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Il Gioco delle Noci di Monterosso al Festival Tocatì di Verona

Tra i giochi presenti a Tocatì. Festival Internazionale dei Giochi in strada, che si terrà a Verona dal 18 al 21 settembre 2014, ci sarà anche il Gioco delle noci di Monterosso al Mare. Le noci vanno posizionate in file per due per ognuno dei giocatori.

L'ordine di partenza viene attribuito con una caratteristica conta, poi si tira con una noce più grande, detta "botto", da una linea prestabilita che non va varcata, cercando di colpirne il maggior numero possibile. Le noci toccate e quella vicina della stessa fila sono del concorrente che ha tirato. In passato il gioco era riservato solo alle donne. Giocare tra donne, e portare a casa non solo il piacere della vittoria ma anche un premio concreto, una piccola integrazione alle magre risorse domestiche: forse da questo, dalla capacità tutta femminile di unire svago e utilità, nasce la diffusione del gioco delle noci, praticato già dei Greci e dai Romani, a Monterosso al Mare. Dopo un periodo di declino il gioco è stato recuperato e oggi le 'ragazze' di ogni età della cittadina ligure si disputano le noci in amichevoli tornei.

 

Oltre al Gioco delle noci al Festival ci saranno circa 40 giochi tradizionali provenienti sia dal Paese Ospite del 2014 - Messico, sia da varie Regioni italiane. Il pubblico potrà ammirare i più spettacolari giochi tradizionali messicani (alcuni dei quali di origine precolombiana) come: Pelota P'urépecha (lancio di una palla infuocata con mazze lunghe circa 2m. secondo l'uso degli indios P'urépecha), Juego de Corozo (gioco di palla in cui si utilizza come mazza una lunga e ricurva foglia della palma Corozo), Pelota Mixteca de Hule (una sorta di baseball con un guanto di cuoio che pesa circa 6 kg.), Trompo (la coloratissima e imprevedibile trottola messicana), Pitarra (gioco da tavoliere simile al Filetto) e tanto altro, tra cui tre millenari giochi di palla di origine precolombiana: Ulama de mazo (si lancia con un martello), Ulama de antebrazo (si lancia con l'avambraccio) e il sorprendente Ulama de cadera (si lancia con le anche: proibito usare mani e braccia).  Tra i circa 20 giochi tradizionali italiani la palla ha un posto in primo piano per favorire il confronto tra la tradizione sferistica che dagli antichi greci e romani è giunta fino a noi, con i giochi della tradizione mesoamericana. Ci sono: Pallone con bracciale (Marche), Pantalera, una variante di pallapugno (Piemonte), e il cinquecentesco To'vegna (Veneto). E poi Pindoi, sfida di abilità nel lancio di sassi (Friuli), Lancio del Maiorchino, lancio di forme di pecorino da circa 10 kg (Sicilia), Lancio del panforte, dove il tipico dolce diventa strumento di gioco (Toscana) e Bije (birilli), che viene praticato tradizionalmente solo dalle donne di Farigliano (Piemonte). E poi ancora: giochi di tavoliere, come Backgammon, Carrom, Dama e Go, e giochi urbani come Parkour, Streetboulder e per la prima volta al Tocatì Slackline.

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