La cronaca è spietata: aumentano i casi di violenza sulle donne, ancora vittime innocenti a segnare con il proprio sangue una lunga striscia di omicidi.
"Ormai è diventata una sorta di routine - ha dichiarato Michela Cortini, Responsabile locale IdV Donne - accendere la televisione e sentire di una donna uccisa, violentata: non solo, spesso si parla di bambine innocenti che resteranno segnate a vita. La donna è così assimilata ad un semplice oggetto, una "cosa" da possedere, una "cosa" di cui l'uomo può disporre a proprio piacimento. Questo senso di possesso, spesso deriva da legami di parentela confusi, secondo il principio che un padre o un marito abbiano il diritto di maltrattare solo perché le donne appartengono solo a loro e quindi sono costrette a subire qualsiasi comportamento, soprusi e violenze di ogni genere compresi. Tuttavia la donna, per fortuna, non è un oggetto, è una persona che, come un uomo, ha diritto di avere una sua dignità indipendente. Oggi ci vediamo costrette a predisporre ogni sorta di aiuto per queste donne e bambine maltrattate, affinché non si sentano sole, perse, affinché trovino quel coraggio che spesso si reprime ed il coraggio, soprattutto, di confessare i traumi che stanno vivendo. Migliorare ancora non sarà facile, in particolare in un mondo dove qualcuno trova ancora il coraggio di giustificare questi comportamenti violenti, riuscendo a confondere una donna, così tanto da farle pensare che essere picchiata sia normale. Da fuori -ha concluso la Cortini- è facile non capire le donne che non denunciano o non si ribellano, ma giudicare aprioristicamente è sbagliato, lo è sempre, soprattutto quando non si può capire una situazione perché non la si è vissuta di persona. Aiutiamo a far capire a queste donne che non sono sole e che non c'è nessuna giustificazione per subire violenze da uomini vigliacchi che infieriscono solo su chi è più debole di loro".