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Landini infuocato a Spezia: "Da Renzi solo chiacchiere. Ha scelto Confindustria" In evidenza

"La possibilità di cambiare i provvedimenti del governo passa dalla nostra mobilitazione, siamo la parte sana e onesta del Paese che non abbassa la testa. A Renzi dico di venirci a contare sabato in piazza a Roma, si accorgerà in quanti siamo."

Un comizio incendiario quello di Maurizio Landini questa mattina di fronte ai cancelli dei Cantieri San Marco della Spezia. Ad ascoltare il segretario nazionale della FIOM CGIL circa un migliaio di lavoratori del comparto industriale che ha scioperato per 4 ore. L'intervento di Landini è stato preceduto da quello di Matteo Bellegoni, segretario provinciale della FIOM, dal delegato San Marco Rossano Dariva e dal Segretario della Camera del Lavoro spezzina Lorenzo Cimino. Landini ha parlato per circa un'ora, riproponendo i temi chiave della mobilitazione di FIOM e CGIL che vedrà il primo appuntamento con la manifestazione di sabato 25 a Roma.

"C'è la necessità di costruire un altro modello sociale in Italia ed Europa- così Landini ha iniziato il suo intervento- Renzi non dice niente sul superamento del pareggio di bilancio, sul cambiare il ruolo della banca europea, sul grande tema di far ripartire investimenti per lo sviluppo. In Italia sono più le tasse che paghiamo che i servizi che riceviamo, paghiamo 100 miliardi di interessi all'anno per il debito pubblico, soldi che vanno a finire alla banca centrale europea e a banche tedesche. Negli Usa hanno allungato il debito, perché non si fa anche in Europa? Perché non si apre una battaglia per impedire il pagamento degli interessi che andrebbero invece usati per gli investimenti?" La ricetta del segretario è proprio quella di fare ripartire investimenti pubblici e privati: "Il lavoro si difende e si crea non abolendo l'articolo 18, abbassando le tasse indiscriminatamente alle imprese e tagliando i fondi alle regioni ed enti locali: fare ripartire investimenti pubblici e privati è il tema di fondo per difendere e creare lavoro, e il lavoro non solo deve avere diritti, ma vogliamo poter decidere su come e cosa si produce. Questo Paese potrebbe essere il polo logistico del mediterraneo, ma non c'è un piano di trasporti, di mobilità sostenibile." Landini ha anche affrontato il livello locale: "Fincantieri deve prendere impegni veri sul settore cantieristico, a partire dalla gestione degli appalti, e Finmeccanica deve decidere quali sono le scelte strategiche."

Netto l'affondo sul governo: "Questo governo fa solo chiacchiere, c'è una distanza enorme tra il palazzo e la condizione reale delle persone. Renzi ha scelto una parte precisa del Paese, quella che fa riferimento a Confindustria. L'attacco allo Statuto dei Lavoratori è pericoloso, c'è la logica per cui pur di lavorare tu devi ringraziare e subire ogni condizione. La riduzione delle tasse alle imprese deve essere legata a dei parametri: meno tasse alle imprese che non licenziano, che applicano i contatti e tengono qui la produzione e che investono, non a tutte a prescindere; il 40% dell'Irap va alla sanità e quei soldi da dove si prendono?" Landini ha concluso all'attacco: "Non è che ci svegliamo la mattina con la volontà di scioperare e occupare le fabbriche, ma non dobbiamo escludere niente; la manifestazione di sabato a Roma è l'inizio, un passaggio importante di un percorso che arriverà allo sciopero generale."

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