assemblea regionale un'interrogazione scritta con cui chiederò all'intera giunta quali risoluzioni intendono prendere per iniziare seriamente a fare prevenzione e mettere in sicurezza l'intera edilizia scolastica pubblica regionale.

In uno studio pubblicato a dicembre 2014 sull'edilizia scolastica ligure, addirittura l'84% degli edifici scolastici risulta costruito prima del 1976, mentre solo 1/3 degli edifici censiti possiedono il certificato di abilità/agibilità, e quasi il 40% di questi contiene ancora amianto nelle proprie strutture!

A livello regionale, si può e si deve fare molto su questo aspetto. A cominciare da un completo censimento degli edifici scolastici pubblici sparsi sul territorio ligure, coinvolgendo sindaci e dirigenti scolastici dei singoli comuni. Dopodiché bisogna convogliare e indirizzare fondi pubblici regionali, statali ed europei verso il ripristino, il riordino, la ristrutturazione ed eventualmente la ricostruzione delle nostre scuole pubbliche.

Bisogna poi avviare una campagna mediatica intensa a favore dell'ottopermille all'edilizia scolastica (che è stata una grande vittoria del M5S del 2014), affinché quest'anno possa essere compilato il maggior numero di richieste da parte degli istituti scolastici.

Questi non sono altro che i primi passi verso la riqualificazione della nostra scuola pubblica, quindi della nostra società. Servono fatti! Basta con le parole vuote! A nulla servono gli slogan renziani della scorsa estate "#Scuolenuove #Scuolebelle #Scuolesicure", se poi si tagliano fondi alle scuole pubbliche girandoli (con gli interessi) verso quelle private. Una prima dimostrazione l'ha offerta la maggioranza in Regione nella prima riunione di giunta del 10 luglio scorso, sbloccando l'ingente somma di 6 milioni di euro a favore delle scuole paritarie, a conclusione di un percorso iniziato nella precedente legislatura, in perfetta continuità nazarenica.

Un doppio tradimento: agli studenti e alla Costituzione, che all'articolo 33 recita: "(...) Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato (...)". (28 agosto)

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